lunedì 15 marzo 2010

ETHICAL FASHION – Se ne è parlato a Fa’ la Cosa Giusta

L’interesse per la moda etica sta crescendo, anche in un momento di crisi come quello attuale in cui l’abbigliamento è una delle voci di spesa più penalizzate. Un interesse che sta crescendo anche tra soggetti economici importanti che si auspica possano sostenere e promuovere tra il pubblico questo settore. A questa edizione di Fa’ la Cosa Giusta hanno partecipato una sessantina di espositori di questo segmento le cui produzioni si caratterizzano per sostenibilità ambientale e sociale, riciclo, fair trade.
Di grande interesse l’intervento di Emanuela Mora, docente dell’Università Cattolica di Milano, presente alla tavola rotonda sul tema Critical Fshion, che ha sottolineato come da qualche anno sia cresciuto l’interesse per il settore della moda etica anche da parte del sistema moda ufficiale. Qualcuno si chiede se è un trend passeggero oppure se è indicatore di un cambiamento stabile. Per Emanuela Mora si tratta di un cambiamento stabile perché l’ambito della sostenibilità costituisce un nuovo terreno di incontro tra domanda e offerta. Sostenibilità ambientale e sociale vuol dire profitto. I consumatori infatti sono sempre più interessati al discorso della sostenibilità anche perché negli ultimi 15 anni si è assistito a una saturazione semiotica con un proliferare di prodotti dalle grandi promesse non mantenute. Nella nostra mente oggi non c’è più spazio per nuovi brand che si appigliano a questi “valori” ormai sorpassati (bellezza, gioventù, esclusività, ecc.). Oggi entrano in campo nuovi bisogni di tipo culturale. I consumatori più raffinati sono più allenati a scegliere e orientarsi tra l’offerta per condividere con altri il loro modo di condividere il mondo. Non è più sufficiente gratificare sé stessi ma si cerca la gratificazione anche per il mondo intorno (sostenibilità ambientale e sociale). Alla base di queste scelte ci sono motivazioni razionali ma anche affettive ed emotive per vivere meglio. I prodotti dunque hanno un nuovo contenuto immateriale che si riferisce alla sostenibilità e all’etica che deve integrarsi con l’estetica per trovare il gradimento del consumatore più evoluto. E’ necessario inoltre che i grandi scoprano l’interesse per questa tipologia di produzione per diffonderne i valori al grande pubblico.

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