Il destino della proposta dipenderà fondamentalmente dalla reazione globale immediata – secondo alcuni osservatori, molti governi hanno intenzione di rimanere al margine e così permettere la ripresa della caccia commerciale delle balene. Una forte protesta è necessaria adesso per obbligare questi Paesi ad adottare una posizione ferma in difesa delle balene.
In questi momenti critici, Avaaz ha lanciato una petizione per mostrare ai nostri governanti che i loro popoli vogliono proteggere le balene, non ucciderle per poi venderle. La petizione sarà inviata ai delegati della Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene ogni volta che si ottengano 100.000 firme-- firma qui e inoltra questo messaggio:
http://www.avaaz.org/it/whales_under_threat/?vl
Malgrado il forte consenso internazionale che si è opposto per decenni alla caccia commerciale delle balene – il Giappone, la Norvegia e l'Islanda, ignorando il divieto globale in questa materia, hanno continuato la caccia alle balene sfruttando uno spiraglio che permette loro di presentare le loro spedizioni come "ricerca scientifica". Ora questi Paesi potrebbero essere favoriti da una proposta di "compromesso" che farebbe diventare legale le loro attività di caccia commerciale delle balene. Ancora peggio, altri Paesi stanno osservando molto attentamente questo processo – e si rumoreggia che anche loro potrebbero dare inizio alle loro attività di caccia alle balene se la proposta va avanti. Se il Giappone, la Norvegia e l'Islanda possono cacciare balene e vendere la loro carne, altri paesi si chiederanno "se loro possono, perchè noi non possiamo?"
Quarant'anni fa, le balene erano sull'orlo dell'estinzione. Ma grazie ai movimenti globali di carattere sociale, il mondo stabilì nel 1986 il divieto alla caccia commerciale delle balene. Questo divieto è stato una delle più grandi vittorie del movimento ambientalista.
Oggi, le balene sono ancora di fronte a grandi minacce: e non solo gli arpioni delle baleniere, ma anche il cambiamento climatico, la distruzione degli ecosistemi da parte della pesca abusiva e dell'inquinamento, e le reti usate per pescare altre specie. Una nuova ondata di caccia commerciale delle balene potrebbe annichilire queste straordinarie e intelligenti creature. Non possiamo retrocedere.
Malgrado il forte consenso internazionale che si è opposto per decenni alla caccia commerciale delle balene – il Giappone, la Norvegia e l'Islanda, ignorando il divieto globale in questa materia, hanno continuato la caccia alle balene sfruttando uno spiraglio che permette loro di presentare le loro spedizioni come "ricerca scientifica". Ora questi Paesi potrebbero essere favoriti da una proposta di "compromesso" che farebbe diventare legale le loro attività di caccia commerciale delle balene. Ancora peggio, altri Paesi stanno osservando molto attentamente questo processo – e si rumoreggia che anche loro potrebbero dare inizio alle loro attività di caccia alle balene se la proposta va avanti. Se il Giappone, la Norvegia e l'Islanda possono cacciare balene e vendere la loro carne, altri paesi si chiederanno "se loro possono, perchè noi non possiamo?"
Quarant'anni fa, le balene erano sull'orlo dell'estinzione. Ma grazie ai movimenti globali di carattere sociale, il mondo stabilì nel 1986 il divieto alla caccia commerciale delle balene. Questo divieto è stato una delle più grandi vittorie del movimento ambientalista.
Oggi, le balene sono ancora di fronte a grandi minacce: e non solo gli arpioni delle baleniere, ma anche il cambiamento climatico, la distruzione degli ecosistemi da parte della pesca abusiva e dell'inquinamento, e le reti usate per pescare altre specie. Una nuova ondata di caccia commerciale delle balene potrebbe annichilire queste straordinarie e intelligenti creature. Non possiamo retrocedere.
www.avaaz.org
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