domenica 16 dicembre 2012

La falsa scienza che uccide

Il Convegno che si è tenuto al Centro Civico di Milano 2 giovedì 13 dicembre, organizzato da Federica Nin e Silvia Eid, si è incentrato sulla domanda “Gli animali e la ricerca. La sperimentazione animale è utile al progresso scientifico?” La risposta è stata data dal dottor Stefano Cagno, medico antivivisezionista, autore di libri e da anni impegnato nella lotta alla vivisezione o sperimentazione animale. Accanto a lui la relazione della biologa Monica Girardi che ha approfondito la tematica dei metodi sostitutivi.

La vicenda di Green Hill ha aumentato l’interesse dell’opinione pubblica nei confronti della sperimentazione animale, tema per troppo tempo trascurato dai media e considerato quasi tabù, grazie anche alle pressioni della comunità scientifica per tenerlo nascosto e lontano dalla vita delle persone. In realtà è un argomento che ci riguarda tutti da vicino. .Da questa sciagurata “pratica” infatti dipende la salute della popolazione mondiale, oltre che la vita di un numero enorme di animali uccisi e torturati ogni anno nei laboratori.
E i numeri sono davvero spaventosi: solo in Italia nel 2007 sono stati uccisi 908.002 animali di varie specie, dai roditori ai cani, dagli ovini ai pesci. Nel 2008 sono state 864.318 le vittime e nel 2009 830.453 (fonte Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana). I dati relativi agli ultimi anni non sono ancora disponibili ma certamente purtroppo non mostreranno riduzioni consistenti su queste cifre. Sì perché la sperimentazione animale è ancora la “metodologia” ufficiale per testare ogni sostanza che andrà a contatto con l’uomo, dai farmaci ai detersivi per la casa, fino al teflon delle pentole.
Non abbiamo inoltre dati certi sull’utilizzo di anestetici e analgesici utilizzati per alleviare le sofferenze degli sfortunati soggetti detenuti negli stabulari. Sappiamo che in Gran Bretagna il 70% degli esperimenti non ne contempla l’utilizzo in quanto l’anestetico può alterare i risultati dell’esperimento stesso.
Stefano Cagno ha ricordato la Teoria delle 3 S:
1. Specie: ogni specie ha caratteristiche biologiche non confrontabili (vale anche per il confronto uomo-scimpazè che pur condividono il 99% del dna)
2. Stabulazione: la permanenza degli animali negli stabulari altera le risposte biologiche. Lo stress e le condizioni innaturali cui sono sottoposti incide notevolmente ad esempio sul sistema immunitario. La stessa cosa è stata verificata negli Stati Uniti con esperimenti su volontari detenuti nel braccio della morte la cui componente depressiva ha modificato il sistema immunitario.
3. Sperimentazione: le patologie sperimentali indotte sugli animali possiedono caratteristiche diverse rispetto a quelle insorte spontaneamente.

La genetica ci dice che ogni specie è diversa anche quando c’è vicinanza fra le specie come ad esempio ratti e topi.
In passato, ammette Stefano Cagno, da un punto di vista scientifico gli esperimenti sugli animali sono serviti per conoscere le funzioni dei sistemi biologici ma si parla di secoli fa.
Sul settimanale Panorama sono state pubblicate le 10 domande poste da Stefano Cagno a celebri nomi della comunità scientifica. Ad esempio perché esistono farmaci a uso umano e altri a uso veterinario, perché i ricercatori non vogliono che avvii un processo di validazione dei modelli animali, ad oggi si sperimenta contemporaneamente su animali e uomini. Perché sono stati creati animali modificati geneticamente e quindi “umanizzati” come ad esempio l’oncomaus brevettato nel 1988, un topo che sviluppa il tumore alle mammelle; perché dopo la sperimentazione animali bisogna comunque sperimentare anche sugli uomini: il 92% dei farmaci che superano la i test sugli animali non sono poi validi per gli uomini; perché oltre il 50% dei farmaci presentano gravi reazioni avverse dopo la commercializzazione (100mila persona negli Stati Uniti muoiono a causa delle reazioni dei farmaci); perché si usano i roditori dato che fra noi e loro ci sono circa 1.500 geni diversi quindi 1.500 variabili; perché studiamo malattie degenerative su animali come i ratti che vivono 2/3 anni; perché studiamo le malattie della mente su animali ch non possono paralare; perché farmaci tossici sugli animali passano poi agli uomini come ad esempio il Tamoxifene.

Metodi sostitutivi
La scienza e la tecnologia sono andate avanti e oggi ci sono validi metodi sostitutivi per la ricerca come la biopsia e l’autopsia, le colture di tessuti e cellule in vitro, modelli matematici.
A Ispra, sul Lago Maggiore, si trova l’ECVAM, European Centre for Validation of Alternative Method dove si convalidano gli esperimenti alternativi e dove si crea un dialogo fra aziende, università e ricercatori.
Purtroppo l’informazione su questo argomento è ancora poco diffusa soprattutto perché c’è l’interesse a non fare emergere la realtà con conseguenti perdite di raccolta fondi e stanziamenti per una ricerca arcaica, dannosa e crudele. Molte persone ignare e in buona fede davanti all’immagine di un bambino malato fanno donazioni agli istituti di ricerca tradizionale che purtroppo finché procede su questa strada non farà progressi significativi per aiutare quel bambino. http://www.novivisezione.org
Ma possiamo fare qualcosa: è in atto infatti una petizione europea contro la vivisezione e tutti possiamo firmare online o presso la Leal (Lega AntiVivisezionista) www.leal.it.  Per raggiungere l’obiettivo ci vogliono almeno 1 milione di firme valide raccolte in almeno sette Paesi dell’UE www.stopvivisection.eu.  
Silvia Massimino

martedì 11 dicembre 2012

Raccontiamo i protagonisti di Change Up!Scelgo io 2012: Vipot

Vipot e´ sinonimo di vaso naturale. Vipot e’ l´unica alternativa ai vasi in plastica oggi usati, sia per la coltivazione sia per il mantenimento in casa e per l’uso domestico in genere. Vipot e´  completamente naturale ed è prodotto attraverso un impasto composto da un’amalgama vegetale e da un materiale di risulta, la LOLLA DI RISO, ricavata dalla sbramatura del risone, che rappresenta l’85% della massa. Il restante 15% è composto dal sudetto amalgama, che ha ben 6 formulazioni diverse che identificano la durata e caratterizzano il prodotto VIPOT nella sua unicità oggi sul mercato. Leggero ma resistente, con caratteristiche meccaniche sostitutive ai vasi in plastica e anche migliori, è disponibile in una vasta gamma di forme e colori, per applicazioni tecniche e decorative. Riconoscete il loro stand dai bellissimi colori e dalle tantissime piantine seminate nei loro vasi ! 
  

Un mix di profumi e di colori che vi sorprenderà! Dopodiche´ fatevi raccontare da Stefania cosa e´Vipot!
Il suo entusiasmo e la sua professionalita´ vi colpiranno e non potrete non acquistare un vaso per la vostra casetta :) (io ne ho presi 2 :) Vipot e´ anche Orto alla finestra, Stefania ci ha raccontato come realizzare un mini-orticello casalingo da balcone o addirittura da davanzale, facendo crescere le piantine rigogliose e felici in un vaso Vipot. 

Questo vaso è modellato col calore e con la pressione, senza utilizzo di materiali tossici o inquinanti, rappresentando così una valida alternativa ecologica alla plastica. Stefania e Vipot ci hanno lasciato anche un piccolo “vademecum” su come coltivare alcune piante. Ringraziandoli, voglio condividere con voi alcuni suggerimenti.. 

Peperoncino:va seminato in cassette-semenzai da tenere al riparo, bagnado spesso e abbondantemente. Il seme va interrato a una profondità di uno /due cm. Dopo 2 mesi, quando le piantine hanno 5-6 foglioline, metterle a dimora nel terreno precedentemente preparato. Importante: l´irrigazione ogni ¾ giorni in semento e ogni 5-6 in dimora. 
Pomodoro: è preferibile la semina in semenzaio, con successivo trapianto sul terreno. Il terreno deve essere fertilizzato con moderata ma regolare irrigazione (al mattino o al tramonto).  L´esposizione deve essere assolata e necessita installazione di sostegni. 
Le viole: si semina tra marzo e aprile in semenzaio. Si semina in luglio-ottobre in semenzaio con terra leggera. in autunno o primavera si portano a dimora le piantine che hanno sviluppato apparato radicale con 3-5 foglie, a una distanza di 15-30 cm. Le viole preferiscono essere in penombra e desiderano frequenti annaffiature, sopratutto nei periodi caldi. Fateci sapere se provate a seminare queste piantine e ringraziamo Vipot per i suoi suggerimenti!

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Raccontiamo i protagonisti di Change Up!Scelgo io 2012: Bionature

Bionature a Change up!Scelgo io® mi ha permesso di provare i trattamenti viso Palmea e il trucco Couleur Caramel e di farmi raccontare la loro storia e le caratteristiche dei loro prodotti.
Amore per la natura e per il benessere si incontrano nel gruppo BioNature, la prima catena retail italiana dedicata a tuttotondo al benessere della persona. 

Un’avventura imprenditoriale che nasce tre anni fa, ma già forte di importanti esperienze pregresse. Presso i centri BioNature troviamo prodotti che spaziano dai cosmetici bio agli integratori alimentari, dalle tisane, all’oggettistica, senza dimenticare le rivoluzionarie “Mbt shoes” (le scarpe dalla suola ricurva per migliorare postura e tonicità muscolare).

  

Inoltre, tutti i centri offrono un’equipe di esperti in grado di orientare la scelta anche di chi si trovi all’inizio di un percorso di benessere, offrendo servizi innovativi e consulenze personalizzate Mi raccontano poi dei trattamenti Palmea: origine naturale, no a test su animali, nickel tested, controllata da Icea per Lav, eco bio certificata, no coloranti, no siliconi, no ogm ecc.
Mi illustrano poi gli “attivi” di Palmea: dattero che agisce sui sistemi antiossidanti della nostra pelle, olio di semi di palma per nutrire la pelle, olio di cocco come elasticizzante e tantissimi altri prodotti. A testimonianza che il benessere, come abbiamo detto piü volte e come i protagonisti di Scelgo io dimostrano, puö essere bio e naturale, senza infierire sull’ambiente e sugli animali! E quindi con un’attenzione a 360° sulla nostra Salute.
Trovate Bionature a Milano e in tanti shop in tutta Italia. Interessante e´ anche il servizio di consulenza che offrono. BioNature propone una serie di test e di consulenze effettuati da esperti naturopati e professionisti che operano da molti anni nel settore. I test avvengono in spazi riservati in tutti i punti vendita Bionature. Qui maggiori dettagli e i test che vengono effettuati.
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Raccontiamo i protagonisti di Change Up!Scelgo io 2012: Ringana




Non conoscevo la cosmesi Ringana. Le gentilissime ragazze presenti allo stand mi hanno raccontato tutto e le caratteristiche dei prodotti. 
Le parole chiave di questi cosmetici e integratori sono freschezza innanzitutto, oltre alla totale assenza di additivi chimici e conservanti. E ancora, mancanza di compromessi nella loro formulazione e da ultimo, ma non meno importante, la commercializzazione che avviene direttamente dal produttore al consumatore.
Altra cosa molto importante: non sono testati sugli animali, come potrete vedere dalle etichette.

Insomma, Ringana e´ naturalezza, etica, lunga durata e freschezza ed e´ questo il messaggio che passa parlando con loro.

Oltre alla cosmesi, mi raccontano che tra i prodotti ci sono anche gli integratori alimentari, perché l´alimentazione e´ importante e anch´essa deve essere salutare e basata su sostanze naturali.



L´obiettivo di Ringana è far sentire bene i propri clienti in armonia con la natura, la quale fornisce tutti gli ingredienti necessari per la cosmesi fresca, senza la necessità di usare additivi chimici. Quello che serve è un corretto metodo di estrazione, associato a lavorazione e combinazione dei principi attivi che esaltino le proprieta´degli ingredienti. L’azienda, attenta all’impatto ambientale, ritira le confezioni vuote. Fra i prodotti Ringana, latte detergente, sieri antirughe,latte corpo, shampo; e ancora, i “Ringana packs”: frutta, verdura ed erbe liofilizzate che permettono di procurarsi le fibre vitali che spesso neanche un alimentazione equilibrata riesce a fornire. Ma anche integratori alimentari per il cuore, per il sistema immunitario, per la memoria, per lo stomaco, per lo sport, il sonno e molto altro ancora, per una vasta gamma di prodotti tutti naturali. Come dovrebbe sempre essere!
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martedì 4 dicembre 2012

Raccontiamo i protagonisti di Change Up!Scelgo io 2012: Angi Skin Care



E’ stato un piacere parlare con le sorella Angi. Cinzia mi racconta la loro storia e il loro percorso. Il progetto  Angi Skin Care, nasce a Boffalora nel 1999. Cinzia Angi ha un’esperienza nel campo estetico di oltre vent’anni. Nel tempo le sue scelte di vita personali hanno coinciso con un nuovo modo di concepire il proprio lavoro, verso la ricerca di altra-bellezza lontana da false promesse e stereotipi. Per un bello  in armonia con ritmi e natura, grazie a una cosmesi intesa come sano nutrimento per la pelle, così come il buon cibo lo è per l’organismo. In seguito alla formazione presso la Skin Care Clinic and School of Switzerland  (nota per le sue ricerche cliniche sulle alternative non invasive per il ringiovanimento cutaneo), ha intrapreso un percorso affascinante e ricco di soddisfazioni, nel pieno rispetto di un organo così straordinario portatore di bellezza ed equilibrio. 

 

Cinzia Angi oggi si dedica a trattamenti correttivi per  l’equilibrio e la bellezza della pelle con formulazioni cosmetiche biodinamiche e preparati biotecnologici ad alta attività.  

Lavora con lei la sorella, Sabrina Angi, con una formazione artistica e una creatività che le permettono di occuparsi di tutti gli aspetti “visual”: dal make up a originali creazioni di carta, sorta di scultorei origami che avvolgono e proteggono, proprio come la pelle.
Ho avuto modo di provare a change up il trattamento alla zucca, vellutatissimo e leggero. Cinzia mi spiega che perche´ sia benefico il trattamento e´ essenziale che il tocco sia leggero ma rtimico e consapevolo. 
Vi segnalo il loro trattamento bio agli estratti di rosa, Un prezioso trattamento per la bellezza del viso. Acqua di rosa ed estratto dei suoi petali cera ed olio essenziale di rosa damascena burro di mango, olio di avocado olio di mandorla, viola del pensiero ed altea. Tutto questo per rigenerare la vostra pelle affaticata e secca.


Andate a trovarle presso il loro studio e regalatevi un trattamento per la vostra pelle!
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lunedì 3 dicembre 2012

Raccontiamo i protagonisti di Change Up!Scelgo io 2012: Pedano


A change up ha esposto anche Pedano. E Marinella continua il suo racconto dei protagonisti, parlandoci di loro. Non conoscevo la storia di Pedano  e così me la sono fatta raccontare, per scoprire che è molto lunga: parte infatti nel 1966. L'attenzione per l'uomo e per la società da sempre guida Pedano nella realizzazione dei suoi mobili.Partono per arredare le case degli operai, finiscono in quelle di imprenditori ed intellettuali. Con coraggio usa il “multistrato” e il “truciolare”, senza mistificarli. Poi cambiano le prospettive, trasforma il multistrato in “millefogli” e ne fa mobili che sono opere d'arte. Nei più ricchi anni Ottanta ritorna al legno massiccio, ma dimenticando la pesantezza del noce e del palissandro a favore del ciliegio americano, caldo e luminoso. Non si ferma qui e allarga la sua proposta a tutti gli ambienti e alle necessità della casa. Mi raccontano che negli anni Novanta scoprono l'importanza del riposo per la salute della persona e incomincia la ricerca del sistema “letto perfetto”. La soluzione è la combinazione dei materassi in lattice naturale con le doghe sospese Junco. Con una filosofia sempre fedele a se stessa: solo legni naturali e materiali ecologici!. Il loro obiettivo è  “arredare bene per vivere meglio”, in nome dell'armonia e della coerenza.
 

Pedano è stato il primo divulgatore della cultura del dormire sano in Italia e sappiamo quanto sia importante dormire bene! Egli inizia le ricerche sui materassi in lattice nel 1986,convinto del benessere che si raggiunge dormendo su materassi di questo tipo. Allo stesso tempo  incomincia a divulgare la cultura del dormire sano – argomento fino ad allora mai trattato nel nostro Paese - grazie anche a numerosi servizi giornalistici e televisivi: un sonno su materassi naturali non solo previene, ma migliora anche i più svariati problemi di salute! 
Se vi capita di incontrarli in qualche fiera provate i loro materassi!!! :))) Oppure passate a trovarli nel loro show room a Milano. Interessante anche andare sul suo sito per leggere le testimonianze di chi ha provato i loro prodotti; vi consiglio di leggetele, sono storie vere di chi ha “testato” e acquistato i letti Pedano. Le trovate qui.

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giovedì 29 novembre 2012

Anteprima sul nuovo polo della Sostenibilità: e-co.Store FaSE


Nasce in Italia una struttura polifunzionale dedicata all’imprenditorialità sostenibile. Una formula flessibile con servizi integrati per sviluppare retail, marketing, branding. Presentazione al Forum CompraVerde a Milano.

e-co.Store FaSE (www.ecostorefase.com), il primo polo della sostenibilità, partecipa il 5 e 6 dicembre 2012 al Forum CompraVerde a Milano a Palazzo delle Stelline in Corso Magenta 61, con uno spazio informativo e un workshop di presentazione giovedì 6 dicembre alle ore 12.00, saletta Green Cotnact, dal titolo “Servizi integrati di retail e marketing B2B/ B2C, promozione e comunicazione. La risposta concreta di e-co.Store FaSE, struttura-sistema polifunzionale dedicato alle imprese della sostenibilità”.

In un momento di grandi interrogativi su consumi, produzione e distribuzione e in cui si fa sempre più urgente la ridefinizione dei modelli economico-sociali, una risposta concreta per le aziende protagoniste del cambiamento arriva da e-co.Store FaSE. Si tratta di una struttura-sistema polifunzionale che si estende su una superficie di 10mila mq su due piani open space, suddivisi in corner modulabili, e arredati, per esposizione, presentazioni, vendita, attività di business; vetrine virtuali informatizzate; spazi per eventi estemporanei; personale specializzato di orientamento al cliente; soluzioni articolate B2B e B2C; servizi finanziari e di consulenza; piani di comunicazione e promozione.

Presupposti del progetto sono il contenimento degli sprechi, l’investimento nelle rinnovabili, lo sviluppo di tecnologie green, un modo più consapevole di lavorare, produrre, usare, comportarsi e acquistare. Alle aziende il vantaggio di mitigare il rischio, eliminare i costi di gestione e manutenzione e pianificare gli investimenti, scegliendone la durata nel tempo. L’obiettivo è quello di sostenere il nuovo modo di “fare impresa”, aiutando le aziende con principi di sostenibilità a crescere e a rafforzarsi in Italia e all’estero.

Lo spazio disporrà di una grande area ristorazione e food, sale per incontri ed eventi e un calendario di manifestazioni che si svolgeranno nella suggestiva serra panoramica e nella grande piazza antistante l’edificio: attività culturali e di intrattenimento per coinvolgere il pubblico che sarà supportata da un’intensa comunicazione. Inaugurazione prevista: fine 2013.

La stessa sede testimonia il primo risultato di un’azione capace di attribuire all’esistente nuovi significati e di renderlo partecipe di processi di innovazione: e-co.Store FaSE nasce negli edifici storici del complesso Pigna di Alzano Lombardo (Bg), all’interno di FaSEFabbrica Seriana Energia – già luogo di eccellenza per lo sviluppo di sinergie tra attività produttive, espositive, di ricerca, didattiche, culturali, ricreative e commerciali; in partnership con EXPO2015 e in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo.

e-co.Store FaSE è facilmente raggiungibile da Milano (uscita autostrada A4). All’interno del complesso è prevista la fermata della linea TEB che in 15 minuti raggiunge la stazione centrale di Bergamo e che a breve proseguirà fino all’aeroporto di Orio al Serio.

Change up!, realtà dedicata alla promozione della sostenibilità, collabora con e-co.Store FaSE per la ricerca e la selezione di imprese adeguate al progetto.
Chiediamo alle aziende di aiutarci a conoscere le loro specifiche esigenze attraverso la compilazione di un breve questionario: http://www.ecostorefase.com/index.php/it/questionario.
Più saranno le aziende che lo compileranno, meglio saranno individuate e formulate le soluzioni per le necessità dell'imprenditorialità sostenibile!











Raccontiamo i protagonisti di Change Up!Scelgo io 2012: Donna Lucia




E’ stato un piacere scambiare due chiacchiere con Donna Lucia per capire i presupposti della sua cucina e il progetto Superpolo.

Donna Lucia è sicuramente un “personaggio” per la sua spiccata personalità e particolarità. Eh sì, perché mette tutta la sua passione e creatività in quello che fa, per offrire una cucina sana e sfiziosa a tutti quelli che desiderino appagare il palato.
Dalla storica amicizia tra Superpolo e Donna Lucia è nata poi questa “gustosa” collaborazione.
I BioMenù di Donna Lucia nascono dalla sua passione per la cucina biologica, maturata in famiglia, l’amore interiore e la ricerca per la qualità della vita.

Sono preparati con i migliori ingredienti biologici e biodinamici arricchiti dalla fantasia e dalla creatività della cuoca!



Donna Lucia mi ha fatto provare alcuni piatti e mi ha spiegato le proprietà delle spezie che usa. Infatti i suoi menù sono aromatizzati con spezie e semi con riconosciuto valore preventivo della salute, quali curcuma, curry, fieno greco, aglio, erba cipollina, scalogno, cipolla, mandorle.  Ho avuto modo ad esempio di provare la Chia e di farmi raccontare tutto su questa Salvia Hispanica, appartenente alla stessa famiglia della menta: è un antico cibo, altamente nutriente, originario del Sudamerica e con una storia davvero affascinante che vi voglio raccontare. Gli Aztechi avevano sviluppato una conoscenza approfondita delle numerose proprietà di questa pianta, che utilizzavano come alimento per l'uomo e per gli animali, per uso medicinale e nelle cerimonie religiose. In Azteco la parola Chia vuol dire "forza". Ogni 100 g di semi contengono 20 g di Omega-3: 8 volte in più rispetto al salmone, 7 volte più Vitamina C rispetto alle arance, 5 volte più Calcio rispetto al latte, 4 volte più antiossidante del Mirtillo, 3 volte più Ferro rispetto agli spinaci, 2 volte più Potassio rispetto alle banane. E' una fonte proteica completa che contiene tutti i 20 amminoacidi noti, compresi quelli essenziali.
Chia è la pianta con il contenuto più alto di Omega-3 conosciuta sulla Terra. Non contiene glutine e può essere consumata tranquillamente dai celiaci. Ha inoltre un gradevole sapore nocciolato… e adesso capisco perché mi piaceva tanto! (adoro le nocciole :))). I semi si possono mangiare crudi così come sono oppure si possono mettere in ammollo per 15 minuti nell'acqua o nel succo di frutta: in questo modo si sviluppa una sostanza gelatinosa che si addensa e che può essere mangiata come un budino!
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mercoledì 28 novembre 2012

Un bosco condiviso da secoli

Ecoturismonline ha pubblicato una notizia molto interessante. Si tratta del poco conosciuto Bosco delle Sorti della Partecipanza che si trova a Trino in provincia di Vercelli. Ogni anno a novembre si svolge l’assegnazione delle “sorti” tra i membri della Partecipanza affinché si prendano cura del bosco secondo principi eco-sostenibili certificati FSC®.
Solo i partecipanti hanno diritto alla raccolta della legna.
Questo bosco ha una storia antica e da oltre 800 anni è protetto e curato dalla popolazione locale, tanto che rappresenta il più antico esempio di conservazione di un patrimonio forestale. Il sistema funziona dal 1275, quando i suoi proprietari fondarono la Partecipanza, una “società di private persone, possidenti pro-indiviso un esteso terrimento boschivo”, che riunisce oggi 1300 soci.
Il bosco non ha una grande estensione, circa 600 ettari ma ha un grande valore simbolico.
Per saperne di più su Ecoturismonline si trova l’articolo completo.
http://www.ecoturismonline.it/ecoturismo/eco-itinerari/eco-itinerario-bosco-delle-sorti-della-partecipanza-trino-vercelli.html

martedì 27 novembre 2012

Raccontiamo i protagonisti di Change Up!Scelgo io 2012: Oxfam


In questo articolo vorrei parlarvi di Oxfam  Italia che a Changeup! Scelgo io® ha presentato le sciarpe del commercio equo e solidale. Devo dire che erano veramente belle e colorate e lo consiglio come regalo per un Natale solidale e utile!. Oxfam è una delle più importanti confederazioni internazionali nel mondo, specializzata in aiuto umanitario e progetti di sviluppo, composta da  17 organizzazioni di Paesi diversi che collaborano con 3.000 partner locali in oltre 90 paesi per individuare soluzioni durature alla povertà e all’ingiustizia. Partono da questo concetto: “siamo 9 miliardi di persone su questo pianeta. Oggi, 1 persona su 7 si addormenta a stomaco vuoto. Un’ingiustizia che non vogliamo più accettare”. E cosi che Oxfam si presenta, o meglio presenta uno dei tantissimi progetti che segue. Questo si chiama Coltiva per coltivare un futuro migliore!  


Ma Oxfam fa anche tanto altro:
-programmi di sviluppo: per aiutare le persone a migliorare le loro condizioni di vita, fornendo loro sostegno e risorse adeguate, favorendo processi di sviluppo sostenibili nel lungo periodo;
- interventi di emergenza : portano acqua, servizi igienico-sanitari e rifugi alle popolazioni vittime di conflitti e disastri naturali;
- campagne di opinione e sensibilizzazione: pubblicano analisi e organizzano eventi di informazione per influenzare le politiche che causano la povertà e l’ingiustizia globale.
Infine vi voglio parlare di un progetto che mi sta particolarmente a cuore, che è The Circle, associazione di donne per le donne.

Le donne di The Circle apportano idee, contatti, abilità ed entusiasmo per sostenere Oxfam Italia  nel combattere la povertà e l’ingiustizia, favorendo azioni di raccolta fondi, comunicazione  e sensibilizzazione. 
I dati parlano chiaro. Su 1,3 miliardi di persone che vivono in estrema povertà nel mondo, più di 2/3 sono donne e ragazze, la maggior parte di loro vive in zone rurali e il 70% dei bambini che non hanno accesso all’istruzione sono bambine. 
Ma le donne, da sempre, sono il motore del cambiamento. E insieme è possibile costruire un mondo libero dall’ingiustizia della povertà!
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venerdì 23 novembre 2012

Raccontiamo i protagonisti di Change Up!Scelgo io 2012: Plinio il Giovane


Continua il racconto dei protagonisti  Change up! Scelgo io® 2012, oggi vi raccontiamo Plinio il Giovane.


"Gli arredamenti di ogni stand dell’evento Change up! Scelgo io® 2012 erano forniti da Plinio il Giovane. Mi sono subito piaciuti molto e così, mentre eravamo seduti sulle loro comodissime sedie, mi sono fatta raccontare la loro storia e il loro progetto. Mario Prandina, in arte Plinio il Giovane, porta avanti la sua campagna sociale nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo e la falegnameria etica nasce all’interno della Cooperativa e.s.t.i.a., che dal 2003 inizia la sua esperienza nelle carceri milanesi con l’obiettivo ultimo di favorire il reinserimento sociale e professionale di persone detenute ed ex-detenute. Queste due realtà hanno dato vita a un progetto congiunto, per cui prodotti storici della collezione Plinio il Giovane vengono realizzati rivestiti di un nuovo valore etico: un’operazione no profit, perché i ricavati della vendita saranno reinvestiti per dar vita a una collezione completa. Mobili fatti a mano con l’unico scopo di dar forma ai nostri sogni.. un sogno che parte dal 1975.

Il progetto che hanno lanciato è design eco social, un nuovo modo di fare impresa, con prodotti fatti è a mano ad alto contenuto estetico e un pari valore sociale. L’obiettivo è il recupero di persone disagiate tramite il lavoro creativo e manuale.
Se volete vedere il video di presentazione del progetto fatto a change up! cliccate qui.

Progetti di valore e imprenditori che investono in questo tipo di progetti meritano di essere raccontati e diffusi. Change up! ne ha parlato, se volete vedere il video di presentazione del progetto fatto a  Scelgo io 2012 cliccate qui.
Passate inoltre a trovarli nei loro show room, i loro mobili sono comodi, belli e originali e quello che vi trasmetteranno è quello che hanno trasmesso a me: dare forma ai vostri sogni ! Ogni tanto qualcuno lo fa, per non smettere mai di sognare...."

Marinella Scarico

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giovedì 22 novembre 2012

Raccontiamo i protagonisti di Change Up! Scelgo io 2012 : Fem Paglia



Come avrete avuto modo di vedere  Marinella Scarico è stata la blogger del nostro evento Change up! Scelgo io® 2012  e oltre ad avervi raccontato il prima e il durante dell’evento, ha conosciuto tutti i nostri espositori e vuole “narrarveli”. Perché ognuno di loro ha una storia da raccontare.
Iniziamo da Fem Paglia.

“Ho parlato con queste ragazze simpaticissime e piene di vita. Mi hanno raccontato la loro storia e mostrato loro prodotti.
Margherita, Francesca e Giulia sono sorelle e decidono di scommettere sulla loro creatività, iniziando a lavorare in un progetto di moda e accessori che puntano all’originalità del fare. Cominciano cosi a ritirare pezzi di fine serie di grandi industrie tessili  del Nord Italia e a creare piccole collezioni di abbigliamento  (camicie, cappotti, gonne). Le stoffe sono cosi belle che anche gli scarti hanno nuova vita: spille, clips, cinture, bordure dei vestiti ecc.
E ho avuto modo di constatarlo di persona. Pezzi unici e di grande qualità!

Bello ed etico non sono quindi concetti lontani, ma possono incontrarsi felicemente e convivere. E le Fem Paglia lo dimostrano con l’entusiasmo e la passione che mettono nel loro lavoro. Basta parlare con loro due minuti.

Se volete saperne di più, andate sul loro sito e visitate lo show room, oppure guardate i prossimi eventi e fiere a cui saranno presenti con i loro originali prodotti!

Marinella Scarico
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mercoledì 21 novembre 2012

Guardare dietro il tendone, non è difficile!

Lasciano a dir poco allibiti le dimostrazioni di stima e interesse nei confronti del circo basato sullo sfruttamento degli animali come quella del Premio “Vittorio De Sica” che lo scorso 6 novembre al Quirinale è stato assegnato al”circo equestre” o la notizia dell’Udienza della “grande famiglia del circo” e dello spettacolo popolare con Papa Benedetto XVI in programma per il 30 novembre e il 1° dicembre (non sono forse creature di Dio anche gli animali? Lasciamo perdere...) . Come mai le istituzioni appoggiano e sovvenzionano questa attività? Un’attività, quella del circo, nata come abietto spettacolo itinerante per mettere in mostra dapprima  i cosiddetti “fenomeni da baraccone“ ovvero sfortunati “casi umani” e in seguito spettacolo con animali costretti a esercizi totalmente innaturali a suon di frustate, pungoli uncinati, deprivazioni di ogni sorta e scosse elettriche. Uno “spettacolo” che è l’emblema della menzogna. Tutto quello che si vede in scena è falso e ottenuto a caro prezzo: enormi sofferenze da parte di animali strappati al loro habitat naturale, costretti in  gabbie e container a viaggi estenuanti, climi totalmente diversi da quelli cui sono abituati (pensiamo a un elefante africano nel piazzale di un circo a Milano in gennaio). Animali a cui è stata strappata la vita, spesso drogati per piegarsi al volere dei loro aguzzini. Uno “spettacolo” altamente diseducativo per i bambini che imparano quanto l’uomo con la forza e la crudeltà possa soggiogare i più deboli. Molte città d’Europa hanno vietato l’attendamento dei circhi con gli animali e domenica scorsa c’è stata una manifestazione a Milano, partita da piazza della Scala di fronte al Comune, che ha percorso via Matteotti e corso Venezia per arrivare ai Giardini di Via Palestro. A gran voce abbiamo chiesto al Sindaco Pisapia di dare un segno di civiltà alla nostra città. Una manifestazione colorata, organizzata da LAV e altre associazioni milanesi, che ha visto la presenza di artisti di strada e giocolieri, musicisti, un coro gospel. In tanti sulle note di “Alegria” il brano di uno spettacolo del Cirque du Soleil (spettacolo circense in cui solo gli umani sono ammessi) abbiamo cercato di dare voce ai tanti animali rinchiusi dietro le sbarre di odiose gabbie mobili e al cucciolo di giraffa morto a Imola un mese fa per arresto cardiaco dopo essere fuggito dal circo Rinaldo Orfei.

martedì 20 novembre 2012

“E’ possibile vivere sani, appagati, senza sprechi e nel rispetto di tutte le creature?”


Questo il titolo-domanda che ha dato il via al bar camp della terza edizione di Change up! Scelgo io®
(Palazzina Liberty, Milano, 20 ottobre 2012). Forse la domanda può sembrare una provocazione o un ideale irraggiungibile: né l’una né l’altro, noi crediamo sia possibile. Ed è il presupposto che ci ha spinte a far incontrare blogger e pubblico, perché pensiamo che lo scambio di idee e di informazioni tra le persone possa innescare e accelerare questo processo di autentico ben-vivere.
Al camp hanno partecipato giovani donne Giusy D’Addio, Marta Albé, Sara Francesca LisotArianna Bosio – che da tempo hanno intrapreso un percorso, ognuna con la propria personalità e la propria storia, verso un modo di agire più consapevole, più informato, più personale e allo stesso tempo più sociale
E così Giusy ha raccontato come sia nata la sua ricerca a partire da problemi di salute dopo il trasferimento a Milano e quanto si possa scoprire per prendersi cura di sé in modo responsabile, grazie a un’informazione a tutto tondo, senza accontentarsi di risposte “facili” su alimentazione, cure mediche, rapporto con se stessi; Marta ha dimostrato come un orticello sul balcone possa cambiare importanti dettagli del quotidiano, già con il semplice fatto di dedicare un po’ di tempo “a mettere le mani nella terra” e sorprendendosi nel vedere la “scalata” delle piantine di fagioli; Sara ha invece scoperto, grazie alla convivenza con una famiglia bretone, la possibilità e le risorse di una vita più semplice; infine Arianna, dopo aver iniziato a leggere le etichette dei prodotti di uso comune (pulizia casa, detergenza personale, cosmesi..), si è accorta che la maggior parte di essi significano sofferenza per gli animali su cui vengono testati e da allora si è organizzata per utilizzare solo prodotti cruelty free. Potete seguire i loro blog, commentare, domandare, sono tutte disponibilissime. 
E dunque, sembra ancora così impossibile dire sì alla domanda che abbiamo posto? Che poi non mira certo alla perfezione (altrimenti sì sarebbe utopia), bensì al Pensiero che fa riflettere prima di attuare una scelta, un Pensiero di attenzione e sensibilità che spinge a porsi domande e che stimola la curiosità, per non accontentarsi delle “ricette preconfezionate” di un illusorio benessere cui siamo stati abituati e che i tempi odierni stanno smascherando inesorabilmente.. Qui ci piace chiudere citando il libro del biologo e scrittore canadese David Suzuki, “L’eredità”, un racconto di verità sul difficile mondo in cui viviamo, ma anche un racconto di speranza: “Ora che i miei se ne sono andati e anch’io sono diventato anziano, il mio pensiero va alla mia stessa mortalità e spero di avvicinarmi alla morte con la stessa dignità e accettazione di mio padre. […] L’universo non è uno spazio semivuoto, bensì è occupato da un evanescente intreccio di forze d’attrazione, da alcuni ritenute la base dell’amore, che formano parte integrante della più ampia trama del cosmo. […] Tra i miliardi di stelle che formano parte di quella galassia, il nostro Sole è una delle tante. Sul suo terzo pianeta, la Terra, un semplice puntino nell’immensità del cielo, è comparsa la vita nell’ultimo quarto dell’esistenza del cosmo. All’ultimissimo momento accadde qualcosa di straordinario: dalla Natura emerse una creatura dotata di autocoscienza, di un’abbagliante creatività e della capacità di provare amore e
meraviglia.[…] Siamo la più recente delle forme di vita del pianeta, una specie giovane ma precoce nel prefigurarsi il suo posto nel cosmo e sognare mondi ancora da venire. Sono convinto che siamo capaci di cose ben più grandi, di riscoprire la nostra casa, di trovare modi per vivere in equilibrio con gli elementi sacri e di creare un futuro pieno di felicità e significato, che sono la nostra vera ricchezza. Morirò prima che i miei nipoti siano diventati adulti e abbiano avuto figli a loro volta, ma nutro la speranza che il loro futuro sia ricco di opportunità, bellezza, meraviglia e armoniosa convivenza con il resto della creazione. L’unica cosa che ci serve è l’immaginazione per sognarlo e la volontà per trasformare il sogno in realtà”.

Ambiente assente nei dibattiti politici

In previsione delle prossime elezioni, a cominciare dalle primarie dei due schieramenti, Greenpeace ha lanciato la sua “sfida alla politica fossile” con la campagna IoNonViVoto.org.

Si chiede ai politici con forza di inserire nei loro programmi politiche serie su questioni che riguardano il cambiamento climatico, l’ambiente, il lavoro e lo sviluppo del Paese, a tutt’oggi pressoché assenti nei dibattiti politici e nei programmi. I dati sono noti: 570 morti in Italia a causa del carbone e danni per oltre 2,6 miliardi. E nonostante tutto continuano a promuovere carbone e petrolio rallentando lo sviluppo delle energie rinnovabili.
La campagna è partita online e con l’affissione di manifesti che ritraggono i vari politici di ogni schieramento con il messaggio chiaro: se continuate a ignorare le istanze dell’ambiente non avrete il nostro voto. Non è un messaggio astensionista come certamente vorranno fare passare, bensì un’indicazione concreta di quello che i cittadini chiedono.
Iniziativa analoga quella dell’Associazione Italian Climate Network che ha lanciato la campagna "Silenzio Climatico", sulla scia di quella americana “Climate Silence” (http://climatesilence.org). Italian Climate Network propone ai candidati delle primarie del Centrosinistra e del Centrodestra - e ai futuri candidati premier - un decalogo sulle politiche climatiche ed energetiche dell'Italia del futuro. 
https://www.facebook.com/ItalianClimateNetworkk