E' uscito, per Corberi Sapori Editori, il libro di Stefano Bettera e Francesca Terzoni: "La tempesta migratoria - ambiente e immigrazione, diritti e lavoro nella società sostenibile". Una riflessione sui grandi fenomeni che stanno trasformando le società di oggi: cambiamenti climatici, globalizzazione, fenomeni migratori, modelli economici ormai superati. Un insieme di tessere strettamente connesse che richiedono una politica lungimirante, che investa in formazione, ricerca e cultura, per creare città davvero sostenibili, dove la cooperazione tra pubblico e cittadini favorisca atteggiamenti responsabili nei consumi e una reale inclusione sociale.
Il libro accoglie contributi di Emma Bonino, Roberto Biscardini, Giuseppe Civati, Francesco Ferrante, Calro Monguzzi, Andrea Poggio, Ermete Realacci.
Promuoviamo idee, servizi e prodotti legati alle tematiche ambientali e di responsabilità sociale. We promote responsible brand and business with respect for ethical and sustainability standards.
martedì 28 giugno 2011
venerdì 24 giugno 2011
LIBRI - Gli orizzonti della moda sostenibile in Italia
La domanda di partenza è “può la moda essere sostenibile e anche d’appeal? “ La risposta è positiva tanto che anche i grandi brand del lusso propongono capi eco-friendly sottolineandone il valore aggiunto. Basti pensare a Stella Mc Cartney che attraverso il suo marchio lancia messaggi a favore dell’ambiente o a un’azienda come Nike che sta puntando sulla sostenibilità per affrancarsi da un passato non sempre limpido. Questo perché i tempi sembrano
essere ormai maturi e il consumatore si sta ponendo alcune domande. Il made in Italy parte con un vantaggio che non
può trascurare: è da sempre sinonimo di qualità, abilità artigianale e manifatturiera e nella qualità molto spesso rientra anche la sostenibilità che oggi non è più un dato scontato ma deve essere sempre comunicato.
Ma i consumatori come percepiscono la moda sostenibile? Purtroppo c’è ancora un pregiudizio in Italia che abbina queste produzioni a scarsa ricerca stilistica. Inoltre c’è una grande confusione a causa della scarsa chiarezza delle certificazioni e della difficoltà di monitorare tutta la lunga filiera del prodotto moda.
MODA - Ecoethic a Pitti Bimbo
E’ in corso a Firenze Pitti Bimbo (23-25 giugno) , la manifestazione internazionale dedicata alla moda junior, sempre attenta ad anticipare le tendenze. Da qualche anni ospita la sezione ECOETHIC che raggruppa aziende da tutto il mondo, che utilizzano materiali organici e biologici prodotti nel rispetto della natura, e secondo una filiera che tutela le produzioni locali e le piccole comunità insieme alla salvaguardia del pianeta. I nomi di questa edizione: Alta Rosa, Bubino, Frilo Swiss-made, Inch Blue, Jolie Poupée, Katvig, Kidiwi, Kite, Mon Petit Bèbè, Natura Pura, Paola Maria, Vincent et Olive. La speranza è che questa sezione ancora di dimensioni ridotte possa di anno in anno ampliarsi e acquistare sempre maggior peso.
giovedì 23 giugno 2011
martedì 31 maggio 2011
SUSTAINABILITY – Si tratta di "Hamburger disease"
Infezione da Escherichia Coli. La LAV richiama attenzione su origine principalmente animale del batterio.
In relazione al batterio Escherichia Coli che sta mietendo vittime in Germania e destando allarme in Europa, la LAV ritiene doveroso che le autorità sanitarie ricordino ai consumatori che l’origine di questo batterio è da ricondurre principalmente a prodotti di origine animale.
“Il ceppo patogeno di Escherichia coli, cosiddetto enteroemorragico, responsabile delle morti di cui sopra, alberga nell’intestino degli animali e contamina le carni attraverso le feci - afferma Roberta Bartocci, biologa della LAV - Non a caso negli Stati Uniti, dove vengono contagiate ogni anno circa 73.400 persone e ne muoiono 60, viene chiamata “hamburger disease” (CDC, Centres for Desease Control and Prevention).”
I vegetali possono essere contaminati attraverso la concimazione animale o con manipolazioni igienicamente scorrette, ma la fonte primaria sono le carni poco cotte (soprattutto di manzo) , e anche latte crudo. Il sistema intensivo d’allevamento, dove gli animali sono trattati come in una catena di montaggio, in cui la logica è la quantità a scapito della qualità, può influenzare anche l’igiene degli alimenti e contribuire a creare situazioni di emergenza come quella attuale in Germania così come altre (salmonella, stafilococco, etc).
Per approfondimenti: disponibile il dossier LAV “Rischio sanitario degli allevamenti intensivi”.
www.lav.it
In relazione al batterio Escherichia Coli che sta mietendo vittime in Germania e destando allarme in Europa, la LAV ritiene doveroso che le autorità sanitarie ricordino ai consumatori che l’origine di questo batterio è da ricondurre principalmente a prodotti di origine animale.
“Il ceppo patogeno di Escherichia coli, cosiddetto enteroemorragico, responsabile delle morti di cui sopra, alberga nell’intestino degli animali e contamina le carni attraverso le feci - afferma Roberta Bartocci, biologa della LAV - Non a caso negli Stati Uniti, dove vengono contagiate ogni anno circa 73.400 persone e ne muoiono 60, viene chiamata “hamburger disease” (CDC, Centres for Desease Control and Prevention).”
I vegetali possono essere contaminati attraverso la concimazione animale o con manipolazioni igienicamente scorrette, ma la fonte primaria sono le carni poco cotte (soprattutto di manzo) , e anche latte crudo. Il sistema intensivo d’allevamento, dove gli animali sono trattati come in una catena di montaggio, in cui la logica è la quantità a scapito della qualità, può influenzare anche l’igiene degli alimenti e contribuire a creare situazioni di emergenza come quella attuale in Germania così come altre (salmonella, stafilococco, etc).
Per approfondimenti: disponibile il dossier LAV “Rischio sanitario degli allevamenti intensivi”.
www.lav.it
Iscriviti a:
Post (Atom)