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giovedì 29 novembre 2012

Anteprima sul nuovo polo della Sostenibilità: e-co.Store FaSE


Nasce in Italia una struttura polifunzionale dedicata all’imprenditorialità sostenibile. Una formula flessibile con servizi integrati per sviluppare retail, marketing, branding. Presentazione al Forum CompraVerde a Milano.

e-co.Store FaSE (www.ecostorefase.com), il primo polo della sostenibilità, partecipa il 5 e 6 dicembre 2012 al Forum CompraVerde a Milano a Palazzo delle Stelline in Corso Magenta 61, con uno spazio informativo e un workshop di presentazione giovedì 6 dicembre alle ore 12.00, saletta Green Cotnact, dal titolo “Servizi integrati di retail e marketing B2B/ B2C, promozione e comunicazione. La risposta concreta di e-co.Store FaSE, struttura-sistema polifunzionale dedicato alle imprese della sostenibilità”.

In un momento di grandi interrogativi su consumi, produzione e distribuzione e in cui si fa sempre più urgente la ridefinizione dei modelli economico-sociali, una risposta concreta per le aziende protagoniste del cambiamento arriva da e-co.Store FaSE. Si tratta di una struttura-sistema polifunzionale che si estende su una superficie di 10mila mq su due piani open space, suddivisi in corner modulabili, e arredati, per esposizione, presentazioni, vendita, attività di business; vetrine virtuali informatizzate; spazi per eventi estemporanei; personale specializzato di orientamento al cliente; soluzioni articolate B2B e B2C; servizi finanziari e di consulenza; piani di comunicazione e promozione.

Presupposti del progetto sono il contenimento degli sprechi, l’investimento nelle rinnovabili, lo sviluppo di tecnologie green, un modo più consapevole di lavorare, produrre, usare, comportarsi e acquistare. Alle aziende il vantaggio di mitigare il rischio, eliminare i costi di gestione e manutenzione e pianificare gli investimenti, scegliendone la durata nel tempo. L’obiettivo è quello di sostenere il nuovo modo di “fare impresa”, aiutando le aziende con principi di sostenibilità a crescere e a rafforzarsi in Italia e all’estero.

Lo spazio disporrà di una grande area ristorazione e food, sale per incontri ed eventi e un calendario di manifestazioni che si svolgeranno nella suggestiva serra panoramica e nella grande piazza antistante l’edificio: attività culturali e di intrattenimento per coinvolgere il pubblico che sarà supportata da un’intensa comunicazione. Inaugurazione prevista: fine 2013.

La stessa sede testimonia il primo risultato di un’azione capace di attribuire all’esistente nuovi significati e di renderlo partecipe di processi di innovazione: e-co.Store FaSE nasce negli edifici storici del complesso Pigna di Alzano Lombardo (Bg), all’interno di FaSEFabbrica Seriana Energia – già luogo di eccellenza per lo sviluppo di sinergie tra attività produttive, espositive, di ricerca, didattiche, culturali, ricreative e commerciali; in partnership con EXPO2015 e in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo.

e-co.Store FaSE è facilmente raggiungibile da Milano (uscita autostrada A4). All’interno del complesso è prevista la fermata della linea TEB che in 15 minuti raggiunge la stazione centrale di Bergamo e che a breve proseguirà fino all’aeroporto di Orio al Serio.

Change up!, realtà dedicata alla promozione della sostenibilità, collabora con e-co.Store FaSE per la ricerca e la selezione di imprese adeguate al progetto.
Chiediamo alle aziende di aiutarci a conoscere le loro specifiche esigenze attraverso la compilazione di un breve questionario: http://www.ecostorefase.com/index.php/it/questionario.
Più saranno le aziende che lo compileranno, meglio saranno individuate e formulate le soluzioni per le necessità dell'imprenditorialità sostenibile!











martedì 20 novembre 2012

“E’ possibile vivere sani, appagati, senza sprechi e nel rispetto di tutte le creature?”


Questo il titolo-domanda che ha dato il via al bar camp della terza edizione di Change up! Scelgo io®
(Palazzina Liberty, Milano, 20 ottobre 2012). Forse la domanda può sembrare una provocazione o un ideale irraggiungibile: né l’una né l’altro, noi crediamo sia possibile. Ed è il presupposto che ci ha spinte a far incontrare blogger e pubblico, perché pensiamo che lo scambio di idee e di informazioni tra le persone possa innescare e accelerare questo processo di autentico ben-vivere.
Al camp hanno partecipato giovani donne Giusy D’Addio, Marta Albé, Sara Francesca LisotArianna Bosio – che da tempo hanno intrapreso un percorso, ognuna con la propria personalità e la propria storia, verso un modo di agire più consapevole, più informato, più personale e allo stesso tempo più sociale
E così Giusy ha raccontato come sia nata la sua ricerca a partire da problemi di salute dopo il trasferimento a Milano e quanto si possa scoprire per prendersi cura di sé in modo responsabile, grazie a un’informazione a tutto tondo, senza accontentarsi di risposte “facili” su alimentazione, cure mediche, rapporto con se stessi; Marta ha dimostrato come un orticello sul balcone possa cambiare importanti dettagli del quotidiano, già con il semplice fatto di dedicare un po’ di tempo “a mettere le mani nella terra” e sorprendendosi nel vedere la “scalata” delle piantine di fagioli; Sara ha invece scoperto, grazie alla convivenza con una famiglia bretone, la possibilità e le risorse di una vita più semplice; infine Arianna, dopo aver iniziato a leggere le etichette dei prodotti di uso comune (pulizia casa, detergenza personale, cosmesi..), si è accorta che la maggior parte di essi significano sofferenza per gli animali su cui vengono testati e da allora si è organizzata per utilizzare solo prodotti cruelty free. Potete seguire i loro blog, commentare, domandare, sono tutte disponibilissime. 
E dunque, sembra ancora così impossibile dire sì alla domanda che abbiamo posto? Che poi non mira certo alla perfezione (altrimenti sì sarebbe utopia), bensì al Pensiero che fa riflettere prima di attuare una scelta, un Pensiero di attenzione e sensibilità che spinge a porsi domande e che stimola la curiosità, per non accontentarsi delle “ricette preconfezionate” di un illusorio benessere cui siamo stati abituati e che i tempi odierni stanno smascherando inesorabilmente.. Qui ci piace chiudere citando il libro del biologo e scrittore canadese David Suzuki, “L’eredità”, un racconto di verità sul difficile mondo in cui viviamo, ma anche un racconto di speranza: “Ora che i miei se ne sono andati e anch’io sono diventato anziano, il mio pensiero va alla mia stessa mortalità e spero di avvicinarmi alla morte con la stessa dignità e accettazione di mio padre. […] L’universo non è uno spazio semivuoto, bensì è occupato da un evanescente intreccio di forze d’attrazione, da alcuni ritenute la base dell’amore, che formano parte integrante della più ampia trama del cosmo. […] Tra i miliardi di stelle che formano parte di quella galassia, il nostro Sole è una delle tante. Sul suo terzo pianeta, la Terra, un semplice puntino nell’immensità del cielo, è comparsa la vita nell’ultimo quarto dell’esistenza del cosmo. All’ultimissimo momento accadde qualcosa di straordinario: dalla Natura emerse una creatura dotata di autocoscienza, di un’abbagliante creatività e della capacità di provare amore e
meraviglia.[…] Siamo la più recente delle forme di vita del pianeta, una specie giovane ma precoce nel prefigurarsi il suo posto nel cosmo e sognare mondi ancora da venire. Sono convinto che siamo capaci di cose ben più grandi, di riscoprire la nostra casa, di trovare modi per vivere in equilibrio con gli elementi sacri e di creare un futuro pieno di felicità e significato, che sono la nostra vera ricchezza. Morirò prima che i miei nipoti siano diventati adulti e abbiano avuto figli a loro volta, ma nutro la speranza che il loro futuro sia ricco di opportunità, bellezza, meraviglia e armoniosa convivenza con il resto della creazione. L’unica cosa che ci serve è l’immaginazione per sognarlo e la volontà per trasformare il sogno in realtà”.

mercoledì 14 novembre 2012

La bellezza del rispetto

Cosmesi naturale, biologica, organica, cruelty free…
i consumatori sono informati sul significato di queste definizioni? Sanno come i cosmetici influiscono su benessere, salute e ambiente? Se ne è parlato alla tavola rotonda dal titolo  “Il valore della Bellezza. Equilibrio, Rispetto, Salute organizzata da Change up! nell’ambito della manifestazione Change up! Scelgo io® (Palazzina Liberty, Milano 19-21 ottobre 2012), dedicata al benessere naturale e alle scelte sostenibili, in occasione della quale un panel di esperti ha fornito informazioni su definizioni, ingredienti, filiere produttive, test sugli animali… Tutto ciò che serve per orientarsi al momento dell’acquisto, a dispetto di ingannevoli messaggi che puntano su parole come “naturale” per attrarre il consumatore.

Riccardo Anouchinsky di ICEA , ha fornito alcuni dati sull’andamento della cosmesi naturale nel mercato europeo, confermando la Germania il paese più sviluppato.
Uno dei problemi resta certamente quello delle certificazioni. Qui si entra in un mondo frammentato e in un mercato autoreferenziale. L’intenzione è quella di creare, a partire dal gennaio 2015, un sistema unificato per l’Europa da Cosmos Standard (www.cosmos-standard.org) riunisce i principali enti certificatori europei: ICEA per l’Italia, Ecocert e Cosmebio per la Francia, BIDH per la Germania e l’inglese Soil Association.
Purtoppo ancora oggi il consumatore è piuttosto “indifeso” nei confronti dei prodotti cosmetici, in quanto termini come “biologico” e “naturale” possono essere assimilati a prodotti che contengono anche solo una piccolissima percentuale di ingredienti naturali e possono essere pubblicizzati con queste diciture. L’unica arma che il consumatore ha a sua disposizione è quella dell’informazione: leggere sempre con attenzione le etichette con gli ingredienti e laddove non siano chiari alcuni termini o sigle attuare una piccola ricerca personale.
Antonella Rendinelli, medico-chirurgo, settore vivisezione LAV Milano, ha invece affrontato il tema dei test cosmetici sugli animali. A partire dall’11 marzo 2013 l’Unione Europea dovrebbe bandire i test cosmetici anche sulle materie prime sugli animali. Qui purtroppo il condizionale è d’obbligo, in quanto gli interessi in gioco sono molti La vera sfida oggi è incentivare la ricerca alternativa più sicura e certamente più etica.
Sul tema dei packaging è intervenuta Elisabetta Cianfanelli, docente del Corso di Industrial Design all’Università degli Studi di Firenze. La plastica e la carta (rispettivamente con il 41% e il 36%) sono gli imballi più utilizzati nel settore della cosmesi. Il Corso di Industrial Design sta portando avanti alcune ricerche sul packaging per creare nuove soluzioni di confezionamento in cartone dei prodotti per i diversi settori del made in Italy.
Estendendo il discorso alle nostre scelte di benessere legate ai centri e alle spa, quali parametri possiamo considerare? M. Cristina Ceresa, direttore responsabile GreenPlanner, ha spiegato come informarsi prima di scegliere, ad esempio optando per le strutture certificate ClimaHotel che considera elementi come l’efficienza degli edifici, il risparmio energetico, la gestione dei rifiuti, i materiali utilizzati, la mobilità, la gestione delle risorse idriche.
Infine si è parlato del rapporto far bellezza e alimentazione perché “noi siamo quello che mangiamo” e la qualità del cibo ha una notevole influenza sulla salute. Eugenio Barbieri, "il Poeta Contadino" che ogni domenica partecipa alla trasmissione Linea Verde (Rai1) ha anciato un messaggio forte. L’agricoltura deve tornare nelle mani dei contadini, non si può continuare con lo sfruttamento intensivo della terra e tantomeno concedere a quattro multinazionali di possedere le sementi: una grave minaccia alla biodiversità, oltre che ai contadini di tutto il mondo. Riallacciandosi al discorso degli OGM, Gianni Carletti, direttore Ricerca&Sviluppo Biosophia, ha spiegato che questi ultimi sono addirittura già superati dalle nanotecnologia sia nell’alimentazione sia nella cosmesi (in particolare per realizzare i filtri delle creme solari). Uno scenario inquietante poiché gli effetti sulla nostra salute e sulla natura non sono ancora chiari.
La tavola rotonda è stata promossa da Change up! Associazione che ha pubblicato gli Atti sul sito. 

venerdì 22 giugno 2012


«Come faccio a essere sostenibile? La mia percezione è che costi caro, carissimo. E non solo in termini di denaro: dovrei rivedere tutta la mia vita, le mie abitudini. Non ce la farei mai! »: quante volte abbiamo sentito questi commenti da amici, parenti e simpatizzanti di Change up!, che apprezzano il nostro lavoro ma vedono il cambiamento di rotta in termini di qualità di Vita come un processo da fare in blocco, inevitabilmente insormontabile.

In realtà, quello che sta alla base di una vita sostenibile è proprio il camminare a piccoli passi verso una decrescita felice: noi di Change up! lavoriamo anche per dare valore ai piccoli cambiamenti, apprezzando e agevolando il lavoro dei nostri soci, con le loro start up e i loro prodotti esemplari.

Nessuno dei nostri soci sostenibili gestisce una multinazionale, né ambisce a questo. Ognuno di loro, invece, lavora duro per dare un piccolo esempio, mette in campo la propria creatività per fornire strumenti capaci di cambiare, nel loro piccolo, il mondo.

Non siamo noi le prime a dirlo, eppure bisogna dirlo: è dalle piccole cose che si inizia a fare le cose grandi.

Quando abbiamo dato vita all’avventura di Change up! potevamo rispondere a poche domande. Ora che i nostri soci, seri e impegnati nella sostenibilità, sono aumentati, siamo in grado di fornire una rete di strumenti efficaci, intercorrelabili. Vi rimandiamo al link della pagina soci, prima di descrivervene brevemente alcuni: http://www.changeup.it/Hpm00.asp?IdCanale=102

Cosa mangio? Ce lo spiega Biosophia, azienda produttrice di cibo antroposofico che lavorerà insieme a noi e a The Beautiful Choice (portale di benessere etico) per dare vita a un percorso all’insegna del benessere a 360° al nostro salone evento sui costumi sostenibili, di qualità e a prezzi contenuti. C’è infatti un collegamento profondo tra cibo, emozioni e benessere: mangiare bene e sano significa appagare i sensi ed essere felici, liberi da cibi spazzatura che intossicano noi e l’ambiente e, tra l’altro, premiando le aziende sostenibili liberandosi dalla schiavitù di marketing e pubblicità (con l’unico obiettivo di vendere, a scapito della nostra Salute e di quella del Pianeta).

Cosa mi metto? Rispondono tre aziende di moda sostenibile con altrettante inclinazioni: Tu&Tu e Dirondella, oltre a Ego, che offre collezioni addirittura in prestito, come un’abitoteca sostenibile e di eccellenza.

Come mi muovo in modo sostenibile? Bè, immaginate una città silenziosa, in cui le auto scorrono senza rumore. E provate a realizzare questo sogno cominciando a usare un po’ di più bici e monopattini, che non sono inquinanti. Date un occhio alle idee di E-move.

E poi ancora abbiamo idee per:

-          la raccolta differenziata e la riduzione degli sprechi (grazie a Tritech)
-oggetti per la casa realizzati con materiali riciclati:  Raffaella Bandera con le sue lampade, Giorgio Caporaso e Vlaire con i mobili di cartone, Vipot con i vasi realizzati riusando scarti naturali (la lolla di riso, materiale di non facile smaltimento ma che fa bene anche alle radici delle piante).
-          il risparmio energetico, grazie ai consigli di energy manager e ai camini di design a bioetanolo di Domostyle

E poi: progettate vacanze intelligenti, responsabili e che arricchiscano? Ve le consiglia Ecoturismonline, che peraltro proprio la prossima settimana darà il via alla seconda consulenza turistica sui propri social network (Twitter e Facebook): approfittatene!

Sapete davvero cosa vi spalmate sul viso? Come distinguere un cosmetico naturale da uno biologico? Date un occhio al portale del socio The beautiful Choice, specializzato in benessere etico e sostenibilità umana, culturale, ambientale!

Infine rimanete sempre aggiornati con la rivista BioEcoGeo, che tratta i temi di sostenibilità più attuali, declinabili nell’uso comune e quotidiano.

A chiosa di questa carrellata, vi lasciamo con un libro (una piccola cosa, per cominciare) che ci ha ispirate fin dal principio: “Verso la decrescita felice” di Maurizio Pallante (edizioni per la Decrescita Felice), che spiega come la vita di qualità non dipenda dal Pil.



Infine (o "in inizio"..), cambiate le lampadine, coltivate un orto, chiudete bene i rubinetti, comprate quando serve, avanzate e scartate il meno possibile……Noi abbiamo iniziato così!