Promuoviamo idee, servizi e prodotti legati alle tematiche ambientali e di responsabilità sociale. We promote responsible brand and business with respect for ethical and sustainability standards.
sabato 22 ottobre 2011
venerdì 21 ottobre 2011
Niger: i danni ambientali causati dalla Shell
Dopo l'indennizzo di oltre 11 milioni di euro che la Shell ha dovuto pagare nel 2009 per l'inquinamento e il degrado ambientale provocati nel delta del Niger, arriva un nuovo rapporto dell'Unep, l’agenzia ONU per l’ambiente, reso pubblico lo scorso agosto, sui danni arrecati all’ecosistema dalla Shell, molto più gravi di quanto previsto: il recupero ecologico del territorio richiederà tra i 25 e i 30 anni e un investimento economico decisamente maggiore di quello pattuito.
I danni ambientali sono causati soprattutto dalle perdite degli oleodotti e dal gas flaring, una tecnica che consiste nel bruciare a cielo aperto il gas naturale che viene in superficie con l’estrazione del greggio. Il gas flaring provoca enormi danni ambientali e non riguarda solo la Shell: è praticato anche da altre compagnie petrolifere che operano nella regione, tra cui il gruppo Eni. Sono inoltre minacciate dalla contaminazione ampie superfici di terreno e l’acqua “potabile” di cui fanno uso almeno 10 comunità Ogoni è contaminata da alte percentuali di idrocarburi, mentre in un villaggio l’acqua dei pozzi è inquinata dal benzene. Le consistenti perdite dagli oleodotti hanno gravemente compromesso il ciclo vegetativo delle mangrovie, le cui radici costituiscono a loro volta l’ambiente necessario per la riproduzione di molte specie ittiche. Se la bonifica di porzioni isolate di terreno potrà essere portata a termine entro cinque anni, per le zone acquitrinose popolate di mangrovie la previsione è di 30 anni.
Achim Steiner, direttore della Unep, oltre a esortare un intervento immediato e consistente, ha proposto soluzioni innovative e lungimiranti, come la costituzione nella regione Ogoni di un Centro di ricerca per il recupero ambientale, in modo che il ripristino e la salvaguardia dell’ecosistema del delta del Niger possano essere gestiti in futuro dalla stessa popolazione locale.
Fonte: tuttogreen.it
I danni ambientali sono causati soprattutto dalle perdite degli oleodotti e dal gas flaring, una tecnica che consiste nel bruciare a cielo aperto il gas naturale che viene in superficie con l’estrazione del greggio. Il gas flaring provoca enormi danni ambientali e non riguarda solo la Shell: è praticato anche da altre compagnie petrolifere che operano nella regione, tra cui il gruppo Eni. Sono inoltre minacciate dalla contaminazione ampie superfici di terreno e l’acqua “potabile” di cui fanno uso almeno 10 comunità Ogoni è contaminata da alte percentuali di idrocarburi, mentre in un villaggio l’acqua dei pozzi è inquinata dal benzene. Le consistenti perdite dagli oleodotti hanno gravemente compromesso il ciclo vegetativo delle mangrovie, le cui radici costituiscono a loro volta l’ambiente necessario per la riproduzione di molte specie ittiche. Se la bonifica di porzioni isolate di terreno potrà essere portata a termine entro cinque anni, per le zone acquitrinose popolate di mangrovie la previsione è di 30 anni.
Achim Steiner, direttore della Unep, oltre a esortare un intervento immediato e consistente, ha proposto soluzioni innovative e lungimiranti, come la costituzione nella regione Ogoni di un Centro di ricerca per il recupero ambientale, in modo che il ripristino e la salvaguardia dell’ecosistema del delta del Niger possano essere gestiti in futuro dalla stessa popolazione locale.
Fonte: tuttogreen.it
martedì 18 ottobre 2011
Sustainability - Il fotovoltaico del futuro
L’Unione europea ha accordato un finanziamento da 1,2 milioni di euro, legato al programma “Erc starting grant”, al progetto della ricercatrice italiana Paola Ceroni dell’Università di Bologna, che ha sviluppato un modello di celle fotovoltaiche combinando due materiali hi-tech, ovvero nanocristalli di silicio e dendrimeri.
I dendrimeri sono in grado di catturare l’energia solare e trasformarla quasi totalmente (per l’80%) in energia: fissando a ogni nanocristallo più dendrimeri si potrebbe così migliorare l’efficienza delle celle solari, sfruttando al massimo le proprietà dei due materiali, come riferisce una nota del Ministère des Affaires étrangères et européennes.
Il lavoro della ricercatrice italiana, prosegue la nota, ha dato vita a un prodotto non solo poco costoso ma anche esente dall’utilizzo di materiali potenzialmente tossici. In effetti, i nanocristalli di silicio, a differenza delle foglie di silicio oggi utilizzate, sono assai minuscoli e conducono meglio l’elettricità. I dendrimeri, grosse molecole di forma arborea, hanno la capacità di catturare l’energia solare e di trasformarla con una resa dell’80% in elettricità. Così, fissando più dendrimeri a ciascun nanocristallo, la scienziata dell’Ateneo italiano conta di migliorare l’efficienza delle celle fotovoltaiche, sfruttando al massimo le proprietà dei due materiali.
Fonte: http://sorgenia.wordpress.com/2011/10/18/ricercatrice-italiana-pensa-il-fotovoltaico-del-futuro/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+EfficienzaESostenibilit+%28EcoPensiero+-+efficienza+e+sostenibilit%C3%A0%29&utm_content=FaceBook
I dendrimeri sono in grado di catturare l’energia solare e trasformarla quasi totalmente (per l’80%) in energia: fissando a ogni nanocristallo più dendrimeri si potrebbe così migliorare l’efficienza delle celle solari, sfruttando al massimo le proprietà dei due materiali, come riferisce una nota del Ministère des Affaires étrangères et européennes.
Il lavoro della ricercatrice italiana, prosegue la nota, ha dato vita a un prodotto non solo poco costoso ma anche esente dall’utilizzo di materiali potenzialmente tossici. In effetti, i nanocristalli di silicio, a differenza delle foglie di silicio oggi utilizzate, sono assai minuscoli e conducono meglio l’elettricità. I dendrimeri, grosse molecole di forma arborea, hanno la capacità di catturare l’energia solare e di trasformarla con una resa dell’80% in elettricità. Così, fissando più dendrimeri a ciascun nanocristallo, la scienziata dell’Ateneo italiano conta di migliorare l’efficienza delle celle fotovoltaiche, sfruttando al massimo le proprietà dei due materiali.
Fonte: http://sorgenia.wordpress.com/2011/10/18/ricercatrice-italiana-pensa-il-fotovoltaico-del-futuro/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+EfficienzaESostenibilit+%28EcoPensiero+-+efficienza+e+sostenibilit%C3%A0%29&utm_content=FaceBook
sabato 15 ottobre 2011
ANIMALI – GREEN HILL, UNA BATTAGLIA DI CIVILTA’
Ci sono cinque ragazzi che da venerdì 14 ottobre stazionano sul tetto del capannone numero1 di Green Hill con uno striscione che recita “ Questo lager deve chiudere”. Insieme a loro, nei pressi del capannone dove è stato organizzato dal Comitato Fermare Green Hill un presidio autorizzato , ci sono tante persone che hanno raccolto l’invito in difesa di questa battaglia (http://www.fermaregreenhill.net/).
Per chi non lo sapesse il “romantico” nome Green Hill è quello di una società che “produce” cani beagle da vendere ai laboratori di sperimentazione animale o più brutalmente vivisezione. La filiale italiana si trova a Montichiari (Bs) e dal capannone numero1 partono i cuccioli destinati ai laboratori. Sono cuccioli di beagle con l’unica colpa di essere appunto cani beagle, particolarmente “adatti” alla sperimentazione. Esseri viventi strappati alle loro madri senza un minimo di compassione.
A Green Hill sono detenuti oltre 2.700 beagle e ogni mese 250 cuccioli partono per un viaggio senza ritorno verso i laboratori di tutta Europa.
Una vergogna per qualsiasi Paese che si ritenga civile. Una macchia sulla coscienza di tutti noi. Proviamo solo per un attimo a immaginare cosa voglia dire trovarsi in una gabbia senza sapere perché, essere caricati su un camion e portati in una stiva di aeroplano per poi giungere alla destinazione finale. E purtroppo non morire subito ma dovere subire torture, terrore, dolore fisico e morale, senza nemmeno avere potuto vivere la propria esistenza da beaggle. Nessuno ha il diritto di infliggere tanta crudeltà a un altro essere vivente.
E le istituzioni dove sono? Il Sindaco della città di Monticchiari, Elena Zanola, liquida la faccenda sostenendo che "l'allevamento rispetta la normativa vigente, quindi l'amministrazione comunale non ha alcuna facoltà di chiuderlo come chiede il comitato". Ma quale norma vigente? Quella di lucrare sul dolore di esseri indifesi? Viene da chiedersi. Renzo Bossi lo scorso maggio, dopo una protesta che portò a Montichiari migliaia di persone, ha presentato un progetto di legge volto a limitare, se non addirittura ad azzerare, l'attività di Green Hill, ma conoscendo le lungaggini e le priorità della politica ad oggi nulla ancora è stato fatto.
E i media? La notizia comincia a essere seguita, soprattutto a livello locale ma anche da alcuni giornalisti illuminati (Qui Brescia, Corriere del Ticino, Newnotizie, GeaPress, Giornale di Brescia, Brescia Oggi, Radio Lombardia, TG1, AdnKronos e Il Giorno). Le battaglie di civiltà devono essere sostenute in primis dai medi. Purtroppo i diritti degli animali, nonostante negli ultimi anni siano diventati più "notiziabili" non conquistano ancora le prime pagine. C'è ancora tanta strada da fare verso una “civiltà dell’empatia”, come auspica Jeremy Rifkin, economista e studioso statunitense. Ma nonostante tutto e con il dolore del pensiero che prima di chiudere questo lager tanti cani dovranno ancora soffrire, molte persone continuano a combattere per garantire il diritto alla vita di ogni creatura e nessuno le potrà fermare. Finché diventerà la battaglia di tutti.
martedì 4 ottobre 2011
The Vegetarian Week
L'1 ottobre è stata inaugurata la Settimana Vegetariana Mondiale (fino al 7), evento internazionale per sensibilizzare su una scelta alimentare - e uno stile di vita - che possono cambiare le sorti del nostro pianeta, con effetti positivi sulla salute e sull'ambiente, nel pieno rispetto degli animali. La Vegetarian Week è inoltre un momento di festa per i circa 6 milioni di vegetariani in Italia (dati Eurispes), sempre in aumento. Tanti i miglioramenti all’ecosistema che deriverebbero da una dieta vegetariana. Basti pensare che da un’indagine Unep, Programma delle Nazioni Unite sull'Inquinamento, del giugno 2011, emerge che il 18% delle emissioni di Co2 nell'atmosfera derivano dalla fermentazione dei mangimi all'interno dell'intestino degli animali allevati dall'uomo. Così Leonardo Pinelli, vicepresidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana: "Il fatto di mangiare carne causa inquinamento in misura addirittura maggiore di quanto non faccia, ad esempio, il trasporto su gomma in tutto il mondo". Alle motivazioni ambientali e di salute si aggiunga l'importanza di una scelta di rispetto verso gli animali, oggi sottoposti alle violenze degli allevamenti intensivi.
giovedì 29 settembre 2011
SUSTAINABILITY – Messaggio eco in musica
Domenica 25 settembre al Supersound di Faenza la rock band di Como "Club Voltaire" ha ricevuto il premio MEI 2011 per l'innovazione tecnologica applicata alla promozione musicale, grazie alla ECO DOWNLOAD CARD: speciale carta biodegradabile con codice alfanumerico utile per scaricare il loro ultimo brano "Next"... ma soprattutto tempestata di semi floreali incastonati nella trama della carta. Una volta scaricato il brano, si mette la carta in un vasoi con la terra, si innaffia e si attende la nascita dei fiori di campo. Un'idea davvero interessante.
mercoledì 28 settembre 2011
Un mese di eventi in Italia dedicati al riciclo e alla raccolta differenziata
Inizia il 4 ottobre, con una tornata di eventi in tutto il Paese, Raccolta 10 +, Le Giornate del Riciclo e della Raccolta Differenziata di Qualità, promosse da CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi - con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e in collaborazione con ANCI. L’obiettivo è uno: spiegare ai cittadini come fare, attraverso 10 semplici regole, una raccolta differenziata di qualità e migliorare così i risultati di riciclo degli imballaggi La manifestazione, alla seconda edizione, toccherà di giorno in giorno i 20 capoluoghi di regione, i 90 capoluoghi di provincia e tutti quei Comuni italiani che decideranno di aderire alla manifestazione: van personalizzati con il logo dell’evento faranno tappa nei capoluoghi di provincia, mentre in quelli di regione verrà allestito un gazebo. Le piazze italiane diventeranno quindi lo snodo centrale di Raccolta 10 più e il luogo dove i cittadini riceveranno il Decalogo per la Raccolta di qualità. Biciclette con il logo "Raccolta 10 più" gireranno, inoltre, per la città distribuendo ai cittadini il Decalogo e coinvolgendoli direttamente nella manifestazione.
Grazie alla diffusione sempre maggiore della raccolta differenziata, favorita dal Sistema Consortile – oggi i Comuni serviti sono oltre 7.000, con il coinvolgimento di 56 milioni di cittadini, il 96% della popolazione - nel 2010, i risultati di recupero complessivo dei rifiuti di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro hanno raggiunto la percentuale del 74,9% equivalente a 8.5 milioni di tonnellate recuperate su 11.4 milioni di tonnellate immesse al consumo. Il riciclo complessivo è stato del 64,6% dell’immesso al consumo e il ricorso alla discarica è ormai inferiore al 25%.
Grazie alla diffusione sempre maggiore della raccolta differenziata, favorita dal Sistema Consortile – oggi i Comuni serviti sono oltre 7.000, con il coinvolgimento di 56 milioni di cittadini, il 96% della popolazione - nel 2010, i risultati di recupero complessivo dei rifiuti di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro hanno raggiunto la percentuale del 74,9% equivalente a 8.5 milioni di tonnellate recuperate su 11.4 milioni di tonnellate immesse al consumo. Il riciclo complessivo è stato del 64,6% dell’immesso al consumo e il ricorso alla discarica è ormai inferiore al 25%.
domenica 25 settembre 2011
venerdì 16 settembre 2011
MODA - Eco-ethical fashion a Milano
Mancano pochi giorni all’inizio della Milano Fashion Week e torna l’appuntamento con la moda etica e sostenibile che con due importanti eventi entra a pieno titolo nel circuito.Dal 23 al 25 settembre ai Frigoriferi Milanesi, in via Piranesi 10, c’è la seconda edizione di So Critical So Fashion. Tre giorni di performance, workshop incontri e shopping per offrire agli amanti della moda "alternative possibili". Tra i marchi presenti: Ecologina, Paglia, DiRomeoVegan, Campeche, Hibu, Lavgon, Monilidarte,Riciclabò, Na’at, Vicolo Paglia Corta.
Nell’ambito di White si rinnova l’appuntamento con Selection by C.L.A.S.S. dal 24 al 26 settembre in via Tortona. La prossima edizione sarà caratterizzata dalla presenza del Giappone con il progetto Humanitea e il brand Kendland, contraddistinti dalle più avanzate tecnologie eco-compatibili in materia di tinture e fibre naturali, tradotte in sofisticate collezioni di tessuti e abbigliamento ad alto contenuto stilistico.
Nella sezione Eco-Library, con la proposta di materiali e tessuti eco, si registra l’ingresso di due partner d’eccezione: YKK, leader mondiale nella produzione di zip, e Cardato Regenerated CO2 Neutral, progetto della Camera di Commercio di Prato, riconosciuto quale primo prodotto tessile certificato a "zero emissioni.
Partecipano: 959, Bioneuma, Così nero quasi blue, DesMode, Leonarda Designs, Reggiani, Rizieri e Silenzio Stampa, già presenti nelle scorse edizioni, si uniscono le nuove collezioni Fondo 9, Gamura, Kreisicouture, MaxJenny, Massimo Tevarotto, Of HandMade e Sofia Retro Bazar.
Nell’ambito di White si rinnova l’appuntamento con Selection by C.L.A.S.S. dal 24 al 26 settembre in via Tortona. La prossima edizione sarà caratterizzata dalla presenza del Giappone con il progetto Humanitea e il brand Kendland, contraddistinti dalle più avanzate tecnologie eco-compatibili in materia di tinture e fibre naturali, tradotte in sofisticate collezioni di tessuti e abbigliamento ad alto contenuto stilistico.
Nella sezione Eco-Library, con la proposta di materiali e tessuti eco, si registra l’ingresso di due partner d’eccezione: YKK, leader mondiale nella produzione di zip, e Cardato Regenerated CO2 Neutral, progetto della Camera di Commercio di Prato, riconosciuto quale primo prodotto tessile certificato a "zero emissioni.
Partecipano: 959, Bioneuma, Così nero quasi blue, DesMode, Leonarda Designs, Reggiani, Rizieri e Silenzio Stampa, già presenti nelle scorse edizioni, si uniscono le nuove collezioni Fondo 9, Gamura, Kreisicouture, MaxJenny, Massimo Tevarotto, Of HandMade e Sofia Retro Bazar.
mercoledì 14 settembre 2011
LIBRI - Milano vista da un urban bike messenger
Ore 20.30, Libreria 6rosso, Milano, via Alfredo Albertini 6.
Fiab Ciclobby, nell'ambito del ciclo di serate 'BiciMondo' e quale evento di Lombardiainbici, ha invitato Roberto Peia, presidente di Urban Bike Messenger, a presentare il suo libro “Tutta mia la città” (Edidiclo).
Dopo due anni e mezzo di consegne, con un lavoro apprezzato da molte aziende, l'autore racconta la sua esperienza di Urban Bike Messenger: corse pazze per la città, incontri e scontri, luoghi e persone, fatti di cronaca...
Con l’autore ne parla Marco Pastonesi della Gazzetta dello Sport.
Fiab Ciclobby, nell'ambito del ciclo di serate 'BiciMondo' e quale evento di Lombardiainbici, ha invitato Roberto Peia, presidente di Urban Bike Messenger, a presentare il suo libro “Tutta mia la città” (Edidiclo).
Dopo due anni e mezzo di consegne, con un lavoro apprezzato da molte aziende, l'autore racconta la sua esperienza di Urban Bike Messenger: corse pazze per la città, incontri e scontri, luoghi e persone, fatti di cronaca...
Con l’autore ne parla Marco Pastonesi della Gazzetta dello Sport.
La nuova iniziativa di Greencommerce per il commercio sostenibile
A un anno dalla nascita di Greencommerce, il primo e-commerce italiano riservato a prodotti “eco” e “bio” rigorosamente Made in Italy con circa 200 prodotti a catalogo su Greencommerce.it, è di nuovo incubatore di un progetto di commercio sostenibile, il franchising GREENCOMMERCE CAFE': un concept di contaminazione tra un negozio, predisposto per l’esposizione “vissuta” e la vendita dei prodotti, ...e un locale di somministrazione, che consenta di degustare il food & beverage in un ambiente allestito e arredato con gli altri prodotti del catalogo Greencommerce.
Serviranno 70 mq. di locale, di proprietà o in affitto, e un investimento di 55.000 euro per aprire un Greencommerce Café, una policy molto competitiva voluta dall’Associazione Greencommerce per rendere accessibile l’iniziativa a giovani imprenditori.
Serviranno 70 mq. di locale, di proprietà o in affitto, e un investimento di 55.000 euro per aprire un Greencommerce Café, una policy molto competitiva voluta dall’Associazione Greencommerce per rendere accessibile l’iniziativa a giovani imprenditori.
lunedì 12 settembre 2011
GIORNATE INTERNAZIONALI: ESPERIENZE COMUNI VERSO RIFIUTI ZERO
Venerdì 7 ottobre, ore 17 - sala riunioni del Comune di Capannori: presentazione del libro IL LIBRO NERO DELLO SPRECO IN ITALIA di Luca Falasconi-Andrea Segrè Ed. Ambiente. Sarà presente il professor Andrea Segrè, Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna. Intervengono il sindaco Giorgio Del Ghingaro e Paul Connett.
Riunione del Team Operativo del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori per un consuntivo di un anno di attività e per presentare le nuove. Verrà anche aggiornato il “caso studio” sulle capsule del caffè. Partecipano: Rossano Ercolini, Pier Felice Ferri, Fabio Lucchesi, Patrizia Lo Sciuto, Luca Roggi, Patrizia Pappalardo, Federica Zunino, Alessandro Bianchi, Camilla Piccini, Stefania Brandinelli, Michele Chiti, Marina Vidakovic, Roberta Rendina, Giuseppina Abate, Michele Del Debbio, Pietro Angelini, Andrea Cecchini.
http://www.rifiutizerocapannori.it/component/content/article/38-fp-rokstories/148-convegno-ottobre-2011.html
Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 2011.
“In città senza la mia auto” è il tema della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 2011 (European Mobility Week) che si svolge da venerdì 16 a giovedì 22 settembre in tutta l’UE.
Promossa dalla Commissione Europea, negli anni è diventata un appuntamento fisso (questa è la 10a edizione!) per incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani: a piedi, in bicicletta, o con i mezzi pubblici.
L’evento è un’importante campagna di sensibilizzazione con un duplice obiettivo:► promuovere presso i cittadini europei l’utilizzo dei mezzi pubblici, della bicicletta e di ogni altra modalità di trasporto sostenibile, alternativa all’uso dell’auto privata;
► incoraggiare le città a promuovere l’uso di mezzi alternativi ai veicoli privati e a investire in infrastrutture per la mobilità sostenibile.
In diversi comuni italiani si svolgeranno iniziative incentrate sulla mobilità sostenibile, per promuovere a livello locale e la mobilità sostenibile e la lotta all’inquinamento.
Oltre al sito europeo dell’iniziativa mobilityweek.eu (in inglese), quasi ogni Paese ha il proprio sito nazionale dedicato all’iniziativa (in Italia l’iniziativa è ospitata dal sito del Ministero dell’Ambiente, che svolge un ruolo di coordinamento nazionale). Sul sito internazionale è presente la lista delle città italiane partecipanti. Inoltre la Settimana Europea della Mobilità è presente sui social network (Facebook e Twitter).
http://marraiafura.com/settimana-europea-della-mobilita-sostenibile-2011-in-tutta-la-ue-la-10a-edizione-dal-16-al-22-settembre/
giovedì 4 agosto 2011
FAIR TRADE - Cresce anche in Italia
Secondo il Rapporto nazionale 2011 di Agisces, a livello internazionale il fair trade gode di ottima salute, con un incremento delle vendite del 15% rispetto al 2008 e 3,4 miliardi di euro di fatturato. In Italia si parla poi di 79 milioni di euro e 4.700 volontari impiegati. Non solo una moda, dunque. E colpisce pure il riflesso positivo sul mercato del lavoro. Perché, oltre i benefici che porta agli agricoltori del Sud del mondo, questo settore presenta in Italia una percentuale di contratti a tempo indeterminato (il 40%) abbastanza alta per il terzo settore. E se a questo si aggiunge lo sviluppo del canale Nord-Nord, le prospettive potrebbero essere davvero buone.
venerdì 29 luglio 2011
SALUTE – I danni dei veleni chimici
Riportiamo un comunicato emesso da EQUIVITA.
Uno studio universitario condotto da Greenpeace e GM freeze, riportato da “The Ecologist”, dimostra che il glifosate, ingrediente primo di vari diserbanti e in particolare del Roundup, (quello di gran lunga più diffuso, sia nelle colture tradizionali che – in dosi 4 volte maggiori – in quelle geneticamente modificate) è causa di cancro, malformazioni neonatali, squilibri ormonali e malattie neurologiche quali il Parkinson.
Risultati uguali o simili sono stati ottenuti con numerosi altri studi (un esempio fra tanti: quello dell’Università di Saskatchewan, Canada). Poiché in tutto il mondo viene fatto un uso massiccio di glifosate (non solo in agricoltura, ma anche nei parchi pubblici e luoghi residenziali, come avviene in Italia senza che sia adottata la minima misura di precauzione!) gli studiosi ne hanno chiesto il ritiro dal mercato, denunciando anche l’effetto gravissimo e prolungato che il glifosate ha sull’ambiente, con la creazione di piante “resistenti” ad esso. Più di 20 specie di infestanti naturali, dette “superweeds” (e oggi oggetto di grande allarme) hanno reso incontrollabili, specie in Brasile, Argentina e US, quasi 6 milioni di ettari di coltivazioni, e indotto le aziende chimiche a produrre diserbanti sempre più tossici.
La notizia non è del tutto nuova: studi accademici sul glifosate, di cui uno commissionato dalla stessa Monsanto (che produce il Roundup), avevano, già a partire dal 1980, reso noti gran parte di questi effetti.
La rivista Cancer pubblicava il 15/3/1999, uno studio svedese (Hardell e Eriksonn) sulla connessione tra glifosate e linfoma non-Hodgkin.
Inoltre, già nel 1999 la Charles Benbrook Consultants segnalava, analizzando 8.000 siti sperimentali, che l’impiego di diserbante aumentava, con gli Ogm, di 4 volte in media rispetto alle colture tradizionali (proporzione confermata in numerosi studi recenti, incluso il IAASTD, delle Nazioni Unite). Per non citare i dati allarmanti, mai presi in considerazione, sul livello di inquinamento da glifosate nelle falde acquifere degli USA.
Il Comitato Scientifico EQUIVITA denuncia oggi all’opinione pubblica l’incalzare allarmante delle notizie sui danni provocati dai veleni chimici, pesticidi in particolare.
Ecco solo alcuni esempi (altri sono consultabili sul sito www.equivita.it).
1) Uno studio condotto dell’Università di Berkeley e la Columbia University ha dimostrato, monitorando le popolazioni della California e dello Stato di New York, che le donne esposte ai pesticidi in gravidanza mettono al mondo figli meno intelligenti della media (talvolta con quoziente intellettivo assai ridotto).
Ma la denuncia va ben oltre: In Europa i cancri infantili sono aumentati in modo preoccupante; di questi, il 70% sono dovuti a fattori ambientali. Senza considerare la popolazione adulta: i cancri maschili in Francia sono aumentati del 93% negli ultimi 25 anni (vedi film francese “I nostri figli ci accuseranno”, potente denuncia dell’inquinamento agro-chimico e dell’abuso di pesticidi e fertilizzanti).
Gli studiosi raccomandano di abolire l’uso dei pesticidi a partire dalle zone abitate: “la maggior parte dei parassiti che si trovano nelle nostre case, orti e giardini, possono essere controllati senza di essi”.
2) Uno studio eseguito dall’Università di Sherbrooke Hospital Centre, in Canada, ha dimostrato che le tossine trasferite nel Dna delle piante per attaccare gli insetti predatori (come ad esempio la tossina Bt) si ritrovano nel 93% dei campioni di sangue prelevati dalle donne incinte e dai cordoni ombelicali dei neonati. Si hanno buoni motivi di temere che questo possa essere fonte di allergie, aborti, difetti neonatali e forse anche cancro.
3) In uno studio di alcuni anni fa di G.E. Seralini e altri, “Differential Effects ofGlyphosate and Roundup on Human Placental Cells and Aromatase” (“Environmental Health Perspectives”, 2009) si afferma, attraverso uno studio di biologia cellulare, che il glifosate è tossico per le cellule umane placentarie JEG3 con concentrazioni più basse di quelle utilizzate in agricoltura. L’effetto aumenta con la concentrazione e il tempo, o in presenza di coadiuvanti. Si denuncia infine che il Roundup, oltre ad essere un potenziale distruttore endocrino, può indurre problemi di riproduzione.
Tale studio è particolarmente importante perché effettuato su cellule umane, mentre la maggioranza delle ricerche nella UE vengono ancora effettuate sugli animali.
Ci preme a tal riguardo mettere in evidenza che, anche nel caso di danni provocati da Ogm, i test su animali hanno consentito alle aziende produttrici delle sostanze analizzate di interpretarli a loro piacimento. I risultati dei test sono stati considerati pienamente validi quando si voleva consentire il via libera agli ogm, mentre si è negata ad essi ogni validità quando erano poco funzionali agli interessi economici, affermando in questo caso la scarsa predittività per l’uomo della sperimentazione animale.
La risposta della UE
Ambigua, in questa situazione, la posizione della Commissione Europea, che, contro il volere della grande maggioranza dei cittadini, ha sempre sostenuto la diffusione degli Ogm e, di riflesso, dei pesticidi.
Un’ambiguità che si manifesta in azioni vistosamente contraddittorie.
- Da un lato l’Unione Europea denuncia la pericolosità dei pesticidi, emana regolamenti su di essi (gennaio 2009) per ridurne l’uso e pubblica l’elenco delle sostanze da bandire (che in futuro dovrà via via essere integrato), in quanto più pericolose delle altre. L’elenco comprende 22 sostanze, tra le quali figura il glufosinate.
- Dall’altro lato l’ UE attiva ogni strumento in suo possesso per promuovere l’autorizzazione di nuovi Ogm. Tra questi, il mais Bt 11 e il mais Bt 1507, entrambi contenenti due modifiche: oltre ad esservi inserita la tossina Bt (modifica che li rende essi stessi pesticidi), sono modificati per resistere proprio al glufosinate. Essi comportano dunque un impiego massiccio del suddetto diserbante (un uso, come abbiamo detto, di 4 volte superiore a quelle delle colture tradizionali).
E’ stato inoltre di recente rivelato (in “Roundup and Birth Defects. Is the Public Being Kept in the Dark?” apparso su GMWatch) che i dati relativi al Roundup sono stati manipolati e censurati (ad esempio per la teratogenicità rilevata sugli animali) per autorizzare la sua immissione sul mercato UE. Non solo: la Commissione ha anche fatto slittare la revisione dell’erbicida, prevista per il 2012, al 2015, quando (è già stato stabilito) non saranno usati i requisiti più stringenti del nuovo Regolamento del 2009, ma i criteri vecchi, molto più permissivi!
Conclusione
La regolamentazione dei pesticidi è fondata attualmente su una classificazione della tossicità derivante principalmente dal test Ld50 (Dose letale 50). I test su animali, tuttavia, non sono in grado di identificare la risposta umana a tali sostanze. E' noto che i roditori reagiscono diversamente ai pesticidi, avendo, ad esempio, maggiore capacità di neutralizzare gli effetti nocivi degli organofosfati (lo dimostra anche il fatto che, in modo opposto, vengono reclamizzati dei rodenticidi “innocui per l’uomo” da chi vende prodotti per la disinfestazione).
Per giungere ad una corretta valutazione di tossicità occorre modificare la classificazione dei pesticidi stilata dall'OMS in base alle reazioni dei roditori considerando esclusivamente i dati umani a disposizione. Questa conclusione ci giunge da un team di ricercatori internazionali, dopo aver monitorato, tra il 2002 e il 2008, la degenza di 9.302 srilankesi che hanno tentato di suicidarsi ingerendo un pesticida. Tale studio ha rilevato il tasso di letalità di molte sostanze di uso comune nonché evidenziato le notevoli difformità tra le classificazioni OMS e gli effetti sull'uomo.
Il Comitato Scientifico Equivita si unisce a tale raccomandazione ricordando l’esistenza di metodi assai più affidabili, esaurienti e predittivi (nonché più rapidi ed economici) della sperimentazione animale, basati principalmente su cellule o tessuti umani. Ad esempio la tossicogenomica, che consente di osservare il modo in cui una determinata sostanza chimica altera la funzione dei geni all’interno della cellula, e di verificare la risposta biologica, le reazioni di riparazione e anche le modifiche a lungo termine.
EQUIVITA condanna, a fronte delle gravi evidenze riportate, l'uso dei pesticidi e degli Ogm in agricoltura. E’ tempo di ritirare dal mercato il glifosate e ogni sostanza dimostratasi pericolosa senza attendere la scadenza delle autorizzazioni UE!
EQUIVITA condanna infine la visione politica che antepone gli interessi privati delle industrie alla tutela della salute umana e all’equilibrio della biosfera.
www.equivita.it
Uno studio universitario condotto da Greenpeace e GM freeze, riportato da “The Ecologist”, dimostra che il glifosate, ingrediente primo di vari diserbanti e in particolare del Roundup, (quello di gran lunga più diffuso, sia nelle colture tradizionali che – in dosi 4 volte maggiori – in quelle geneticamente modificate) è causa di cancro, malformazioni neonatali, squilibri ormonali e malattie neurologiche quali il Parkinson.
Risultati uguali o simili sono stati ottenuti con numerosi altri studi (un esempio fra tanti: quello dell’Università di Saskatchewan, Canada). Poiché in tutto il mondo viene fatto un uso massiccio di glifosate (non solo in agricoltura, ma anche nei parchi pubblici e luoghi residenziali, come avviene in Italia senza che sia adottata la minima misura di precauzione!) gli studiosi ne hanno chiesto il ritiro dal mercato, denunciando anche l’effetto gravissimo e prolungato che il glifosate ha sull’ambiente, con la creazione di piante “resistenti” ad esso. Più di 20 specie di infestanti naturali, dette “superweeds” (e oggi oggetto di grande allarme) hanno reso incontrollabili, specie in Brasile, Argentina e US, quasi 6 milioni di ettari di coltivazioni, e indotto le aziende chimiche a produrre diserbanti sempre più tossici.
La notizia non è del tutto nuova: studi accademici sul glifosate, di cui uno commissionato dalla stessa Monsanto (che produce il Roundup), avevano, già a partire dal 1980, reso noti gran parte di questi effetti.
La rivista Cancer pubblicava il 15/3/1999, uno studio svedese (Hardell e Eriksonn) sulla connessione tra glifosate e linfoma non-Hodgkin.
Inoltre, già nel 1999 la Charles Benbrook Consultants segnalava, analizzando 8.000 siti sperimentali, che l’impiego di diserbante aumentava, con gli Ogm, di 4 volte in media rispetto alle colture tradizionali (proporzione confermata in numerosi studi recenti, incluso il IAASTD, delle Nazioni Unite). Per non citare i dati allarmanti, mai presi in considerazione, sul livello di inquinamento da glifosate nelle falde acquifere degli USA.
Il Comitato Scientifico EQUIVITA denuncia oggi all’opinione pubblica l’incalzare allarmante delle notizie sui danni provocati dai veleni chimici, pesticidi in particolare.
Ecco solo alcuni esempi (altri sono consultabili sul sito www.equivita.it).
1) Uno studio condotto dell’Università di Berkeley e la Columbia University ha dimostrato, monitorando le popolazioni della California e dello Stato di New York, che le donne esposte ai pesticidi in gravidanza mettono al mondo figli meno intelligenti della media (talvolta con quoziente intellettivo assai ridotto).
Ma la denuncia va ben oltre: In Europa i cancri infantili sono aumentati in modo preoccupante; di questi, il 70% sono dovuti a fattori ambientali. Senza considerare la popolazione adulta: i cancri maschili in Francia sono aumentati del 93% negli ultimi 25 anni (vedi film francese “I nostri figli ci accuseranno”, potente denuncia dell’inquinamento agro-chimico e dell’abuso di pesticidi e fertilizzanti).
Gli studiosi raccomandano di abolire l’uso dei pesticidi a partire dalle zone abitate: “la maggior parte dei parassiti che si trovano nelle nostre case, orti e giardini, possono essere controllati senza di essi”.
2) Uno studio eseguito dall’Università di Sherbrooke Hospital Centre, in Canada, ha dimostrato che le tossine trasferite nel Dna delle piante per attaccare gli insetti predatori (come ad esempio la tossina Bt) si ritrovano nel 93% dei campioni di sangue prelevati dalle donne incinte e dai cordoni ombelicali dei neonati. Si hanno buoni motivi di temere che questo possa essere fonte di allergie, aborti, difetti neonatali e forse anche cancro.
3) In uno studio di alcuni anni fa di G.E. Seralini e altri, “Differential Effects ofGlyphosate and Roundup on Human Placental Cells and Aromatase” (“Environmental Health Perspectives”, 2009) si afferma, attraverso uno studio di biologia cellulare, che il glifosate è tossico per le cellule umane placentarie JEG3 con concentrazioni più basse di quelle utilizzate in agricoltura. L’effetto aumenta con la concentrazione e il tempo, o in presenza di coadiuvanti. Si denuncia infine che il Roundup, oltre ad essere un potenziale distruttore endocrino, può indurre problemi di riproduzione.
Tale studio è particolarmente importante perché effettuato su cellule umane, mentre la maggioranza delle ricerche nella UE vengono ancora effettuate sugli animali.
Ci preme a tal riguardo mettere in evidenza che, anche nel caso di danni provocati da Ogm, i test su animali hanno consentito alle aziende produttrici delle sostanze analizzate di interpretarli a loro piacimento. I risultati dei test sono stati considerati pienamente validi quando si voleva consentire il via libera agli ogm, mentre si è negata ad essi ogni validità quando erano poco funzionali agli interessi economici, affermando in questo caso la scarsa predittività per l’uomo della sperimentazione animale.
La risposta della UE
Ambigua, in questa situazione, la posizione della Commissione Europea, che, contro il volere della grande maggioranza dei cittadini, ha sempre sostenuto la diffusione degli Ogm e, di riflesso, dei pesticidi.
Un’ambiguità che si manifesta in azioni vistosamente contraddittorie.
- Da un lato l’Unione Europea denuncia la pericolosità dei pesticidi, emana regolamenti su di essi (gennaio 2009) per ridurne l’uso e pubblica l’elenco delle sostanze da bandire (che in futuro dovrà via via essere integrato), in quanto più pericolose delle altre. L’elenco comprende 22 sostanze, tra le quali figura il glufosinate.
- Dall’altro lato l’ UE attiva ogni strumento in suo possesso per promuovere l’autorizzazione di nuovi Ogm. Tra questi, il mais Bt 11 e il mais Bt 1507, entrambi contenenti due modifiche: oltre ad esservi inserita la tossina Bt (modifica che li rende essi stessi pesticidi), sono modificati per resistere proprio al glufosinate. Essi comportano dunque un impiego massiccio del suddetto diserbante (un uso, come abbiamo detto, di 4 volte superiore a quelle delle colture tradizionali).
E’ stato inoltre di recente rivelato (in “Roundup and Birth Defects. Is the Public Being Kept in the Dark?” apparso su GMWatch) che i dati relativi al Roundup sono stati manipolati e censurati (ad esempio per la teratogenicità rilevata sugli animali) per autorizzare la sua immissione sul mercato UE. Non solo: la Commissione ha anche fatto slittare la revisione dell’erbicida, prevista per il 2012, al 2015, quando (è già stato stabilito) non saranno usati i requisiti più stringenti del nuovo Regolamento del 2009, ma i criteri vecchi, molto più permissivi!
Conclusione
La regolamentazione dei pesticidi è fondata attualmente su una classificazione della tossicità derivante principalmente dal test Ld50 (Dose letale 50). I test su animali, tuttavia, non sono in grado di identificare la risposta umana a tali sostanze. E' noto che i roditori reagiscono diversamente ai pesticidi, avendo, ad esempio, maggiore capacità di neutralizzare gli effetti nocivi degli organofosfati (lo dimostra anche il fatto che, in modo opposto, vengono reclamizzati dei rodenticidi “innocui per l’uomo” da chi vende prodotti per la disinfestazione).
Per giungere ad una corretta valutazione di tossicità occorre modificare la classificazione dei pesticidi stilata dall'OMS in base alle reazioni dei roditori considerando esclusivamente i dati umani a disposizione. Questa conclusione ci giunge da un team di ricercatori internazionali, dopo aver monitorato, tra il 2002 e il 2008, la degenza di 9.302 srilankesi che hanno tentato di suicidarsi ingerendo un pesticida. Tale studio ha rilevato il tasso di letalità di molte sostanze di uso comune nonché evidenziato le notevoli difformità tra le classificazioni OMS e gli effetti sull'uomo.
Il Comitato Scientifico Equivita si unisce a tale raccomandazione ricordando l’esistenza di metodi assai più affidabili, esaurienti e predittivi (nonché più rapidi ed economici) della sperimentazione animale, basati principalmente su cellule o tessuti umani. Ad esempio la tossicogenomica, che consente di osservare il modo in cui una determinata sostanza chimica altera la funzione dei geni all’interno della cellula, e di verificare la risposta biologica, le reazioni di riparazione e anche le modifiche a lungo termine.
EQUIVITA condanna, a fronte delle gravi evidenze riportate, l'uso dei pesticidi e degli Ogm in agricoltura. E’ tempo di ritirare dal mercato il glifosate e ogni sostanza dimostratasi pericolosa senza attendere la scadenza delle autorizzazioni UE!
EQUIVITA condanna infine la visione politica che antepone gli interessi privati delle industrie alla tutela della salute umana e all’equilibrio della biosfera.
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GREENWASHING – La pubblicità ingannevole di APP
In questi giorni la Asia Pulp & Paper (APP), la controversa multinazionale sino-indonesiana della carta, ha acquistato spazi pubblicitari sui principali quotidiani (Corriere della Sera, La Repubblica, il Sole 24 Ore), diverse riviste e reti televisive tra cui LA7.
Sulle pubblicità campeggia una gigantesca impronta di tigre: "per scoprire il nostro impegno a favore della biodiversità, seguite le nostre tracce". Secondo Greenpeace, WWF, Legambiente e Terra! la pubblicità di APP è puro greenwashing e il messaggio è ingannevole. Per questo motivo le associazioni hanno inviato oggi una lettera ai direttori dei principali quotidiani italiani per chiedere di non dare più spazio alle mistificazioni e falsità di APP.
Recentemente sono stati diffusi dal WWF video che provano la presenza di tigri nelle foreste situate nelle concessioni di APP o dei suoi fornitori, mentre Greenpeace ha documentato in diretta la lenta morte di una tigre presa in un laccio illegale proprio all'interno di una delle concessioni della multinazionale. Questi video dimostrano concretamente come la deforestazione e l'espansione delle piantagioni industriali della APP stia portando la tigre di Sumatra verso l'estinzione.Le imprese del gruppo APP in Indonesia hanno recentemente ottenuto nuove concessioni di taglio che permettono loro di deforestare proprio alcuni degli habitat che l'impresa vanta di proteggere. Inoltre, queste concessioni sono in gran parte situate su aree di alto valore di conservazione, e per il 90% su suolo torboso più profondo di 4 metri. Proprio secondo una legge indonesiana è vietato, e quindi illegale, convertire in piantagioni industriali le foreste presenti su tali suoli torbosi (Decreto Presidenziale N. 32/1990) per le conseguenti immissioni di gas serra in atmosfera.
Assieme alla APRIL, la APP è uno dei principali attori della distruzione delle foreste di Sumatra, dove si stima che abbia abbattuto oltre un milione di ettari di foreste naturali.
Greenpeace, WWF, Legambiente e Terra! annunciano oggi una denuncia formale all'Authority televisiva e all' Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria nella speranza che sui giornali e televisioni italiani venga vietata la circolazione di messaggi falsi, ingannevoli e caratterizzati da grossolane bugie. La denuncia, e le lettere aperte ai direttori di giornali e tv, è accompagnata da un rapporto in cui si elencano alcune delle più sconcertanti prove della distruzione forestale e dell'habitat della tigre di Sumatra a carico di APP.
Da alcuni anni in Italia Greenpeace, WWF, Legambiente e Terra! si battono affinché le aziende che partecipano alla filiera della carta facciano scelte responsabili acquistando solo prodotti certificati di chiara origine, evitando di fare profitti ai danni del nostro pianeta. È ora che anche chi vende spazi pubblicitari si faccia parte attiva per promuovere una corretta informazione ed impedire la circolazione di messaggi così pericolosi per il nostro mercato, per le ultime foreste del pianeta e per l'esistenza di specie già violentemente minacciate come la tigre di Sumatra, specie della quale oggi si festeggia la giornata mondiale.
Link al briefing: http://www.terraonlus.it/archivio/concessioni-APP.pdf
Link alla lettera aperta ai direttori: http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/file/2011/foreste/lettera_direttori.pdf
(Fonte: Salvaleforeste)
SUSTAINABILITY – Incentivi per le auto elettriche
Le commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera, grazie a un accordo tra maggioranza e opposizione, hanno dato il via libera al testo unificato della proposta di legge per gli incentivi all'acquisto di veicoli elettrici. «In autunno la legge vedrà la luce alla Camera», affermano in una nota congiunta Deborah Bergamini, relatrice del testo unificato, Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti, Sandro Biasotti, capogruppo Pdl della commissione, e Vincenzo Garofalo, membro della commissione Trasporti.
Il testo istituisce un fondo nazionale di incentivazione per lo sviluppo della mobilità elettrica, con una dotazione annua di 60 milioni per il periodo 2011-2015, che prevede l'erogazione di un bonus di 5 mila euro per l'acquisto di un veicolo elettrico, oltre a sovvenzioni per il ricambio del parco circolante degli enti locali, il tutto finanziato con un prelievo di 1,5 centesimi di euro sulle bottiglie di plastica. «Lo sviluppo della mobilità ecocompatibile», continua la nota congiunta, «contribuisce al miglioramento della qualità della vita nelle grandi aree metropolitane del nostro Paese e diminuisce la dipendenza da combustibili fossili, come ci chiede l'Europa. Il testo unificato, inoltre, prevede la realizzazione di punti di ricarica pubblici e di impianti eolici e fotovoltaici dedicati al rifornimento oltre il sostegno alla ricerca di un settore che cresce del 30% ogni anno». Si stima che nella sola Unione Europea si raggiungeranno circa i 3,3 milioni di veicoli elettrici su strada entro il 2020, con un rapido incremento delle vendite per raggiungere oltre 50 milioni di auto elettriche entro il 2030.
(Fonte Corriere online)
Il testo istituisce un fondo nazionale di incentivazione per lo sviluppo della mobilità elettrica, con una dotazione annua di 60 milioni per il periodo 2011-2015, che prevede l'erogazione di un bonus di 5 mila euro per l'acquisto di un veicolo elettrico, oltre a sovvenzioni per il ricambio del parco circolante degli enti locali, il tutto finanziato con un prelievo di 1,5 centesimi di euro sulle bottiglie di plastica. «Lo sviluppo della mobilità ecocompatibile», continua la nota congiunta, «contribuisce al miglioramento della qualità della vita nelle grandi aree metropolitane del nostro Paese e diminuisce la dipendenza da combustibili fossili, come ci chiede l'Europa. Il testo unificato, inoltre, prevede la realizzazione di punti di ricarica pubblici e di impianti eolici e fotovoltaici dedicati al rifornimento oltre il sostegno alla ricerca di un settore che cresce del 30% ogni anno». Si stima che nella sola Unione Europea si raggiungeranno circa i 3,3 milioni di veicoli elettrici su strada entro il 2020, con un rapido incremento delle vendite per raggiungere oltre 50 milioni di auto elettriche entro il 2030.
(Fonte Corriere online)
martedì 26 luglio 2011
LIBRI – Il cibo che finisce nei rifiuti
Lo spreco alimentare si è sviluppato con il sistema economico moderno a partire dagli anni del boom economico ma solo recentemente si è cominciato a indicarlo come problema rilevante per la sostenibilità globale anche a causa della crisi economica e delle preoccupazioni per il cambiamento climatico. Sprecare inquina e i dati parlano chiaro: ogni tonnellata di rifiuti alimentari genera ad esempio 4,2 tonnellate di CO2. Si spreca tantissimo: solo in Italia ogni anno 20 milioni di tonnellate di cibo ancora commestibile finisce tra i rifiuti. Questi dati parlano di un fallimento del nostro sistema economico che ha bisogno dello spreco per mantenersi in vita e obbliga a consumare e buttare via mentre in altre parti del mondo è in aumento il numero degli affamati. E pensare che molti scarti si effettuano perché un frutto non ha la dimensione giusta o per quei prodotti vicini alla data di scadenza ma non ancora scaduti. Ma abbondanza non significa salute, come testimoniano alcuni dati del Ministero della Salute che individuano un aumento di persone in sovrappeso nel nostro paese: la metà della popolazione maschile, il 34% delle donne e il 24% dei bambini tra i 6 e gli 11 anni.
Questi sono alcuni degli argomenti trattati ne “Il libro nero dello spreco in Italia: il cibo” a cura di Andrea Segrè e Luca Falasconi con contributi di Paolo De Castro, Antonio Cianciullo, Marco Fratoddi e Pietro Raitano (Edizioni Ambiente).
SUSTAINABILITY – Aumenta la raccolta differenziata in Italia
L’Istat ha diffuso oggi i dati sugli Indicatori ambientali urbani riferiti all'anno 2010. Dopo tre anni di andamento decrescente, la raccolta dei rifiuti urbani in Italia è risultata pari a 609,5 kg per abitante, ovvero il 31,7%, in aumento dell’1,4% rispetto all’anno scorso.
Le città più virtuose sono Pordenone, Novara e Carbonia, maglia nera a Messina, Siracusa ed Enna. Tra i grandi comuni Verona è l'unico che ha raggiunto il 50% di raccolta differenziata. Valori superiori al 30% si registrano a Torino (43,3%), Firenze (38,4), Milano (35,9%), Venezia (35,6%) e Bologna (34,8%). In coda alla classifica due grandi comuni siciliani: Palermo e Catania che arrivano rispettivamente al 7,7% e al 6,8%.
13 capoluoghi (Pordenone, Novara, Carbonia, Verbania, Salerno, Avellino, Nuoro, Belluno, Oristano, Asti, Tortolì, Rovigo e Trento) hanno già superato l'obiettivo del 60% di differenziata (da raggiungere, per legge, entro il 31 dicembre 2011).
Le città più virtuose sono Pordenone, Novara e Carbonia, maglia nera a Messina, Siracusa ed Enna. Tra i grandi comuni Verona è l'unico che ha raggiunto il 50% di raccolta differenziata. Valori superiori al 30% si registrano a Torino (43,3%), Firenze (38,4), Milano (35,9%), Venezia (35,6%) e Bologna (34,8%). In coda alla classifica due grandi comuni siciliani: Palermo e Catania che arrivano rispettivamente al 7,7% e al 6,8%.
13 capoluoghi (Pordenone, Novara, Carbonia, Verbania, Salerno, Avellino, Nuoro, Belluno, Oristano, Asti, Tortolì, Rovigo e Trento) hanno già superato l'obiettivo del 60% di differenziata (da raggiungere, per legge, entro il 31 dicembre 2011).
venerdì 22 luglio 2011
ENERGIA - Raggiunto l'obiettivo del 2020
La potenza complessiva degli impianti fotovoltaici in esercizio in Italia ha superato gli 8.000 MW, che era l'obiettivo indicato dal Piano di azione nazionale sulle rinnovabili al 2020. E' quanto si desume dai dati del contatore del sito Internet del Gse. In totale si contano circa 250.000 impianti in esercizio, di cui 6,4 GW installati grazie al secondo conto energia, 1,3 GW con il terzo e 500 MW nel quarto. Il nuovo traguardo definito dal decreto ministeriale del 5 aprile 2011 e' quasi il triplo: 23 GW al 2020.
(Fonte: Corriereonline)
(Fonte: Corriereonline)
lunedì 18 luglio 2011
giovedì 14 luglio 2011
ANIMALI - Video Antiabbandono
Oggi parte la nuova Campagna Estiva video Antiabbandono No Profit PORTAMI CON TE. Progetto interamente NO PROFIT ideato e realizzato da UBIK, Visual Effects – CRACKARTOONS in collaborazione con
RADIO BAU & CO. di Radio Monte Carlo, Radio 105 e Virgin Radio, e con FRECCIA 45, associazione no profit di protezione e difesa attiva nella lotta per i diritti degli animali, “PORTAMI CON TE”
Visibile in anteprima sui siti di RadioMonteCarlo e VirginRadio.
http://video.radiomontecarlo.net/tv/episode/view/id/2403
RADIO BAU & CO. di Radio Monte Carlo, Radio 105 e Virgin Radio, e con FRECCIA 45, associazione no profit di protezione e difesa attiva nella lotta per i diritti degli animali, “PORTAMI CON TE”
Visibile in anteprima sui siti di RadioMonteCarlo e VirginRadio.
http://video.radiomontecarlo.net/tv/episode/view/id/2403
martedì 12 luglio 2011
SUSTAINABILITY – Focus sullo spreco dell’acqua
Nell’ambito della conferenza stampa a Roma il 14 luglio sarà presentato da Andrea Segrè, curatore del progetto e Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo il programma di Un anno contro lo spreco. Si tratta di un progetto pluriennale che ha come obiettivo principale la sensibilizzazione dell’opinione pubblica europea e italiana sulle cause e le conseguenze dello spreco, sulle modalità per ridurlo e la promozione di una cultura scientifica e civile orientata ai principi della sostenibilità e della solidarietà. Ogni anno il tema generale dello spreco viene declinato dando un’attenzione particolare ai diversi consumi: il cibo (2010), l’acqua (2011) e l’energia (2012) sono i focus del primo programma triennale che culminerà nel 2013, nell’Anno europeo per la lotta allo spreco.In Italia a metà ottobre in varie più città si ripeterà l’esperienza di alcuni eventi e di un pranzo con i prodotti recuperati attraverso l’esperienza del Last Minute Market, già realizzata l’anno scorso a Bologna. Quest’anno i cibi saranno selezionati con anche una particolare attenzione all’impronta idrica: ad esempio per produrre una bistecca di 300 grammi di carne di manzo occorrono 4.650 litri di acqua, per 1 kg di soia 2.300 litri, per 1 kg di patate solo 160 litri di acqua. Il menù privilegerà quindi cibi meno idroesigenti. Unitamente al pranzo si potrà pensare a idee più leggere di facile realizzazione che possano essere utilizzate anche nei luoghi dove non sarà possibile organizzare il pranzo.
Il tour dello spettacolo di Massimo Cirri e Andrea Segrè proseguirà per l’Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi generali dello spreco, del consumo responsabile, della sostenibilità ambientale e sociale. Lo spettacolo si avvale delle musiche dal vivo di Mirco Menna e Massimo Tagliata e delle vignette di Altan.
Sempre a ottobre, in occasione della Giornata Nazionale sarà presentato a Bologna l’esito della ricerca sull’acqua contenuta nella nuova edizione del Libro nero pubblicato da Edizioni Ambiente.
La Giornata Europea invece è fissata per il 9 novembre 2011 e avrà il suo epicentro a Bruxelles con la Presidenza della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo.
www.unannocontrolospreco.org
Il tour dello spettacolo di Massimo Cirri e Andrea Segrè proseguirà per l’Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi generali dello spreco, del consumo responsabile, della sostenibilità ambientale e sociale. Lo spettacolo si avvale delle musiche dal vivo di Mirco Menna e Massimo Tagliata e delle vignette di Altan.
Sempre a ottobre, in occasione della Giornata Nazionale sarà presentato a Bologna l’esito della ricerca sull’acqua contenuta nella nuova edizione del Libro nero pubblicato da Edizioni Ambiente.
La Giornata Europea invece è fissata per il 9 novembre 2011 e avrà il suo epicentro a Bruxelles con la Presidenza della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo.
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lunedì 11 luglio 2011
MODA – Vestiti che purificano l’ambiente
Nascono i “vestiti catalitici” in grado di purificare l’aria. Li ha inventati un'equipe composta da ricercatori del "London College of Fashion"”e dell'università britannica di Sheffield, dove insegna il professore Tony Ryan. "Ci sono - spiega - delle piccole particelle di biossido di titanio su tutta la superfice che reagiscono con la luce del sole e l'ossigeno, bloccando la formazione dei radicali liberi"."Molte persone pensano che siano solo fantasie - commenta Helen Storey, del London College of Fashion - ma viviamo in un'epoca in cui è neccesario proporre, anche nella moda, idee che possono sembrare innaturali ma che invece sono in linea con le grandi sfide scientifiche del nostro tempo".
"L'effetto più immediato - continua Ryan - è che le persone che useranno questi vestiti potranno respirare un'aria più pura intorno a loro". La reazione chimica della fotocatalisi, infatti, permette ai tessuti di assorbire l'anidride carbonica da una piccola porzione dell'aria intorno a chi indossa questi abiti di nuova generazione. In questo modo vengono eliminate le particelle nocive di smog e inquinamento, consentendo di respirare meglio e vivere in un ambiente più sano.
(Fonte: APCOM)
"L'effetto più immediato - continua Ryan - è che le persone che useranno questi vestiti potranno respirare un'aria più pura intorno a loro". La reazione chimica della fotocatalisi, infatti, permette ai tessuti di assorbire l'anidride carbonica da una piccola porzione dell'aria intorno a chi indossa questi abiti di nuova generazione. In questo modo vengono eliminate le particelle nocive di smog e inquinamento, consentendo di respirare meglio e vivere in un ambiente più sano.
(Fonte: APCOM)
mercoledì 6 luglio 2011
TESSILE - A Pitti Filati protagonista la sostenibilità
In corso a Firenze (5-7 luglio), Pitti Filati rappresenta un appuntamento importante per tutto il settore moda ed è da sempre un osservatorio unico delle tendenze.
Questa edizione riserva un’attenzione particolare ai temi dello sviluppo sostenibile, del riciclo e dell’approccio etico-ecologico alla moda e alla creatività contemporanee. Non a caso infatti il nuovo spazio di ricerca propone come tema Recyclethic, il riciclo come risposta creativa e sostenibile alla crescente richiesta di materia prima. Un viaggio scandito in sette tappe dentro la materia per comprenderne le potenzialità e le specificità, per riutilizzarla o crearla attraverso le suggestioni di quella esistente.
A partire da questa edizione inoltre all'interno della sezione Fashion at Work ci sarà un’area dedicata all'eco-sostenibilità, con marchi come: Biomoda, Cittadellarte, Enzobresci, Finital, Flainox, Naturale, Projects Natural Dyeing By Stefano Panconesi, Resolvo Responsibile Solutions, Tintoria Di Quaregna.
Sempre sul tema delle nuove frontiere eco-etiche della moda, a Pitti Filati 69 è presentato anche il primo step del progetto di ricerca e promozione sul tessile sostenibile realizzato da CNR, Osservatorio sul Tessile Sostenibile dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Pitti Immagine. All’interno di uno speciale allestimento nello spazio del Cavedio del Padiglione Centrale – curato dall’architetto Alessandro Moradei e con la supervisione al design dei prodotti di Angelo Figus – è presentata una serie di prodotti realizzati con lane autoctone, frutto di un lavoro di ricerca sulla filiera a “Km zero”, concepiti per un approccio innovativo al mercato. Ed è dedicato a questo tema di grande attualità il libro “Il bello e il buono. Le ragioni della moda sostenibile” a cura di Maria Luisa Frisa e Marco Ricchetti, che viene presentato martedì 5 luglio alle 16.00 presso lo Spazio Tessile Sostenibile, al piano Inferiore del Padiglione Centrale. Un progetto realizzato dal Centro di Firenze per La Moda Italiana in collaborazione con Marsilio Editori.
lunedì 4 luglio 2011
ANIMALI – Il Ministro Brambilla a Milano per La Coscienza degli Animali
Sabato 2 luglio in un’Aula gremita in Via Vivaio 7 a Milano si è svolta la terza Giornata Nazionale della Coscienza degli Animali, l’Associazione fondata da Michela Brambilla due anni fa e di cui a oggi 130mila persone hanno sottoscritto online il manifesto. Un’Associazione nata per difendere i diritti di tutti gli animali, senza distinzione di specie, che presenta nomi d’eccellenza tra i Garanti, fra cui Umberto Veronesi, Susanna Tamaro, Margherita Hack, Franco Zeffirelli, Vittorio Feltri, Maurizio Costanzo, Dacia Maraini e tante altre personalità della cultura.
Con grande passione e veemenza Michela Brambilla ha affrontato temi importanti come la crudeltà degli allevamenti intensivi, paragonati da lei, così come da tutti coloro che sono intervenuti (Veronesi, Tamaro, Hack, Maraini) con forza e coraggio ai lager nazisti. Ha dichiarato di lottare per abolire il palio di Siena – solo il giorno prima durante le prove un cavallo ha perso la vita- e le sagre, tradizioni anacronistiche che diventano un alibi per perpetrare la crudeltà ai danni dei più deboli. In agenda una proposta di legge per la dismissione graduale dei circhi con gli animali in Italia, un passo di recente è stato fatto dalla Gran Bretagna (che al momento ha iniziato a proibire l’”utilizzo” degli animali esotici). Inoltre si batte contro la vivisezione e il pericolo che le lobby delle grandi industrie cosmetiche posticipino il termine fissato a marzo 2013 per lo stop agli esperimenti sugli animali per i test cosmetici, “falò delle vanità”, li ha chiamati, insieme all’assurdità dell’industria delle pellicce. Michela Brambilla ha dichiarato che la politica vuole dare risposte bipartisan a quel circa 90% degli italiani che, secondo una ricerca IPSOS, chiede che gli animali siano rispettati e alla politica di scendere in campo per porre fine a tante crudeltà.
Si è inoltre approfondito con Umberto Veronesi il tema del vegetarianesimo in primis per motivi etici (“i bambini delle scuole elementari e le loro famiglie dovrebbero visitare un mattatoio una volta nella vita”) e anche per motivi di salute, di tutela dell’ambiente e per combattere la fame nel mondo. Veronesi ha aggiunto: “Il rispetto della vita è una delle grandi conquiste dell’uomo… gli animali hanno il diritto a non essere uccisi. Rispettando gli animali rispettiamo noi stessi e la vita”.
Infine un elenco di personaggi vegetariani: Beatles, Bob Dylan, Michael Jackson, Prince, Brigitte Bardot, Antony Hopkins, Nathalie Portman, Brad Pitt, Richard Gere, leonardo Di Caprio, Cral Lewis, Boris Becker, Martina Navratilova, Leonardo Da Vinci, Benjamin Franklin, Albert Einstein , J. Jacques Rousseau, Gandhi. Vi sembrano persone poco sane, poco belle o poco intelligenti?
www.lacoscienzadeglianimali.it
Con grande passione e veemenza Michela Brambilla ha affrontato temi importanti come la crudeltà degli allevamenti intensivi, paragonati da lei, così come da tutti coloro che sono intervenuti (Veronesi, Tamaro, Hack, Maraini) con forza e coraggio ai lager nazisti. Ha dichiarato di lottare per abolire il palio di Siena – solo il giorno prima durante le prove un cavallo ha perso la vita- e le sagre, tradizioni anacronistiche che diventano un alibi per perpetrare la crudeltà ai danni dei più deboli. In agenda una proposta di legge per la dismissione graduale dei circhi con gli animali in Italia, un passo di recente è stato fatto dalla Gran Bretagna (che al momento ha iniziato a proibire l’”utilizzo” degli animali esotici). Inoltre si batte contro la vivisezione e il pericolo che le lobby delle grandi industrie cosmetiche posticipino il termine fissato a marzo 2013 per lo stop agli esperimenti sugli animali per i test cosmetici, “falò delle vanità”, li ha chiamati, insieme all’assurdità dell’industria delle pellicce. Michela Brambilla ha dichiarato che la politica vuole dare risposte bipartisan a quel circa 90% degli italiani che, secondo una ricerca IPSOS, chiede che gli animali siano rispettati e alla politica di scendere in campo per porre fine a tante crudeltà.
Si è inoltre approfondito con Umberto Veronesi il tema del vegetarianesimo in primis per motivi etici (“i bambini delle scuole elementari e le loro famiglie dovrebbero visitare un mattatoio una volta nella vita”) e anche per motivi di salute, di tutela dell’ambiente e per combattere la fame nel mondo. Veronesi ha aggiunto: “Il rispetto della vita è una delle grandi conquiste dell’uomo… gli animali hanno il diritto a non essere uccisi. Rispettando gli animali rispettiamo noi stessi e la vita”.
Infine un elenco di personaggi vegetariani: Beatles, Bob Dylan, Michael Jackson, Prince, Brigitte Bardot, Antony Hopkins, Nathalie Portman, Brad Pitt, Richard Gere, leonardo Di Caprio, Cral Lewis, Boris Becker, Martina Navratilova, Leonardo Da Vinci, Benjamin Franklin, Albert Einstein , J. Jacques Rousseau, Gandhi. Vi sembrano persone poco sane, poco belle o poco intelligenti?
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martedì 28 giugno 2011
LIBRI - La tempesta migratoria
E' uscito, per Corberi Sapori Editori, il libro di Stefano Bettera e Francesca Terzoni: "La tempesta migratoria - ambiente e immigrazione, diritti e lavoro nella società sostenibile". Una riflessione sui grandi fenomeni che stanno trasformando le società di oggi: cambiamenti climatici, globalizzazione, fenomeni migratori, modelli economici ormai superati. Un insieme di tessere strettamente connesse che richiedono una politica lungimirante, che investa in formazione, ricerca e cultura, per creare città davvero sostenibili, dove la cooperazione tra pubblico e cittadini favorisca atteggiamenti responsabili nei consumi e una reale inclusione sociale.
Il libro accoglie contributi di Emma Bonino, Roberto Biscardini, Giuseppe Civati, Francesco Ferrante, Calro Monguzzi, Andrea Poggio, Ermete Realacci.
Il libro accoglie contributi di Emma Bonino, Roberto Biscardini, Giuseppe Civati, Francesco Ferrante, Calro Monguzzi, Andrea Poggio, Ermete Realacci.
venerdì 24 giugno 2011
LIBRI - Gli orizzonti della moda sostenibile in Italia
E’ stato pubblicato il nuovo libro curato dal critico di moda e docente universitaria Maria Luisa Frisa e dall’economista e docente al Politecnico di Milano Marco Ricchetti dal titolo “Il bello e il buono. Le ragioni della moda sostenibile” (Marsilio Editore).
La domanda di partenza è “può la moda essere sostenibile e anche d’appeal? “ La risposta è positiva tanto che anche i grandi brand del lusso propongono capi eco-friendly sottolineandone il valore aggiunto. Basti pensare a Stella Mc Cartney che attraverso il suo marchio lancia messaggi a favore dell’ambiente o a un’azienda come Nike che sta puntando sulla sostenibilità per affrancarsi da un passato non sempre limpido. Questo perché i tempi sembrano
essere ormai maturi e il consumatore si sta ponendo alcune domande. Il made in Italy parte con un vantaggio che non
può trascurare: è da sempre sinonimo di qualità, abilità artigianale e manifatturiera e nella qualità molto spesso rientra anche la sostenibilità che oggi non è più un dato scontato ma deve essere sempre comunicato.
Il libro spiega che un approccio di sostenibilità e responsabilità da parte delle aziende di moda ha la finalità di migliorare il profitto e non di ridurlo. La domanda di partenza è “può la moda essere sostenibile e anche d’appeal? “ La risposta è positiva tanto che anche i grandi brand del lusso propongono capi eco-friendly sottolineandone il valore aggiunto. Basti pensare a Stella Mc Cartney che attraverso il suo marchio lancia messaggi a favore dell’ambiente o a un’azienda come Nike che sta puntando sulla sostenibilità per affrancarsi da un passato non sempre limpido. Questo perché i tempi sembrano
essere ormai maturi e il consumatore si sta ponendo alcune domande. Il made in Italy parte con un vantaggio che non
può trascurare: è da sempre sinonimo di qualità, abilità artigianale e manifatturiera e nella qualità molto spesso rientra anche la sostenibilità che oggi non è più un dato scontato ma deve essere sempre comunicato.
Ma i consumatori come percepiscono la moda sostenibile? Purtroppo c’è ancora un pregiudizio in Italia che abbina queste produzioni a scarsa ricerca stilistica. Inoltre c’è una grande confusione a causa della scarsa chiarezza delle certificazioni e della difficoltà di monitorare tutta la lunga filiera del prodotto moda.
MODA - Ecoethic a Pitti Bimbo
E’ in corso a Firenze Pitti Bimbo (23-25 giugno) , la manifestazione internazionale dedicata alla moda junior, sempre attenta ad anticipare le tendenze. Da qualche anni ospita la sezione ECOETHIC che raggruppa aziende da tutto il mondo, che utilizzano materiali organici e biologici prodotti nel rispetto della natura, e secondo una filiera che tutela le produzioni locali e le piccole comunità insieme alla salvaguardia del pianeta. I nomi di questa edizione: Alta Rosa, Bubino, Frilo Swiss-made, Inch Blue, Jolie Poupée, Katvig, Kidiwi, Kite, Mon Petit Bèbè, Natura Pura, Paola Maria, Vincent et Olive. La speranza è che questa sezione ancora di dimensioni ridotte possa di anno in anno ampliarsi e acquistare sempre maggior peso.
giovedì 23 giugno 2011
martedì 31 maggio 2011
SUSTAINABILITY – Si tratta di "Hamburger disease"
Infezione da Escherichia Coli. La LAV richiama attenzione su origine principalmente animale del batterio.
In relazione al batterio Escherichia Coli che sta mietendo vittime in Germania e destando allarme in Europa, la LAV ritiene doveroso che le autorità sanitarie ricordino ai consumatori che l’origine di questo batterio è da ricondurre principalmente a prodotti di origine animale.
“Il ceppo patogeno di Escherichia coli, cosiddetto enteroemorragico, responsabile delle morti di cui sopra, alberga nell’intestino degli animali e contamina le carni attraverso le feci - afferma Roberta Bartocci, biologa della LAV - Non a caso negli Stati Uniti, dove vengono contagiate ogni anno circa 73.400 persone e ne muoiono 60, viene chiamata “hamburger disease” (CDC, Centres for Desease Control and Prevention).”
I vegetali possono essere contaminati attraverso la concimazione animale o con manipolazioni igienicamente scorrette, ma la fonte primaria sono le carni poco cotte (soprattutto di manzo) , e anche latte crudo. Il sistema intensivo d’allevamento, dove gli animali sono trattati come in una catena di montaggio, in cui la logica è la quantità a scapito della qualità, può influenzare anche l’igiene degli alimenti e contribuire a creare situazioni di emergenza come quella attuale in Germania così come altre (salmonella, stafilococco, etc).
Per approfondimenti: disponibile il dossier LAV “Rischio sanitario degli allevamenti intensivi”.
www.lav.it
In relazione al batterio Escherichia Coli che sta mietendo vittime in Germania e destando allarme in Europa, la LAV ritiene doveroso che le autorità sanitarie ricordino ai consumatori che l’origine di questo batterio è da ricondurre principalmente a prodotti di origine animale.
“Il ceppo patogeno di Escherichia coli, cosiddetto enteroemorragico, responsabile delle morti di cui sopra, alberga nell’intestino degli animali e contamina le carni attraverso le feci - afferma Roberta Bartocci, biologa della LAV - Non a caso negli Stati Uniti, dove vengono contagiate ogni anno circa 73.400 persone e ne muoiono 60, viene chiamata “hamburger disease” (CDC, Centres for Desease Control and Prevention).”
I vegetali possono essere contaminati attraverso la concimazione animale o con manipolazioni igienicamente scorrette, ma la fonte primaria sono le carni poco cotte (soprattutto di manzo) , e anche latte crudo. Il sistema intensivo d’allevamento, dove gli animali sono trattati come in una catena di montaggio, in cui la logica è la quantità a scapito della qualità, può influenzare anche l’igiene degli alimenti e contribuire a creare situazioni di emergenza come quella attuale in Germania così come altre (salmonella, stafilococco, etc).
Per approfondimenti: disponibile il dossier LAV “Rischio sanitario degli allevamenti intensivi”.
www.lav.it
venerdì 27 maggio 2011
ANIMALI - Sperimentazioni animali non "autorizzate"
GDF MODENA, CON AUSILIO DI GUARDIE ZOOFILE LAV, SEQUESTRA UN LABORATORIO PER LA SPERIMENTAZIONE ANIMALE NON AUTORIZZATO. SEQUESTRATI E SALVATI PIU’ DI 200 ANIMALI, TRE PERSONE DENUNCIATE
L’operazione ha avuto origine da una segnalazione del Nucleo Guardie Zoofile LAV di Modena alla Guardia di Finanza: così è stato individuato un laboratorio nel quale venivano effettuate sperimentazioni su conigli, cavie, topi e criceti, senza nessun tipo di autorizzazione sanitaria o ministeriale.
Tre le persone denunciate: un medico veterinario che effettuava la sperimentazione, l’amministratore dell’azienda e sua moglie, proprietaria del casolare. È stata sequestrata la struttura, gli animali e gli strumenti per la sperimentazione.
L’attività esercitata, quella di stabulario per animali da laboratorio e quella di sperimentazione sugli stessi non risultava esercitata in virtù di alcun atto autorizzativo previsto dalla normativa vigente. Poiché gli animali venivano sottoposti a prove di laboratorio consistenti in inoculazioni di sostanze nonché all’inserimento sottocute di materiale plastico per testarne la biocompatibilità, e alla fine della sperimentazione gli animali utilizzati venivano soppressi per effettuare esami istologici o perché incurabili, è scattata la denuncia per maltrattamento e uccisione di animali.
La struttura era visibilmente in precarie condizioni sotto il profilo igienico-sanitario, in alcune parti era addirittura inagibile. Gli animali erano tenuti in scaffali da stabulazione e utilizzati per “prove di biocompatibilità”, alcuni di loro presentavano evidenti lesioni.
“E’ la prima volta che nel nostro Paese si scopre un laboratorio per la sperimentazione animale non autorizzato e completamente sconosciuto, oltretutto in quelle condizioni - dichiara Ciro Troiano, Coordinatore Nazionale delle Guardie Zoofile della LAV - L’aspetto che lascia perplessi è che la sperimentazione era finalizzata a ottenere la certificazione per prodotti e dispositivi medicali impiegati nel settore sanitario: c’è da chiedersi quale garanzia poteva dare un laboratorio non autorizzato”.
La brillante indagine condotta dalla Guardia di Finanza, infatti, ha permesso di rilevare che presso il laboratorio sarebbero state effettuate oltre 1.300 sperimentazioni di biocompatibilità e testati 566 tipologie di prodotti medicali.
Gli animali sequestrati, conigli, cavie, criceti e topolini, sono stati affidati ad un’associazione per il recupero di animali da laboratorio e le spese di mantenimento e cura sono a totale carico della LAV (www.lav.it).
“Oltre a contestare l’inaffidabilità sul piano scientifico della sperimentazione animale, inaccettabile anche sul piano etico – precisa Michela Kuan, biologa, responsabile nazionale LAV settore Vivisezione – questo drammatico caso di illegalità, peraltro con la presunta complicità di un medico veterinario, è la riprova della necessità che il Governo e il Parlamento procedano al recepimento della Direttiva 2010/63 UE in materia di sperimentazione con il massimo rigore, prevedendo anche controlli e sanzioni efficaci.”
L’operazione ha avuto origine da una segnalazione del Nucleo Guardie Zoofile LAV di Modena alla Guardia di Finanza: così è stato individuato un laboratorio nel quale venivano effettuate sperimentazioni su conigli, cavie, topi e criceti, senza nessun tipo di autorizzazione sanitaria o ministeriale.
Tre le persone denunciate: un medico veterinario che effettuava la sperimentazione, l’amministratore dell’azienda e sua moglie, proprietaria del casolare. È stata sequestrata la struttura, gli animali e gli strumenti per la sperimentazione.
L’attività esercitata, quella di stabulario per animali da laboratorio e quella di sperimentazione sugli stessi non risultava esercitata in virtù di alcun atto autorizzativo previsto dalla normativa vigente. Poiché gli animali venivano sottoposti a prove di laboratorio consistenti in inoculazioni di sostanze nonché all’inserimento sottocute di materiale plastico per testarne la biocompatibilità, e alla fine della sperimentazione gli animali utilizzati venivano soppressi per effettuare esami istologici o perché incurabili, è scattata la denuncia per maltrattamento e uccisione di animali.
La struttura era visibilmente in precarie condizioni sotto il profilo igienico-sanitario, in alcune parti era addirittura inagibile. Gli animali erano tenuti in scaffali da stabulazione e utilizzati per “prove di biocompatibilità”, alcuni di loro presentavano evidenti lesioni.
“E’ la prima volta che nel nostro Paese si scopre un laboratorio per la sperimentazione animale non autorizzato e completamente sconosciuto, oltretutto in quelle condizioni - dichiara Ciro Troiano, Coordinatore Nazionale delle Guardie Zoofile della LAV - L’aspetto che lascia perplessi è che la sperimentazione era finalizzata a ottenere la certificazione per prodotti e dispositivi medicali impiegati nel settore sanitario: c’è da chiedersi quale garanzia poteva dare un laboratorio non autorizzato”.
La brillante indagine condotta dalla Guardia di Finanza, infatti, ha permesso di rilevare che presso il laboratorio sarebbero state effettuate oltre 1.300 sperimentazioni di biocompatibilità e testati 566 tipologie di prodotti medicali.
Gli animali sequestrati, conigli, cavie, criceti e topolini, sono stati affidati ad un’associazione per il recupero di animali da laboratorio e le spese di mantenimento e cura sono a totale carico della LAV (www.lav.it).
“Oltre a contestare l’inaffidabilità sul piano scientifico della sperimentazione animale, inaccettabile anche sul piano etico – precisa Michela Kuan, biologa, responsabile nazionale LAV settore Vivisezione – questo drammatico caso di illegalità, peraltro con la presunta complicità di un medico veterinario, è la riprova della necessità che il Governo e il Parlamento procedano al recepimento della Direttiva 2010/63 UE in materia di sperimentazione con il massimo rigore, prevedendo anche controlli e sanzioni efficaci.”
EVENTI - Party di Trade School Milano
Domenica 29 Maggio presso il Cubo di Via della Moscova 28, a Milano, dalle 19:00 alle 23:00. Musica, cibo, beveraggi e speed classes a sorpresa!
Sulla pagina facebook info sui workshop che si terranno durante la serata, quindi rimanete sintonizzati sui vari canali della Trade School!
La Trade School nasce nel 2010 a New York City, una scuola la cui filosofia si basa sul baratto: un baratto reciproco di saperi e conoscenze pratiche che vengono condivise tra studenti e insegnanti. Un insegnamento prezioso in cambio di un oggetto, un suggerimento, un’idea.
Ogni persona interessata a insegnare qualcosa propone la sua lezione sul sito, sceglie una data, il numero massimo di studenti e gli oggetti che vuole in cambio dei suoi insegnamenti.
Le lezioni possono avere qualsiasi argomento, da come si costruisce un tavolo a come si cucina una zuppa, a come trovare una casa.
http://www.milano-tradeschool.it/
Sulla pagina facebook info sui workshop che si terranno durante la serata, quindi rimanete sintonizzati sui vari canali della Trade School!
La Trade School nasce nel 2010 a New York City, una scuola la cui filosofia si basa sul baratto: un baratto reciproco di saperi e conoscenze pratiche che vengono condivise tra studenti e insegnanti. Un insegnamento prezioso in cambio di un oggetto, un suggerimento, un’idea.
Ogni persona interessata a insegnare qualcosa propone la sua lezione sul sito, sceglie una data, il numero massimo di studenti e gli oggetti che vuole in cambio dei suoi insegnamenti.
Le lezioni possono avere qualsiasi argomento, da come si costruisce un tavolo a come si cucina una zuppa, a come trovare una casa.
http://www.milano-tradeschool.it/
mercoledì 25 maggio 2011
martedì 24 maggio 2011
SUSTAINABILITY – Leave your Footprint
Martedì 24 maggio alle 18:00 a Milano presso lo Urban Center serata a basso impatto organizzata dal Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano.
Qual è la nostra impronta? Sappiamo riciclare? Che mezzi utilizziamo per i nostri spostamenti? Quanta energia consumiamo? Sappiamo quanti nuovi oggetti si possono creare da materiali dismessi?
Se ne parla allo Urban Center con il No Impact Man Colin Beavan (http://noimpactman.typepad.com/), in collegamento no impact dagli Stati Uniti e on site con Paola Maugeri(http://www.facebook.com/paolamaugeriimpattozero) e Claudia Greenkika Selvetti (http://www.vitaimpatto1.org/).
giovedì 19 maggio 2011
FOTOGRAFIA - Festival della Fotografia Etica a Lodi
Anche per il 2011 il Gruppo Fotografico Progetto Immagine organizza a Lodi, dal 19 al 22 maggio il Festival della Fotografia Etica, dedicato all'approfondimento della relazione tra etica e fotografia, con l'intento di avvicinare il pubblico a contenuti di grande rilevanza etica promuovendo la fotografia a strumento di comunicazione e di conoscenza.
L'evento propone mostre di fotoreporter a livello mondiale quali Stefano De Luigi, vincitore del premio Getty 2010, Simona Ghizzoni e per la prima volta in Italia col suo lavoro “War is Personal” sarà presente Eugene Richards.
Saranno anche presenti le mostre commissionate da ONG quali Medici senza frontiere e CESVI e serate di videoproiezioni di progetti di particolare interesse etico-giornalistico realizzati da photo-collectives nazionali e internazionali.
Da quest'anno è stato istituito il World.Report Award
Premio Italiano di Fotogiornalismo, il cui tema è il fotoreportage sociale, inteso come documentazione di vicende e tematiche legate all’uomo e ai fenomeni sociali. Hanno partecipato fotografi di fama internazionale con oltre 240 reportage provenienti dai 5 continenti. Il premio è stato assegnato a Fausto Podavini con il reportage “MI RE l LA”.
Il programma completo e tutte le informazioni sul sito www.festivaldellafotografiaetica.it
L'evento propone mostre di fotoreporter a livello mondiale quali Stefano De Luigi, vincitore del premio Getty 2010, Simona Ghizzoni e per la prima volta in Italia col suo lavoro “War is Personal” sarà presente Eugene Richards.
Saranno anche presenti le mostre commissionate da ONG quali Medici senza frontiere e CESVI e serate di videoproiezioni di progetti di particolare interesse etico-giornalistico realizzati da photo-collectives nazionali e internazionali.
Da quest'anno è stato istituito il World.Report Award
Premio Italiano di Fotogiornalismo, il cui tema è il fotoreportage sociale, inteso come documentazione di vicende e tematiche legate all’uomo e ai fenomeni sociali. Hanno partecipato fotografi di fama internazionale con oltre 240 reportage provenienti dai 5 continenti. Il premio è stato assegnato a Fausto Podavini con il reportage “MI RE l LA”.
Il programma completo e tutte le informazioni sul sito www.festivaldellafotografiaetica.it
venerdì 13 maggio 2011
mercoledì 20 aprile 2011
ENERGY - Un progetto britannico pr la produzione di biomasse e biocarburanti
Waste Recycling Group convertirà i siti ex sede di discariche in coltivazioni destinate alla produzione di biomassa e biocarburanti.
Il miscanto è una coltura energetica ad alto rendimento in grado di crescere fino ad un’altezza di tre metri con una produzione annuale che non necessita reimpianto. La crescita rapida e il basso contenuto di minerali fanno in modo che la produzione di biomassa sia notevole e ne fanno una coltura perfetta per la produzione di biocarburanti, in grado di proliferare in terreni poveri di nutrienti. Utili in quanto habitat naturale di numerose specie animali, dal momento della semina la raccolta del miscanto avviene al terzo anno e si misura in circa 8-12 tonnellate per ettaro, con un ciclo di vita delle piante che arriva fino a 30 anni.
Fonte: Rinnovabili.it
L’azienda ha già iniziato a piantare miscanto alternandolo a bosco ceduo a rotazione breve in 14 degli ex siti nel Lincolnshire, Nottinghamshire, Humberside e Yorkshire per una superficie totale che copre 100 ettari. Il progetto ha già attratto numerosi finanziatori privati con la previsioni di raddoppiare la coltivazione entro il prossimo anno con lo scopo di vendere il raccolto che verrà utilizzato come biomassa.
Il miscanto è una coltura energetica ad alto rendimento in grado di crescere fino ad un’altezza di tre metri con una produzione annuale che non necessita reimpianto. La crescita rapida e il basso contenuto di minerali fanno in modo che la produzione di biomassa sia notevole e ne fanno una coltura perfetta per la produzione di biocarburanti, in grado di proliferare in terreni poveri di nutrienti. Utili in quanto habitat naturale di numerose specie animali, dal momento della semina la raccolta del miscanto avviene al terzo anno e si misura in circa 8-12 tonnellate per ettaro, con un ciclo di vita delle piante che arriva fino a 30 anni.
Fonte: Rinnovabili.it
martedì 19 aprile 2011
MOBILITY – Auto elettriche all’Ikea
Mille auto elettriche per Milano: questo è il progetto nato dalla partenrship fra Ikea e Movitron, la società che ha inventato la formula “e-vai”, il car-sharing realizzato in collaborazione con Ferrovie Nord e Regione Lombardia. Fino al 23 aprile Mad Motor, concessionario Movitron darà istruzioni ed effettuerà test drive nel parcheggio di Ikea Corsico, oltre a organizzare seminari gratuiti.
Dai primi di maggio parte l’iniziativa "Tua per un giorno” che consente ai soci Ikea di prendere in prestito per 24 ore la vettura Teener. Si potrà inoltre acquistare la vettura al prezzo scontato di 8.000 euro.
Concorso per giovani ecologisti
Creare una rete di giovani reporter ambientali e aiutare così la crescita di consapevolezza: è l’obiettivo del concorso “Giornalisti nell’Erba” (Gne), alla quinta edizione. Possono partecipare giornalisti in erba di tutti gli ordini scolastici «che abbiano voglia di far pratica di interviste, articoli, fotografie, reportages, video, immagini, disegni, su temi legati alla tutela ambientale». Il progetto è diviso in cinque sezioni: dai 5 ai 10 anni, dai 10 ai 15, dai 15 ai 21, ''corrispondenti'' europei per gli scritti in inglese e francese e la sezione web.
Giornalisti nell'Erba, destinato a circa 920.000 tra ragazzi e bambini è un'idea dell'associazione di promozione sociale ‘Il Refuso’ e ha gia' ricevuto diversi riconoscimenti nel corso degli anni dalla Presidenza della Repubblica e dal ministero dell'Ambiente. Il concorso, cui premiazione e' prevista per il prossimo 27 maggio, e' inoltre organizzato in partnership con l'Ansa e con l'Agenzia Spaziale Europea (Esa-Esrin).
Per info:
Giornalisti nell'Erba
Giornalisti nell'Erba, destinato a circa 920.000 tra ragazzi e bambini è un'idea dell'associazione di promozione sociale ‘Il Refuso’ e ha gia' ricevuto diversi riconoscimenti nel corso degli anni dalla Presidenza della Repubblica e dal ministero dell'Ambiente. Il concorso, cui premiazione e' prevista per il prossimo 27 maggio, e' inoltre organizzato in partnership con l'Ansa e con l'Agenzia Spaziale Europea (Esa-Esrin).
Per info:
Giornalisti nell'Erba
venerdì 15 aprile 2011
MODA- Le sneakers biodegradabili
Arrivano dopo due anni ricerca le scarpe biodegradabili, che contengono semi e germogliano. Sono infatti in arrivo le scarpe che si possono piantare in giardino, da cui cresce una vera e propria pianta! A realizzare le sneakers completamente biodegradabili è la Oat, un'azienda olandese, che entro poche settimane le metterà in vendita sul suo sito. La ricerca sulle scarpe più “green” del mondo é durata due anni e sono realizzate completamente in Europa per minimizzare le emissioni dovute ai trasporti, con canapa, sughero, cotone “bio”, plastiche biodegradabili e sbiancanti non clorurati.
La scarpa, che ha vinto anche un premio per il prodotto più ecocompatibile all'Amsterdam Fashion Week, una volta nel terreno si degrada completamente e i semi contenuti nella linguetta superiore sono in grado di germogliare e dar vita a una vera pianta.
''Il nostro futuro sta nella riconciliazione tra industria e natura - spiega un comunicato sul sito dell'azienda - dobbiamo capire che quello che costruiamo è una parte di un ciclo vitale che deve essere chiuso''.
Adatte a tutte quelle persone che si affezionano troppo alle proprie scarpe da tennis e soffrono terribilmente all'idea di separarsene e soprattutto a chi ama cambiarne decine all’anno, che potrà così avere un balcone o un giardino decisamente in fiore!
(fonte ANSA)
La scarpa, che ha vinto anche un premio per il prodotto più ecocompatibile all'Amsterdam Fashion Week, una volta nel terreno si degrada completamente e i semi contenuti nella linguetta superiore sono in grado di germogliare e dar vita a una vera pianta.
''Il nostro futuro sta nella riconciliazione tra industria e natura - spiega un comunicato sul sito dell'azienda - dobbiamo capire che quello che costruiamo è una parte di un ciclo vitale che deve essere chiuso''.
Adatte a tutte quelle persone che si affezionano troppo alle proprie scarpe da tennis e soffrono terribilmente all'idea di separarsene e soprattutto a chi ama cambiarne decine all’anno, che potrà così avere un balcone o un giardino decisamente in fiore!
(fonte ANSA)
sabato 9 aprile 2011
MODA - Green à porter, opening a Bologna
Ha aperto a Bologna, in pieno centro storico in Galleria Falcone e Borsellino 4/c, Green à porter, una boutique di moda critica nata dall’idea di una ambientalista impegnata da anni sui temi della green economy e dell ‘etica legata all’economia, Daniela Guerra , già consigliere regionale per i Verdi e membro del primo consiglio di amministrazione di Banca Etica.
Ma che cos’è la moda critica? E’ una moda che ha come imperativo la creatività legata al lavoro artigiano , una moda che produce abiti quasi sempre capi unici ricavati dall ‘utilizzo di stoffe spesso recuperate o riciclate ma che tiene d’occhio anche la bellezza e l’originalità.
Sono tanti i designer che producono abiti,borse,cappelli, gioielli utilizzando la loro fantasia e la loro abilità per lavorare materiali di recupero o che usano prodotti naturali o provenienti da coltivazioni biologiche. Tutti artigiani o micro imprese che sono davvero green jobs .
Oggi la moda spesso impone modelli di stile che cambiano continuamente per alimentare il consumismo e l’omologazione. Tutti indossano abiti magari firmati ma tutti uguali fatti in serie e spesso creati per una donna -modella lontana dalle figure delle donne rea li . Per questo le modelle del critical fashion non sono professioniste ma donne comuni che sfilano per divertimento e non seguono i canoni di movimento e di figura delle sfilate tradizionali.
Indossare un capo unico è il contrario del processo di omologazione, è scegliere e non farsi imporre.
I costi ? Non stracciati come quelli dei capi prodotti nei Paesi asiatici spesso utilizzando manodopera a bassissimo costo e materiali scadenti, ma decisamente abbordabili ed alla portata dei più perche c’è un rapporto diretto tra chi produce e chi vende. (Daniela Guerra)
www.greenaporter.it
Ma che cos’è la moda critica? E’ una moda che ha come imperativo la creatività legata al lavoro artigiano , una moda che produce abiti quasi sempre capi unici ricavati dall ‘utilizzo di stoffe spesso recuperate o riciclate ma che tiene d’occhio anche la bellezza e l’originalità.
Sono tanti i designer che producono abiti,borse,cappelli, gioielli utilizzando la loro fantasia e la loro abilità per lavorare materiali di recupero o che usano prodotti naturali o provenienti da coltivazioni biologiche. Tutti artigiani o micro imprese che sono davvero green jobs .
Oggi la moda spesso impone modelli di stile che cambiano continuamente per alimentare il consumismo e l’omologazione. Tutti indossano abiti magari firmati ma tutti uguali fatti in serie e spesso creati per una donna -modella lontana dalle figure delle donne rea li . Per questo le modelle del critical fashion non sono professioniste ma donne comuni che sfilano per divertimento e non seguono i canoni di movimento e di figura delle sfilate tradizionali.
Indossare un capo unico è il contrario del processo di omologazione, è scegliere e non farsi imporre.
I costi ? Non stracciati come quelli dei capi prodotti nei Paesi asiatici spesso utilizzando manodopera a bassissimo costo e materiali scadenti, ma decisamente abbordabili ed alla portata dei più perche c’è un rapporto diretto tra chi produce e chi vende. (Daniela Guerra)
www.greenaporter.it
SUSTAINABILITY – Il chewing-gum che rispetta l’ambiente
Chicza è il chewing-gum, senza petrolio, che in soli 18 mesi ha ricevuto ben 8 premi ( + 1 Riconoscimento in Lombardia da Legambiente/Confindustria/Regione Lombardia + 1 Riconoscimento dall'Ambasciata del Messico), l'ultimo il 4 Novembre 2010, a Rimini, con l'adesione del Presidente della Repubblica.
I Chicleros Messicani, dopo 20 anni di ricerche hanno immesso sul mercato la Chicza. Si tratta di uno speciale chewing-gum che oltre a essere equosolidale e biologico è anche biodegradabile e senza glutine. A differenza delle tradizionali gomme industriali la gomma-base della Chicza è prodotta con il "chicle" estratto dagli alberi; di norma il chewing-gum tradizionale contiene invece derivati del petrolio. È di soli 60/80 gg ( se viene gettata "maleducamente" sulla strada ) e 100/120 gg ( se viene gettata "maleducamente" sul marciapiede ) il tempo necessario alla decomposizione in natura di queste gomme da masticare, contro un tempo medio di circa 1.800 gg ( ma le "particelle" rimangono, comunque, indistruttibili ) impiegato dalle gomme industriali. Inoltre se un pesce o un uccellino ingoiano un qualsiasi chewing- gum "possono morire", se ingoiano Chicza "si nutrono"... questa è la differenza
Chicza è realizzata esclusivamente con ingredienti biologici certificati e dolcificata con succo di agave, che permette di totalizzare un indice glicemico decisamente basso.L'acquisto di un pacchetto di Chicza è inoltre un atto solidale verso la manodopera dei raccoglitori di "chicle" e dei produttori locali che, vendendo il prodotto finito possono guadagnare fino a sei volte di più rispetto prima quando erano "soggiogati" dalle multinazionali.
ORGANIC CHEWING - GUM BIODEGRADABLE
Viale dei Promontori , 50
00122 Ostia - Rome - Italy
www.chicza.com
martedì 5 aprile 2011
AMBIENTE – Riempiamo le borracce
Martedì 5 aprile in Piazza San Babila a Milano, Aveda e SIGG danno la possibilità ai cittadini di “rottamare” la bottiglia di acqua in plastica in cambio di una borraccia in alluminio SIGG da riempire di acqua del rubinetto. Un’iniziativa per ricordarci dell’Earth Day 2011 che si celebra il 22 aprile prossimo e dell'importanza dell'acqua per la sopravvivenza dell'uomo e della natura.
La bottiglia SIGG è realizzata in alluminio riciclabile al 100% Swiss Made, è riutilizzabile e la si può riempire con l’acqua del rubinetto che i costanti controlli di laboratorio certificano essere assolutamente pura e ricca di sali minerali, tanto quanto quella confezionata con le b ottiglie in PET, ovvero il polietilene difficilmente smaltibile. Quindi una “azione consapevole” che rappresenta un indubbio beneficio per il nostro pianeta. In Europa ogni giorno 30 milioni di bottiglie di plastica finiscono in discarica e sono necessari fino a mille anni affinché si consumino completamente. Le bottiglie di alluminio offerte ai cittadini grazie all’accordo stipulato tra Aveda e Kuenzi, il distributore italiano di SIGG, riporteranno chiari messaggi che invitano il possessore a un consumo più responsabile dell’acqua e a riflettere sullo spreco di plastica. La comunicazione dell’evento sottolinea il messaggio “formativo” nel bere acqua in modo responsabile. L’anno scorso, per la stessa iniziativa, sono state distribuite più di mille bottiglie di alluminio richiamando l’attenzione di tanti cittadini milanesi e non solo.
La bottiglia SIGG è realizzata in alluminio riciclabile al 100% Swiss Made, è riutilizzabile e la si può riempire con l’acqua del rubinetto che i costanti controlli di laboratorio certificano essere assolutamente pura e ricca di sali minerali, tanto quanto quella confezionata con le b ottiglie in PET, ovvero il polietilene difficilmente smaltibile. Quindi una “azione consapevole” che rappresenta un indubbio beneficio per il nostro pianeta. In Europa ogni giorno 30 milioni di bottiglie di plastica finiscono in discarica e sono necessari fino a mille anni affinché si consumino completamente. Le bottiglie di alluminio offerte ai cittadini grazie all’accordo stipulato tra Aveda e Kuenzi, il distributore italiano di SIGG, riporteranno chiari messaggi che invitano il possessore a un consumo più responsabile dell’acqua e a riflettere sullo spreco di plastica. La comunicazione dell’evento sottolinea il messaggio “formativo” nel bere acqua in modo responsabile. L’anno scorso, per la stessa iniziativa, sono state distribuite più di mille bottiglie di alluminio richiamando l’attenzione di tanti cittadini milanesi e non solo.
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