venerdì 22 giugno 2012


«Come faccio a essere sostenibile? La mia percezione è che costi caro, carissimo. E non solo in termini di denaro: dovrei rivedere tutta la mia vita, le mie abitudini. Non ce la farei mai! »: quante volte abbiamo sentito questi commenti da amici, parenti e simpatizzanti di Change up!, che apprezzano il nostro lavoro ma vedono il cambiamento di rotta in termini di qualità di Vita come un processo da fare in blocco, inevitabilmente insormontabile.

In realtà, quello che sta alla base di una vita sostenibile è proprio il camminare a piccoli passi verso una decrescita felice: noi di Change up! lavoriamo anche per dare valore ai piccoli cambiamenti, apprezzando e agevolando il lavoro dei nostri soci, con le loro start up e i loro prodotti esemplari.

Nessuno dei nostri soci sostenibili gestisce una multinazionale, né ambisce a questo. Ognuno di loro, invece, lavora duro per dare un piccolo esempio, mette in campo la propria creatività per fornire strumenti capaci di cambiare, nel loro piccolo, il mondo.

Non siamo noi le prime a dirlo, eppure bisogna dirlo: è dalle piccole cose che si inizia a fare le cose grandi.

Quando abbiamo dato vita all’avventura di Change up! potevamo rispondere a poche domande. Ora che i nostri soci, seri e impegnati nella sostenibilità, sono aumentati, siamo in grado di fornire una rete di strumenti efficaci, intercorrelabili. Vi rimandiamo al link della pagina soci, prima di descrivervene brevemente alcuni: http://www.changeup.it/Hpm00.asp?IdCanale=102

Cosa mangio? Ce lo spiega Biosophia, azienda produttrice di cibo antroposofico che lavorerà insieme a noi e a The Beautiful Choice (portale di benessere etico) per dare vita a un percorso all’insegna del benessere a 360° al nostro salone evento sui costumi sostenibili, di qualità e a prezzi contenuti. C’è infatti un collegamento profondo tra cibo, emozioni e benessere: mangiare bene e sano significa appagare i sensi ed essere felici, liberi da cibi spazzatura che intossicano noi e l’ambiente e, tra l’altro, premiando le aziende sostenibili liberandosi dalla schiavitù di marketing e pubblicità (con l’unico obiettivo di vendere, a scapito della nostra Salute e di quella del Pianeta).

Cosa mi metto? Rispondono tre aziende di moda sostenibile con altrettante inclinazioni: Tu&Tu e Dirondella, oltre a Ego, che offre collezioni addirittura in prestito, come un’abitoteca sostenibile e di eccellenza.

Come mi muovo in modo sostenibile? Bè, immaginate una città silenziosa, in cui le auto scorrono senza rumore. E provate a realizzare questo sogno cominciando a usare un po’ di più bici e monopattini, che non sono inquinanti. Date un occhio alle idee di E-move.

E poi ancora abbiamo idee per:

-          la raccolta differenziata e la riduzione degli sprechi (grazie a Tritech)
-oggetti per la casa realizzati con materiali riciclati:  Raffaella Bandera con le sue lampade, Giorgio Caporaso e Vlaire con i mobili di cartone, Vipot con i vasi realizzati riusando scarti naturali (la lolla di riso, materiale di non facile smaltimento ma che fa bene anche alle radici delle piante).
-          il risparmio energetico, grazie ai consigli di energy manager e ai camini di design a bioetanolo di Domostyle

E poi: progettate vacanze intelligenti, responsabili e che arricchiscano? Ve le consiglia Ecoturismonline, che peraltro proprio la prossima settimana darà il via alla seconda consulenza turistica sui propri social network (Twitter e Facebook): approfittatene!

Sapete davvero cosa vi spalmate sul viso? Come distinguere un cosmetico naturale da uno biologico? Date un occhio al portale del socio The beautiful Choice, specializzato in benessere etico e sostenibilità umana, culturale, ambientale!

Infine rimanete sempre aggiornati con la rivista BioEcoGeo, che tratta i temi di sostenibilità più attuali, declinabili nell’uso comune e quotidiano.

A chiosa di questa carrellata, vi lasciamo con un libro (una piccola cosa, per cominciare) che ci ha ispirate fin dal principio: “Verso la decrescita felice” di Maurizio Pallante (edizioni per la Decrescita Felice), che spiega come la vita di qualità non dipenda dal Pil.



Infine (o "in inizio"..), cambiate le lampadine, coltivate un orto, chiudete bene i rubinetti, comprate quando serve, avanzate e scartate il meno possibile……Noi abbiamo iniziato così!

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