venerdì 29 luglio 2011

SALUTE – I danni dei veleni chimici

Riportiamo un comunicato emesso da EQUIVITA.

Uno studio universitario condotto da Greenpeace e GM freeze, riportato da “The Ecologist”, dimostra che il glifosate, ingrediente primo di vari diserbanti e in particolare del Roundup, (quello di gran lunga più diffuso, sia nelle colture tradizionali che – in dosi 4 volte maggiori – in quelle geneticamente modificate) è causa di cancro, malformazioni neonatali, squilibri ormonali e malattie neurologiche quali il Parkinson.
Risultati uguali o simili sono stati ottenuti con numerosi altri studi (un esempio fra tanti: quello dell’Università di Saskatchewan, Canada). Poiché in tutto il mondo viene fatto un uso massiccio di glifosate (non solo in agricoltura, ma anche nei parchi pubblici e luoghi residenziali, come avviene in Italia senza che sia adottata la minima misura di precauzione!) gli studiosi ne hanno chiesto il ritiro dal mercato, denunciando anche l’effetto gravissimo e prolungato che il glifosate ha sull’ambiente, con la creazione di piante “resistenti” ad esso. Più di 20 specie di infestanti naturali, dette “superweeds” (e oggi oggetto di grande allarme) hanno reso incontrollabili, specie in Brasile, Argentina e US, quasi 6 milioni di ettari di coltivazioni, e indotto le aziende chimiche a produrre diserbanti sempre più tossici.
La notizia non è del tutto nuova: studi accademici sul glifosate, di cui uno commissionato dalla stessa Monsanto (che produce il Roundup), avevano, già a partire dal 1980, reso noti gran parte di questi effetti.


La rivista Cancer pubblicava il 15/3/1999, uno studio svedese (Hardell e Eriksonn) sulla connessione tra glifosate e linfoma non-Hodgkin.
Inoltre, già nel 1999 la Charles Benbrook Consultants segnalava, analizzando 8.000 siti sperimentali, che l’impiego di diserbante aumentava, con gli Ogm, di 4 volte in media rispetto alle colture tradizionali (proporzione confermata in numerosi studi recenti, incluso il IAASTD, delle Nazioni Unite). Per non citare i dati allarmanti, mai presi in considerazione, sul livello di inquinamento da glifosate nelle falde acquifere degli USA.


Il Comitato Scientifico EQUIVITA denuncia oggi all’opinione pubblica l’incalzare allarmante delle notizie sui danni provocati dai veleni chimici, pesticidi in particolare.
Ecco solo alcuni esempi (altri sono consultabili sul sito www.equivita.it).

1) Uno studio condotto dell’Università di Berkeley e la Columbia University ha dimostrato, monitorando le popolazioni della California e dello Stato di New York, che le donne esposte ai pesticidi in gravidanza mettono al mondo figli meno intelligenti della media (talvolta con quoziente intellettivo assai ridotto).
Ma la denuncia va ben oltre: In Europa i cancri infantili sono aumentati in modo preoccupante; di questi, il 70% sono dovuti a fattori ambientali. Senza considerare la popolazione adulta: i cancri maschili in Francia sono aumentati del 93% negli ultimi 25 anni (vedi film francese “I nostri figli ci accuseranno”, potente denuncia dell’inquinamento agro-chimico e dell’abuso di pesticidi e fertilizzanti).
Gli studiosi raccomandano di abolire l’uso dei pesticidi a partire dalle zone abitate: “la maggior parte dei parassiti che si trovano nelle nostre case, orti e giardini, possono essere controllati senza di essi”.


2) Uno studio eseguito dall’Università di Sherbrooke Hospital Centre, in Canada, ha dimostrato che le tossine trasferite nel Dna delle piante per attaccare gli insetti predatori (come ad esempio la tossina Bt) si ritrovano nel 93% dei campioni di sangue prelevati dalle donne incinte e dai cordoni ombelicali dei neonati. Si hanno buoni motivi di temere che questo possa essere fonte di allergie, aborti, difetti neonatali e forse anche cancro.


3) In uno studio di alcuni anni fa di G.E. Seralini e altri, “Differential Effects ofGlyphosate and Roundup on Human Placental Cells and Aromatase” (“Environmental Health Perspectives”, 2009) si afferma, attraverso uno studio di biologia cellulare, che il glifosate è tossico per le cellule umane placentarie JEG3 con concentrazioni più basse di quelle utilizzate in agricoltura. L’effetto aumenta con la concentrazione e il tempo, o in presenza di coadiuvanti. Si denuncia infine che il Roundup, oltre ad essere un potenziale distruttore endocrino, può indurre problemi di riproduzione.
Tale studio è particolarmente importante perché effettuato su cellule umane, mentre la maggioranza delle ricerche nella UE vengono ancora effettuate sugli animali.
Ci preme a tal riguardo mettere in evidenza che, anche nel caso di danni provocati da Ogm, i test su animali hanno consentito alle aziende produttrici delle sostanze analizzate di interpretarli a loro piacimento. I risultati dei test sono stati considerati pienamente validi quando si voleva consentire il via libera agli ogm, mentre si è negata ad essi ogni validità quando erano poco funzionali agli interessi economici, affermando in questo caso la scarsa predittività per l’uomo della sperimentazione animale.

La risposta della UE
Ambigua, in questa situazione, la posizione della Commissione Europea, che, contro il volere della grande maggioranza dei cittadini, ha sempre sostenuto la diffusione degli Ogm e, di riflesso, dei pesticidi.
Un’ambiguità che si manifesta in azioni vistosamente contraddittorie.
- Da un lato l’Unione Europea denuncia la pericolosità dei pesticidi, emana regolamenti su di essi (gennaio 2009) per ridurne l’uso e pubblica l’elenco delle sostanze da bandire (che in futuro dovrà via via essere integrato), in quanto più pericolose delle altre. L’elenco comprende 22 sostanze, tra le quali figura il glufosinate.
- Dall’altro lato l’ UE attiva ogni strumento in suo possesso per promuovere l’autorizzazione di nuovi Ogm. Tra questi, il mais Bt 11 e il mais Bt 1507, entrambi contenenti due modifiche: oltre ad esservi inserita la tossina Bt (modifica che li rende essi stessi pesticidi), sono modificati per resistere proprio al glufosinate. Essi comportano dunque un impiego massiccio del suddetto diserbante (un uso, come abbiamo detto, di 4 volte superiore a quelle delle colture tradizionali).


E’ stato inoltre di recente rivelato (in “Roundup and Birth Defects. Is the Public Being Kept in the Dark?” apparso su GMWatch) che i dati relativi al Roundup sono stati manipolati e censurati (ad esempio per la teratogenicità rilevata sugli animali) per autorizzare la sua immissione sul mercato UE. Non solo: la Commissione ha anche fatto slittare la revisione dell’erbicida, prevista per il 2012, al 2015, quando (è già stato stabilito) non saranno usati i requisiti più stringenti del nuovo Regolamento del 2009, ma i criteri vecchi, molto più permissivi!


Conclusione
La regolamentazione dei pesticidi è fondata attualmente su una classificazione della tossicità derivante principalmente dal test Ld50 (Dose letale 50). I test su animali, tuttavia, non sono in grado di identificare la risposta umana a tali sostanze. E' noto che i roditori reagiscono diversamente ai pesticidi, avendo, ad esempio, maggiore capacità di neutralizzare gli effetti nocivi degli organofosfati (lo dimostra anche il fatto che, in modo opposto, vengono reclamizzati dei rodenticidi “innocui per l’uomo” da chi vende prodotti per la disinfestazione).
Per giungere ad una corretta valutazione di tossicità occorre modificare la classificazione dei pesticidi stilata dall'OMS in base alle reazioni dei roditori considerando esclusivamente i dati umani a disposizione. Questa conclusione ci giunge da un team di ricercatori internazionali, dopo aver monitorato, tra il 2002 e il 2008, la degenza di 9.302 srilankesi che hanno tentato di suicidarsi ingerendo un pesticida. Tale studio ha rilevato il tasso di letalità di molte sostanze di uso comune nonché evidenziato le notevoli difformità tra le classificazioni OMS e gli effetti sull'uomo.
Il Comitato Scientifico Equivita si unisce a tale raccomandazione ricordando l’esistenza di metodi assai più affidabili, esaurienti e predittivi (nonché più rapidi ed economici) della sperimentazione animale, basati principalmente su cellule o tessuti umani. Ad esempio la tossicogenomica, che consente di osservare il modo in cui una determinata sostanza chimica altera la funzione dei geni all’interno della cellula, e di verificare la risposta biologica, le reazioni di riparazione e anche le modifiche a lungo termine.


EQUIVITA condanna, a fronte delle gravi evidenze riportate, l'uso dei pesticidi e degli Ogm in agricoltura. E’ tempo di ritirare dal mercato il glifosate e ogni sostanza dimostratasi pericolosa senza attendere la scadenza delle autorizzazioni UE!


EQUIVITA condanna infine la visione politica che antepone gli interessi privati delle industrie alla tutela della salute umana e all’equilibrio della biosfera.
www.equivita.it

GREENWASHING – La pubblicità ingannevole di APP

In questi giorni la Asia Pulp & Paper (APP), la controversa multinazionale sino-indonesiana della carta, ha acquistato spazi pubblicitari sui principali quotidiani (Corriere della Sera, La Repubblica, il Sole 24 Ore), diverse riviste e reti televisive tra cui LA7.

Sulle pubblicità campeggia una gigantesca impronta di tigre: "per scoprire il nostro impegno a favore della biodiversità, seguite le nostre tracce". Secondo Greenpeace, WWF, Legambiente e Terra! la pubblicità di APP è puro greenwashing e il messaggio è ingannevole. Per questo motivo le associazioni hanno inviato oggi una lettera ai direttori dei principali quotidiani italiani per chiedere di non dare più spazio alle mistificazioni e falsità di APP.
Recentemente sono stati diffusi dal WWF video che provano la presenza di tigri nelle foreste situate nelle concessioni di APP o dei suoi fornitori, mentre Greenpeace ha documentato in diretta la lenta morte di una tigre presa in un laccio illegale proprio all'interno di una delle concessioni della multinazionale. Questi video dimostrano concretamente come la deforestazione e l'espansione delle piantagioni industriali della APP stia portando la tigre di Sumatra verso l'estinzione.
Le imprese del gruppo APP in Indonesia hanno recentemente ottenuto nuove concessioni di taglio che permettono loro di deforestare proprio alcuni degli habitat che l'impresa vanta di proteggere. Inoltre, queste concessioni sono in gran parte situate su aree di alto valore di conservazione, e per il 90% su suolo torboso più profondo di 4 metri. Proprio secondo una legge indonesiana è vietato, e quindi illegale, convertire in piantagioni industriali le foreste presenti su tali suoli torbosi (Decreto Presidenziale N. 32/1990) per le conseguenti immissioni di gas serra in atmosfera.
Assieme alla APRIL, la APP è uno dei principali attori della distruzione delle foreste di Sumatra, dove si stima che abbia abbattuto oltre un milione di ettari di foreste naturali.
Greenpeace, WWF, Legambiente e Terra! annunciano oggi una denuncia formale all'Authority televisiva e all' Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria nella speranza che sui giornali e televisioni italiani venga vietata la circolazione di messaggi falsi, ingannevoli e caratterizzati da grossolane bugie. La denuncia, e le lettere aperte ai direttori di giornali e tv, è accompagnata da un rapporto in cui si elencano alcune delle più sconcertanti prove della distruzione forestale e dell'habitat della tigre di Sumatra a carico di APP.
Da alcuni anni in Italia Greenpeace, WWF, Legambiente e Terra! si battono affinché le aziende che partecipano alla filiera della carta facciano scelte responsabili acquistando solo prodotti certificati di chiara origine, evitando di fare profitti ai danni del nostro pianeta. È ora che anche chi vende spazi pubblicitari si faccia parte attiva per promuovere una corretta informazione ed impedire la circolazione di messaggi così pericolosi per il nostro mercato, per le ultime foreste del pianeta e per l'esistenza di specie già violentemente minacciate come la tigre di Sumatra, specie della quale oggi si festeggia la giornata mondiale.

Link al briefing: http://www.terraonlus.it/archivio/concessioni-APP.pdf
Link alla lettera aperta ai direttori: http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/file/2011/foreste/lettera_direttori.pdf
(Fonte: Salvaleforeste)

SUSTAINABILITY – Incentivi per le auto elettriche

Le commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera, grazie a un accordo tra maggioranza e opposizione, hanno dato il via libera al testo unificato della proposta di legge per gli incentivi all'acquisto di veicoli elettrici. «In autunno la legge vedrà la luce alla Camera», affermano in una nota congiunta Deborah Bergamini, relatrice del testo unificato, Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti, Sandro Biasotti, capogruppo Pdl della commissione, e Vincenzo Garofalo, membro della commissione Trasporti.
Il testo istituisce un fondo nazionale di incentivazione per lo sviluppo della mobilità elettrica, con una dotazione annua di 60 milioni per il periodo 2011-2015, che prevede l'erogazione di un bonus di 5 mila euro per l'acquisto di un veicolo elettrico, oltre a sovvenzioni per il ricambio del parco circolante degli enti locali, il tutto finanziato con un prelievo di 1,5 centesimi di euro sulle bottiglie di plastica. «Lo sviluppo della mobilità ecocompatibile», continua la nota congiunta, «contribuisce al miglioramento della qualità della vita nelle grandi aree metropolitane del nostro Paese e diminuisce la dipendenza da combustibili fossili, come ci chiede l'Europa. Il testo unificato, inoltre, prevede la realizzazione di punti di ricarica pubblici e di impianti eolici e fotovoltaici dedicati al rifornimento oltre il sostegno alla ricerca di un settore che cresce del 30% ogni anno». Si stima che nella sola Unione Europea si raggiungeranno circa i 3,3 milioni di veicoli elettrici su strada entro il 2020, con un rapido incremento delle vendite per raggiungere oltre 50 milioni di auto elettriche entro il 2030.
(Fonte Corriere online)

martedì 26 luglio 2011

LIBRI – Il cibo che finisce nei rifiuti

Lo spreco alimentare si è sviluppato con il sistema economico moderno a partire dagli anni del boom economico ma solo recentemente si è cominciato a indicarlo come problema rilevante per la sostenibilità globale anche a causa della crisi economica e delle preoccupazioni per il cambiamento climatico. Sprecare inquina e i dati parlano chiaro: ogni tonnellata di rifiuti alimentari genera ad esempio 4,2 tonnellate di CO2. Si spreca tantissimo: solo in Italia ogni anno 20 milioni di tonnellate di cibo ancora commestibile finisce tra i rifiuti. Questi dati parlano di un fallimento del nostro sistema economico che ha bisogno dello spreco per mantenersi in vita e obbliga a consumare e buttare via mentre in altre parti del mondo è in aumento il numero degli affamati. E pensare che molti scarti si effettuano perché un frutto non ha la dimensione giusta o per quei prodotti vicini alla data di scadenza ma non ancora scaduti. Ma abbondanza non significa salute, come testimoniano alcuni dati del Ministero della Salute che individuano un aumento di persone in sovrappeso nel nostro paese: la metà della popolazione maschile, il 34% delle donne e il 24% dei bambini tra i 6 e gli 11 anni.
Questi sono alcuni degli argomenti trattati ne “Il libro nero dello spreco in Italia: il cibo” a cura di Andrea Segrè e Luca Falasconi con contributi di Paolo De Castro, Antonio Cianciullo, Marco Fratoddi e Pietro Raitano (Edizioni Ambiente).

SUSTAINABILITY – Aumenta la raccolta differenziata in Italia

L’Istat ha diffuso oggi i dati sugli Indicatori ambientali urbani riferiti all'anno 2010. Dopo tre anni di andamento decrescente, la raccolta dei rifiuti urbani in Italia è risultata pari a 609,5 kg per abitante, ovvero il 31,7%, in aumento dell’1,4% rispetto all’anno scorso.

Le città più virtuose sono Pordenone, Novara e Carbonia, maglia nera a Messina, Siracusa ed Enna. Tra i grandi comuni Verona è l'unico che ha raggiunto il 50% di raccolta differenziata. Valori superiori al 30% si registrano a Torino (43,3%), Firenze (38,4), Milano (35,9%), Venezia (35,6%) e Bologna (34,8%). In coda alla classifica due grandi comuni siciliani: Palermo e Catania che arrivano rispettivamente al 7,7% e al 6,8%.
13 capoluoghi (Pordenone, Novara, Carbonia, Verbania, Salerno, Avellino, Nuoro, Belluno, Oristano, Asti, Tortolì, Rovigo e Trento) hanno già superato l'obiettivo del 60% di differenziata (da raggiungere, per legge, entro il 31 dicembre 2011).

venerdì 22 luglio 2011

ENERGIA - Raggiunto l'obiettivo del 2020

La potenza complessiva degli impianti fotovoltaici in esercizio in Italia ha superato gli 8.000 MW, che era l'obiettivo indicato dal Piano di azione nazionale sulle rinnovabili al 2020. E' quanto si desume dai dati del contatore del sito Internet del Gse. In totale si contano circa 250.000 impianti in esercizio, di cui 6,4 GW installati grazie al secondo conto energia, 1,3 GW con il terzo e 500 MW nel quarto. Il nuovo traguardo definito dal decreto ministeriale del 5 aprile 2011 e' quasi il triplo: 23 GW al 2020.
(Fonte: Corriereonline)

giovedì 14 luglio 2011

ANIMALI - Video Antiabbandono

Oggi parte la nuova Campagna Estiva video Antiabbandono No Profit PORTAMI CON TE. Progetto interamente NO PROFIT ideato e realizzato da UBIK, Visual Effects – CRACKARTOONS in collaborazione con
RADIO BAU & CO. di Radio Monte Carlo, Radio 105 e Virgin Radio, e con FRECCIA 45, associazione no profit di protezione e difesa attiva nella lotta per i diritti degli animali, “PORTAMI CON TE”
Visibile in anteprima sui siti di RadioMonteCarlo e VirginRadio.
http://video.radiomontecarlo.net/tv/episode/view/id/2403

martedì 12 luglio 2011

SUSTAINABILITY – Focus sullo spreco dell’acqua

Nell’ambito della conferenza stampa a Roma il 14 luglio sarà presentato da Andrea Segrè, curatore del progetto e Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo il programma di Un anno contro lo spreco. Si tratta di un progetto pluriennale che ha come obiettivo principale la sensibilizzazione dell’opinione pubblica europea e italiana sulle cause e le conseguenze dello spreco, sulle modalità per ridurlo e la promozione di una cultura scientifica e civile orientata ai principi della sostenibilità e della solidarietà. Ogni anno il tema generale dello spreco viene declinato dando un’attenzione particolare ai diversi consumi: il cibo (2010), l’acqua (2011) e l’energia (2012) sono i focus del primo programma triennale che culminerà nel 2013, nell’Anno europeo per la lotta allo spreco.In Italia a metà ottobre in varie più città si ripeterà l’esperienza di alcuni eventi e di un pranzo con i prodotti recuperati attraverso l’esperienza del Last Minute Market, già realizzata l’anno scorso a Bologna. Quest’anno i cibi saranno selezionati con anche una particolare attenzione all’impronta idrica: ad esempio per produrre una bistecca di 300 grammi di carne di manzo occorrono 4.650 litri di acqua, per 1 kg di soia 2.300 litri, per 1 kg di patate solo 160 litri di acqua. Il menù privilegerà quindi cibi meno idroesigenti. Unitamente al pranzo si potrà pensare a idee più leggere di facile realizzazione che possano essere utilizzate anche nei luoghi dove non sarà possibile organizzare il pranzo.
Il tour dello spettacolo di Massimo Cirri e Andrea Segrè proseguirà per l’Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi generali dello spreco, del consumo responsabile, della sostenibilità ambientale e sociale. Lo spettacolo si avvale delle musiche dal vivo di Mirco Menna e Massimo Tagliata e delle vignette di Altan.
Sempre a ottobre, in occasione della Giornata Nazionale sarà presentato a Bologna l’esito della ricerca sull’acqua contenuta nella nuova edizione del Libro nero pubblicato da Edizioni Ambiente.
La Giornata Europea invece è fissata per il 9 novembre 2011 e avrà il suo epicentro a Bruxelles con la Presidenza della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo.
www.unannocontrolospreco.org

lunedì 11 luglio 2011

MODA – Vestiti che purificano l’ambiente

Nascono i “vestiti catalitici” in grado di purificare l’aria. Li ha inventati un'equipe composta da ricercatori del "London College of Fashion"”e dell'università britannica di Sheffield, dove insegna il professore Tony Ryan. "Ci sono - spiega - delle piccole particelle di biossido di titanio su tutta la superfice che reagiscono con la luce del sole e l'ossigeno, bloccando la formazione dei radicali liberi"."Molte persone pensano che siano solo fantasie - commenta Helen Storey, del London College of Fashion - ma viviamo in un'epoca in cui è neccesario proporre, anche nella moda, idee che possono sembrare innaturali ma che invece sono in linea con le grandi sfide scientifiche del nostro tempo".
"L'effetto più immediato - continua Ryan - è che le persone che useranno questi vestiti potranno respirare un'aria più pura intorno a loro". La reazione chimica della fotocatalisi, infatti, permette ai tessuti di assorbire l'anidride carbonica da una piccola porzione dell'aria intorno a chi indossa questi abiti di nuova generazione. In questo modo vengono eliminate le particelle nocive di smog e inquinamento, consentendo di respirare meglio e vivere in un ambiente più sano.
(Fonte: APCOM)

mercoledì 6 luglio 2011

TESSILE - A Pitti Filati protagonista la sostenibilità

In corso a Firenze (5-7 luglio), Pitti Filati rappresenta un appuntamento importante per tutto il settore moda ed è da sempre un osservatorio unico delle tendenze.
Questa edizione riserva un’attenzione particolare ai temi dello sviluppo sostenibile, del riciclo e dell’approccio etico-ecologico alla moda e alla creatività contemporanee. Non a caso infatti il nuovo spazio di ricerca propone come tema Recyclethic, il riciclo come risposta creativa e sostenibile alla crescente richiesta di materia prima. Un viaggio scandito in sette tappe dentro la materia per comprenderne le potenzialità e le specificità, per riutilizzarla o crearla attraverso le suggestioni di quella esistente.
A partire da questa edizione inoltre  all'interno della sezione Fashion at Work ci sarà un’area dedicata all'eco-sostenibilità, con marchi come: Biomoda, Cittadellarte, Enzobresci, Finital, Flainox, Naturale, Projects Natural Dyeing By Stefano Panconesi, Resolvo Responsibile Solutions, Tintoria Di Quaregna.
Sempre sul tema delle nuove frontiere eco-etiche della moda, a Pitti Filati 69 è presentato anche il primo step del progetto di ricerca e promozione sul tessile sostenibile realizzato da CNR, Osservatorio sul Tessile Sostenibile dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Pitti Immagine. All’interno di uno speciale allestimento nello spazio del Cavedio del Padiglione Centrale – curato dall’architetto Alessandro Moradei e con la supervisione al design dei prodotti di Angelo Figus – è presentata una serie di prodotti realizzati con lane autoctone, frutto di un lavoro di ricerca sulla filiera a “Km zero”, concepiti per un approccio innovativo al mercato. Ed è dedicato a questo tema di grande attualità il libro “Il bello e il buono. Le ragioni della moda sostenibile” a cura di Maria Luisa Frisa e Marco Ricchetti, che viene presentato martedì 5 luglio alle 16.00 presso lo Spazio Tessile Sostenibile, al piano Inferiore del Padiglione Centrale. Un progetto realizzato dal Centro di Firenze per La Moda Italiana in collaborazione con Marsilio Editori.

lunedì 4 luglio 2011

ANIMALI – Il Ministro Brambilla a Milano per La Coscienza degli Animali

Sabato 2 luglio in un’Aula gremita in Via Vivaio 7 a Milano si è svolta la terza Giornata Nazionale della Coscienza degli Animali, l’Associazione fondata da Michela Brambilla due anni fa e di cui a oggi 130mila persone hanno sottoscritto online il manifesto. Un’Associazione nata per difendere i diritti di tutti gli animali, senza distinzione di specie, che presenta nomi d’eccellenza tra i Garanti, fra cui Umberto Veronesi, Susanna Tamaro, Margherita Hack, Franco Zeffirelli, Vittorio Feltri, Maurizio Costanzo, Dacia Maraini e tante altre personalità della cultura.

Con grande passione e veemenza Michela Brambilla ha affrontato temi importanti come la crudeltà degli allevamenti intensivi, paragonati da lei, così come da tutti coloro che sono intervenuti (Veronesi, Tamaro, Hack, Maraini) con forza e coraggio ai lager nazisti. Ha dichiarato di lottare per abolire il palio di Siena – solo il giorno prima durante le prove un cavallo ha perso la vita- e le sagre, tradizioni anacronistiche che diventano un alibi per perpetrare la crudeltà ai danni dei più deboli. In agenda una proposta di legge per la dismissione graduale dei circhi con gli animali in Italia, un passo di recente è stato fatto dalla Gran Bretagna (che al momento ha iniziato a proibire l’”utilizzo” degli animali esotici). Inoltre si batte contro la vivisezione e il pericolo che le lobby delle grandi industrie cosmetiche posticipino il termine fissato a marzo 2013 per lo stop agli esperimenti sugli animali per i test cosmetici, “falò delle vanità”, li ha chiamati, insieme all’assurdità dell’industria delle pellicce. Michela Brambilla ha dichiarato che la politica vuole dare risposte bipartisan a quel circa 90% degli italiani che, secondo una ricerca IPSOS, chiede che gli animali siano rispettati e alla politica di scendere in campo per porre fine a tante crudeltà.
Si è inoltre approfondito con Umberto Veronesi il tema del vegetarianesimo in primis per motivi etici (“i bambini delle scuole elementari e le loro famiglie dovrebbero visitare un mattatoio una volta nella vita”) e anche per motivi di salute, di tutela dell’ambiente e per combattere la fame nel mondo. Veronesi ha aggiunto: “Il rispetto della vita è una delle grandi conquiste dell’uomo… gli animali hanno il diritto a non essere uccisi. Rispettando gli animali rispettiamo noi stessi e la vita”.
Infine un elenco di personaggi vegetariani: Beatles, Bob Dylan, Michael Jackson, Prince, Brigitte Bardot, Antony Hopkins, Nathalie Portman, Brad Pitt, Richard Gere, leonardo Di Caprio, Cral Lewis, Boris Becker, Martina Navratilova, Leonardo Da Vinci, Benjamin Franklin, Albert Einstein , J. Jacques Rousseau, Gandhi. Vi sembrano persone poco sane, poco belle o poco intelligenti?
www.lacoscienzadeglianimali.it