Migliaia di conigli, cavie, topi e ratti ogni anno vengono iniettati, bruciati e resi ciechi in tutto il mondo per sperimentare shampoo, rossetti o deodoranti destinati all’Europa. Fino al 2012, infatti, rimangono praticabili ancora tre test su animali, fortemente invasivi: tossicità per uso ripetuto; tossicità riproduttiva; tossico cinetica. Dal 2013, però, grazie a un battaglia di decenni portata avanti dalla LAV e da numerose associazioni animaliste europee, dovrebbe scattare il divieto, a livello comunitario, di testare e commercializzare materie prime cosmetiche sperimentate su animali, stabilito dalla Direttiva CE 2003/15. Tale divieto, purtroppo, rischia di essere nuovamente posticipato. Nonostante la chiara posizione contraria dell’opinione pubblica, infatti, la Commissione Europea ed il Parlamento Europeo stanno prendendo in considerazione un possibile slittamento.
Il 2-3 e il 9-10 aprile la LAV sarà presente in centinaia di piazze d’Italia per chiedere alle Istituzioni il rispetto della data del bando, e ai consumatori di preferire sempre i prodotti cosmetici non testati su animali. I cittadini potranno firmare la petizione firmare la petizione per chiedere che la Commissione Europea e il Parlamento Europeo facciano rispettare la scadenza del 2013, come previsto dalla Direttiva CE 2003/15, e che il Governo italiano sostenga, a livello europeo, la piena applicazione del bando previsto evitando ulteriori slittamenti dei test su animali.
http://www.lav.it/
Promuoviamo idee, servizi e prodotti legati alle tematiche ambientali e di responsabilità sociale. We promote responsible brand and business with respect for ethical and sustainability standards.
martedì 25 gennaio 2011
SUSTAINABILITY - Nuovi fili Miroglio prodotti da poliestere riciclato
Filature Miroglio ha presentato in occasione dell’ultima edizione di Heimtextil (Francoforte 12-15 gennaio 2011), la più grande fiera mondiale di tessile per la casa e per il contract, la sua vasta gamma di fili multifunzionali, perfettamente applicabili al settore del tessile, della casa e del contract e Newlife™ la nuova piattaforma tecnologicamente innovativa e sostenibile. Newlife™ raccoglie una gamma di fili prodotti da poliestere riciclato, provenienti al 100% dalla riconversione post consumer di bottiglie riciclate. L’intero processo, oltre alla certificazione OekoTex, ha ottenuto il marchio Plastica Seconda Vita, rilasciato dall‘Istituto Italiano dei Plastici (I.I.P).
La tecnologia impiegata nella realizzazione di Newlife™ deriva dall’approccio sistemico che consente la raccolta, la selezione e la trasformazione meccanica, non chimica, del polimero, tutto nell’area circoscritta del nord Italia. Filature Miroglio attraverso un processo completamente automatizzato, trasforma il polimero in una varietà di fili con i quali è possibile dar vita a prodotti che trovano applicazione in diversi settori. Ingenti quantità di PET, altrimenti destinate alla discarica, trovano una “nuova vita” in un progetto innovativo, tecnico e responsabile.
Questo è il primo passo verso l’obiettivo finale: il management aziendale si propone di convertire entro il 2015 la propria gamma di fili in poliestere vergine in fili Newlife™.
La tecnologia impiegata nella realizzazione di Newlife™ deriva dall’approccio sistemico che consente la raccolta, la selezione e la trasformazione meccanica, non chimica, del polimero, tutto nell’area circoscritta del nord Italia. Filature Miroglio attraverso un processo completamente automatizzato, trasforma il polimero in una varietà di fili con i quali è possibile dar vita a prodotti che trovano applicazione in diversi settori. Ingenti quantità di PET, altrimenti destinate alla discarica, trovano una “nuova vita” in un progetto innovativo, tecnico e responsabile.
Questo è il primo passo verso l’obiettivo finale: il management aziendale si propone di convertire entro il 2015 la propria gamma di fili in poliestere vergine in fili Newlife™.
CONVEGNO - “Verso il Negozio Sostenibile”
Dopo i due convegni, a Torino e a Milano, dedicati all’importanza della realizzazione di un “negozio sostenibile”, e quindi di un comportamento e di abitudini eco-frienldy anche in ambito commerciale, Best Up è stata di nuovo chiamata da Federmobili per l’organizzazione del primo corso dedicato a questo delicato quanto importante tema.
L’impegno e la forte competenza di Clara Mantica e Giuliana Zoppis, le due socie fondatrici di Best Up – circuito per l’abitare sostenibile, sono infatti pienamente riconosciute da Federmobili, che anche per questa occasione chiede il loro supporto.
Il primo corso “Verso il Negozio Sostenibile” si svolgerà a Milano nei giorni 31 gennaio e 1 febbraio, presso lo storico locale Atm bar, recentemente ristrutturato in modo sostenibile, grazie all’utilizzo di eco-pitture, eco rivestimenti e pannelli fotovoltaici.
Due giornate formative che offriranno proposte creative ed efficaci all’insegna dell’eticità e del rispetto ambientale, rivolte a tutti i rivenditori del settore arredamento che vogliono accogliere la sostenibilità come opportunità di rinnovamento e di incremento del business.
www.federmobili.com
lunedì 24 gennaio 2011
CONVEGNO – A Genova si parla di design sostenibile
Il 3 febbraio 2011 a Genova, Aula Magna di San Salvatore in Piazza Sarzano, si svolge il Convegno Design “altro” per i Sud del Mondo organizzato da “Designers Senza Frontiere”. L’intento degli organizzatori è quello di partecipare attivamente alla crescita di un design “altro” sensibile nei confronti di una sostenibilità ambientale, culturale ed economica. Facilitando la creazione di una rete delle realtà e relative “buone pratiche” già esistenti attualmente in Italia, intende avviare un confronto reale e concreto, promuovendo un design sensibile nei confronti di una sostenibilità ampia.
Per iscrizioni: info@designersenzafrontiere.org
venerdì 21 gennaio 2011
TURISMO - Dalla Danimarca arriva in Italia nuovo eco-label
Nasce in Italia “the Green Key, un marchio ambientale internazionale per lo sviluppo del turismo eco-sostenibile: rivolto alle strutture turistiche ricettive, quali alberghi, b&b, campeggi, agriturismi e residenze, che premia e promuove le buone pratiche di gestione ambientale.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra RINA e FEE Italia, la filiale italiana di FEE - Foundation for Environmental Education (Fondazione per l’Educazione Ambientale), un’organizzazione internazionale non governativa e non-profit fondata nel 1981 in Danimarca, nata con lo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso l'educazione ambientale.
RINA e FEE Italia hanno stipulato un accordo grazie al quale RINA svolge le verifiche per attribuire la conformità ai "requisiti Green Key" e, se l’esito è positivo, FEE Italia rilascia l’eco-label.
Per ottenerlo le strutture turistiche devono adeguarsi ad una serie di criteri ambientali:
- minimizzare i consumi di acqua ed energia
- minimizzare la produzione di rifiuti
- ridurre o eliminare l'impiego di sostanze pericolose
- utilizzare prodotti alimentari biologici o locali per il servizio di ristorazione
- addestrare il personale a un comportamento ambientale responsabile
- sensibilizzare il cliente sugli impatti ambientali del turismo, orientandone comportamenti e scelte verso la sostenibilità ambientale.
mercoledì 19 gennaio 2011
martedì 18 gennaio 2011
lunedì 17 gennaio 2011
ECO-TURISMO - Il decalogo di Legambiente per strutture "virtuose"
Hotel, camping, agriturismi, ostelli per la gioventù, residence e B&B che adottano misure per ridurre l'impatto delle proprie attività sull'ambiente e per promuovere il territorio circostante possono richiedere a Legambiente Turismo l'etichetta "Consigliato per l'impegno in difesa dell'ambiente". Per ottenerla devono rispettare il decalogo della "buone pratiche" redatto dall'associazione e rispettare adempimenti e obblighi riguardo alla gestione dei rifiuti, dell'acqua, dell'energia, dell'alimentazione, della gastronomia ecc., coinvolgendo gli ospiti nei comportamenti eco-sostenibili.
Oltre a queste misure obbligatorie, Legambiente Turismo suggerisce quali modifiche migliorative possono essere apportate alla struttura (come ad esempio interventi edilizi e impiantistici), fornisce suggerimenti sulla produzione energetica da fonti rinnovabili e sulle forme innovative di mobilità.
sabato 15 gennaio 2011
RICERCA - Il vestito che “assorbe” l’inquinamento
Il progetto di collaborazione tra l'Università di Sheffield, il London College of Fashion e l'Università di Ulster ha portato alla creazione di Herself, il primo vestito catalitico mai realizzato al mondo.
Progettato per purificare l’aria dall’inquinamento, il capo è stato realizzato grazie a uno speciale materiale fotocatalitico, una sorta di calcestruzzo particolarmente flessibile spruzzato precedentemente sul tessuto che, se da un lato vanta lo svantaggio di irrigidire la stoffa, dall’altro concede la capacità di rompere con il solo aiuto del sole le molecole di smog, come nel caso degli ossidi di azoto.
“Se 40 persone con indosso un indumento catalitico attraversassero un metro di marciapiede, in un minuto purificherebbero circa 2 metri di metri cubi d’aria, che è un valore decisamente buono per non aver dovuto fare effettivamente nulla”, spiegano i progettisti.
Herself è parte di un progetto più ampio che ha l’obiettivo di coinvolgere il pubblico sui temi dell’inquinamento ambientale e portare avanti la ricerca sulle possibilità dei tessuti di migliorare la qualità dell’ambiente. Il prototipo è attualmente in esposizione presso l'Università di Sheffield.
Progettato per purificare l’aria dall’inquinamento, il capo è stato realizzato grazie a uno speciale materiale fotocatalitico, una sorta di calcestruzzo particolarmente flessibile spruzzato precedentemente sul tessuto che, se da un lato vanta lo svantaggio di irrigidire la stoffa, dall’altro concede la capacità di rompere con il solo aiuto del sole le molecole di smog, come nel caso degli ossidi di azoto.
“Se 40 persone con indosso un indumento catalitico attraversassero un metro di marciapiede, in un minuto purificherebbero circa 2 metri di metri cubi d’aria, che è un valore decisamente buono per non aver dovuto fare effettivamente nulla”, spiegano i progettisti.
Herself è parte di un progetto più ampio che ha l’obiettivo di coinvolgere il pubblico sui temi dell’inquinamento ambientale e portare avanti la ricerca sulle possibilità dei tessuti di migliorare la qualità dell’ambiente. Il prototipo è attualmente in esposizione presso l'Università di Sheffield.
mercoledì 12 gennaio 2011
IMPRESA - Il Bio "sociale" di GOEL
Qualità, rispetto dell'ambiente, dignità della persona, valorizzazione delle tipicità: sono i pilastri del marchio "GOEL Bio", cooperativa agricola nata nel 2010 dal consorzio GOEL, impresa sociale frutto di un impegno decennale della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Locri-Gerace, promosso e accompagnato da Mons. Bregantini, con l'obiettivo di un “cambiamento socio-economico della Locride e della Calabria” (www.goel.coop/alleanza).
"GOEL Bio" promuove la cooperazione sociale e l'inserimento di soggetti svantaggiati attraverso la produzione e trasformazione di prodotti tipici biologici e lo sviluppo di un progetto di produzione energetica sostenibile e rispettosa dell'ambiente, riunendo produttori "etici" della Locride e della Piana di Gioia Tauro, per favorirne l'accesso al mercato e creare una rete virtuosa che abbia ricadute positive per lo sviluppo del territorio.
Oggi da "GOEL Bio" arrivano arance e clementine biologiche e olio extravergine biologico.
"GOEL Bio" privilegia la filiera corta per mezzo di circuiti dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) e del Commercio equo e solidale, ma utilizza anche la vendita diretta e l'e-commerce.
tel. e fax 0964.419191; cell. 345.6763539; goelbio@goel.coop; www.goel.coop/bio
"GOEL Bio" promuove la cooperazione sociale e l'inserimento di soggetti svantaggiati attraverso la produzione e trasformazione di prodotti tipici biologici e lo sviluppo di un progetto di produzione energetica sostenibile e rispettosa dell'ambiente, riunendo produttori "etici" della Locride e della Piana di Gioia Tauro, per favorirne l'accesso al mercato e creare una rete virtuosa che abbia ricadute positive per lo sviluppo del territorio.
Oggi da "GOEL Bio" arrivano arance e clementine biologiche e olio extravergine biologico.
"GOEL Bio" privilegia la filiera corta per mezzo di circuiti dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) e del Commercio equo e solidale, ma utilizza anche la vendita diretta e l'e-commerce.
tel. e fax 0964.419191; cell. 345.6763539; goelbio@goel.coop; www.goel.coop/bio
martedì 11 gennaio 2011
SUSTAINABILITY - Italia: stop alle borse di plastica
Finalmente anche l'Italia si adegua alla direttiva dell’Unione Europea: il Consiglio dei Ministri ha confermato lo stop all’utilizzato dei sacchetti di plastica dal 1 gennaio 2011, vietando la produzione, la commercializzazione e l'utilizzo dei sacchetti in plastica non biodegradabili che, come sappiamo, sono grave causa di inquinamento. I sacchetti di plastica saranno in uso fino a esaurimento scorte e fino all’entrata in vigore del decreto attuativo del provvedimento o di ordinanze emanate dai singoli comuni...
ma nel frattempo... abituiamoci a non utilizzarli!!!!
ma nel frattempo... abituiamoci a non utilizzarli!!!!
lunedì 10 gennaio 2011
AMBIENTE – A proposito di ogm
Il Sole 24 Ore Radiocor ha diffuso la notizia del risultato positivo (6 milioni di dollari) con cui il gruppo Monsanto ha chiuso il 2010, un risultato ottenuto soprattutto grazie alla vendita di semi e ogm.
La Corte Costituzionale tedesca invece, dopo il ricorso presentato dal Land Sassonia-Anhalt contro la "Legge federale sull'ingegneria genetica", ha riconosciuto che l'ingegneria genetica provoca una modifica irreversibile delle strutture elementari della vita rendendo impossibile tenere sotto controllo la diffusione del materiale geneticamente modificato immesso nell'ambiente.
Non avendo ancora una chiara e precisa conoscenza degli effetti a lungo termine delle colture ogm, chi contamina coltivazioni tradizionali o biologiche deve risarcire i propri vicini e deve iscrivere le coltivazioni ogm in un registro di pubblico accesso.
La Valle d’Aosta ha abrogato la legge regionale n. 29 del 2005 e ha sancito il "divieto assoluto di impiego di organismi geneticamente modificati in agricoltura" con un "obbligo di rimozione delle colture in caso di accertata violazione della disposizione". Sanzione da 2.500 a 25.000 euro. E' quanto prevede la proposta ora all'esame della III Commissione, competente in materia di "assetto del territorio" dei consiglieri regionali del gruppo di Alpe.
(fonte Greenplanet.net)
La Corte Costituzionale tedesca invece, dopo il ricorso presentato dal Land Sassonia-Anhalt contro la "Legge federale sull'ingegneria genetica", ha riconosciuto che l'ingegneria genetica provoca una modifica irreversibile delle strutture elementari della vita rendendo impossibile tenere sotto controllo la diffusione del materiale geneticamente modificato immesso nell'ambiente.
Non avendo ancora una chiara e precisa conoscenza degli effetti a lungo termine delle colture ogm, chi contamina coltivazioni tradizionali o biologiche deve risarcire i propri vicini e deve iscrivere le coltivazioni ogm in un registro di pubblico accesso.
La Valle d’Aosta ha abrogato la legge regionale n. 29 del 2005 e ha sancito il "divieto assoluto di impiego di organismi geneticamente modificati in agricoltura" con un "obbligo di rimozione delle colture in caso di accertata violazione della disposizione". Sanzione da 2.500 a 25.000 euro. E' quanto prevede la proposta ora all'esame della III Commissione, competente in materia di "assetto del territorio" dei consiglieri regionali del gruppo di Alpe.
(fonte Greenplanet.net)
mercoledì 5 gennaio 2011
ANIMALI – Licenziato Professor Rando. Dichiarazione LAV
La LAV prende atto del licenziamento del professor Carlo Rando da parte dell’Istituto tecnico Molinari di Milano, riportato oggi da alcuni quotidiani nazionali e avvenuto in seguito a un’ispezione dell’Ufficio Scolastico Regionale.Le motivazioni del provvedimento non sono state ancora rese pubbliche. Il professore era stato tuttavia denunciato dalla LAV per violazione dell’articolo 544 bis del Codice penale (uccisione di animali senza necessità), in seguito alla soppressione di due conigli durante una sua lezione di anatomia. Gli animali, acquistati presso un allevatore appositamente per l’esercitazione didattica, erano arrivati in classe ancora vivi e Rando li aveva freddati a martellate sulla testa, dopo aver tentato invano di strangolarli. Tutto davanti a una classe di studenti minorenni, alcuni dei quali, sconvolti, avevano contattato la LAV.
La vicenda offre uno spunto di riflessione sulla necessità di scoraggiare e vietare tecniche d’insegnamento obsolete che ricorrano ancora ad animali, proponendo una nuova visione culturale e etica, che favorisca la presa di coscienza del valore della vita animale e umana.
La visione di atti di violenza come l’uccisione dei due animali, infatti, è fortemente diseducativa e da tempo gli psicologi mettono in guardia sui potenziali danni arrecati ai ragazzi da questo tipo di esperienze.
Ben prima di questo episodio, inoltre, la LAV aveva invitato diverse volte il professor Rando a preferire metodi incruenti per le lezioni di anatomia, quali plastici, video o programmi al computer, informandolo della Nota del MIUR del 29 aprile 2008* relativa all’impiego di animali e loro parti per le esercitazioni didattiche di biologia nelle scuole di ogni ordine e grado, ma il professore non aveva mai fornito risposta. Né, in seguito alla denuncia relativa all’uccisione dei conigli, aveva negato ciò che aveva fatto.
www.lav.it
La vicenda offre uno spunto di riflessione sulla necessità di scoraggiare e vietare tecniche d’insegnamento obsolete che ricorrano ancora ad animali, proponendo una nuova visione culturale e etica, che favorisca la presa di coscienza del valore della vita animale e umana.
La visione di atti di violenza come l’uccisione dei due animali, infatti, è fortemente diseducativa e da tempo gli psicologi mettono in guardia sui potenziali danni arrecati ai ragazzi da questo tipo di esperienze.
Ben prima di questo episodio, inoltre, la LAV aveva invitato diverse volte il professor Rando a preferire metodi incruenti per le lezioni di anatomia, quali plastici, video o programmi al computer, informandolo della Nota del MIUR del 29 aprile 2008* relativa all’impiego di animali e loro parti per le esercitazioni didattiche di biologia nelle scuole di ogni ordine e grado, ma il professore non aveva mai fornito risposta. Né, in seguito alla denuncia relativa all’uccisione dei conigli, aveva negato ciò che aveva fatto.
www.lav.it
AMBIENTE - Bilancio WWF 2010
Un anno negativo il 2010 per l’ambiente. Nel bilancio di fine anno il WWF infatti sottolinea una grave mancanza di integrazione delle politiche ambientali e dell’assenza di una strategia di sostenibilità da parte del Governo. Grandi le difficoltà per il Ministero dell’Ambiente anche a seguito di un consistente taglio di risorse economiche che ne impediscono le iniziative.
Per quanto riguarda le politiche energetiche, avendo definito la scelta per il nucleare, si disincentiva ogni forma di crescita di energie alternative. Viceversa si incrementa lo sviluppo delle opere infrastrutturali che, pur limitate dalla crisi economica, andranno ad ampliare il comparto stradale e di conseguenza i trasporti. Nulli gli interventi nel settore della prevenzione del rischio idrogeologico con le conseguenza che abbiamo sotto gli occhi. Nel frattempo si assiste a una notevole crescita urbanistica con conseguente consumo di suolo e cementificazione di aree da proteggere come spiagge e coste.
Per quanto riguarda la tutela della natura le cose non sono andate meglio: grave crisi dei parchi con salvataggio in extremis del Parco nazionale dello Stelvio declassato a parco interprovinciale, tagli di oltre il 42% ai finanziamenti per le aree protette, ripresa della lobby della caccia, nonostante il parere contrario della maggioranza degli italiani. La caccia è oggi uno dei fattori che maggiormente contribuiscono alla perdita di biodiversità. E l’Italia è il Paese europeo più ricco di biodiversità: si auspica che il Ministero dell’ambiente riesca a rendere operativa la Strategia nazionale per la biodiversità approvata il 7 ottobre 2010.
Infine nessun atto concreto è stato fatto per intervenire sui cambiamenti climatici, come denuncia il WWF, non c’è nemmeno un euro destinato al Fondo per finanziare le misure per l’attuazione del Protocollo di Kyoto.
www.wwf.it
Per quanto riguarda le politiche energetiche, avendo definito la scelta per il nucleare, si disincentiva ogni forma di crescita di energie alternative. Viceversa si incrementa lo sviluppo delle opere infrastrutturali che, pur limitate dalla crisi economica, andranno ad ampliare il comparto stradale e di conseguenza i trasporti. Nulli gli interventi nel settore della prevenzione del rischio idrogeologico con le conseguenza che abbiamo sotto gli occhi. Nel frattempo si assiste a una notevole crescita urbanistica con conseguente consumo di suolo e cementificazione di aree da proteggere come spiagge e coste.
Per quanto riguarda la tutela della natura le cose non sono andate meglio: grave crisi dei parchi con salvataggio in extremis del Parco nazionale dello Stelvio declassato a parco interprovinciale, tagli di oltre il 42% ai finanziamenti per le aree protette, ripresa della lobby della caccia, nonostante il parere contrario della maggioranza degli italiani. La caccia è oggi uno dei fattori che maggiormente contribuiscono alla perdita di biodiversità. E l’Italia è il Paese europeo più ricco di biodiversità: si auspica che il Ministero dell’ambiente riesca a rendere operativa la Strategia nazionale per la biodiversità approvata il 7 ottobre 2010.
Infine nessun atto concreto è stato fatto per intervenire sui cambiamenti climatici, come denuncia il WWF, non c’è nemmeno un euro destinato al Fondo per finanziare le misure per l’attuazione del Protocollo di Kyoto.
www.wwf.it
SUSTAINABILITY - Rapporto sulla mobilità sostenibile delle città italiane
Dal rapporto “Mobilità sostenibile in Italia indagine sulle principali 50 città'', elaborato da Euromobility con il contributo di Assogasliquidi e Consorzio Ecogas e con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, emerge che la città più “eco-mobile” d’Italia è Venezia, seguita da Parma e Torino. Gli indicatori che sono stati presi in considerazione per per stilare la classifica sono stati in particolare le innovazioni introdotte per la gestione della mobilità e la loro efficacia, lo stato di salute delle città in relazione alla presenza di auto di nuova generazione e all'incremento delle auto alimentate a combustibili alternativi , l'offerta di trasporto pubblico, le politiche per la ciclabilità, l'adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico. Le 50 città monitorate sono tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione superiore ai 100mila abitanti.
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