Dal G20 nasce una nuova intesa, che verrà denominata «Patto di Pittsburgh» dal nome della capitale della Pennsylvania dove si sta svolgendo il summit dei Grandi. Nella bozza del documento finale del vertice, si legge infatti che nasce il patto di Pittsburgh «per la crescita, con la creazione di un framework per lo sviluppo sostenibile. Questo patto prevede che il G20 diventi il forum dove i singoli paesi verificano l'implementazione e l'efficacia delle misure a sostegno dell'economia».
L'obiettivo di Pittsburgh è quello di creare un framework, una cornice, per un forte e sostenibile sviluppo. Un patto per una «crescita forte, sostenibile e bilanciata», che passa, in primo luogo, per la trasformazione del G20 in un forum permanente - a livello di capi di stato e di governo - dove i Paesi verificano in maniera collettiva l'implementazione e l'efficacia delle misure di sostegno, che vengono introdotte dai singoli. Il Patto prevede una «conferma delle misure di stimolo all'economia» il cui ritiro ora «sarebbe prematuro». Niente exit strategy per il momento quindi anche se i Grandi - si legge nella bozza - si riservano di metterle in campo «appena il momento economico lo consentirà». Per raggiunge il risultato il percorso tracciato nel framework per la «crescita sostenibile» è, tra l'altro, quello di stimolare la domanda interna, facendola passare da pubblica a privata. E, ancora, assumere iniziative per banche e altre istituzioni finanziarie«. Al fianco del G20 verranno attribuiti - si legge ancora nel documento - più ruoli e collaborazione con il Financial Stability Board (FSb) che dovrà essere allargato anche alle economie dei paesi in via di sviluppo e emergenti. Già entro fine anno i ministri delle Finanze ed i Governatori delle Banche centrali dovranno avviare un processo comune e coordinato di recepimento del Framework per la crescita. Riunione che potrebbe tenersi - secondo le prime indiscrezioni - il 7 e l'8 novembre in Scozia. I paesi del G20 - si legge ancora nella bozza - ritengono che una regolare consultazione consenta uno sviluppo equilibrato per l'economia mondiale.
Fra i vari argomenti in materia economica sono stati anche affrontati temi ambientali.
Per quanto riguarda l’energia è stato stabilito che bisogna ridurre gli incentivi fiscali sui combustibili fossili e convincere i Paesi che li applicano - Cina e India in primis - a investire nell'energia pulita. È uno degli obiettivi che si pone il G20, come si legge nella bozza del documento finale. In particolare saranno l'Ocse e l'Aie a individuare soluzioni per ridurre i sussidi ai combustibili fossili nel 2020 per ridurre le emissioni di gas del 10el 2050. Il G20 chiede inoltre ai Ministri delle Finanze l'individuazione di possibili opzioni per finanziare soluzioni legate ai cambiamenti climatici.
(da Corriere Online 25 settembre 2009)
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