lunedì 29 marzo 2010

ANIMALI - Al bando gli animali esotici nei circhi in UK

La LAV, che si batte da più di trent’anni per un circo senza animali, si augura che il Governo italiano segua l’esempio dell’omologo britannico, che ha annunciato il divieto di utilizzo degli animali selvatici nei circhi. Il Governo britannico ha comunicato la decisione, in seguito al risultato di una consultazione pubblica, avviata dallo stesso esecutivo, che vede il 94% dei cittadini britannici schierati a favore del divieto. “Questa importante decisione va ad aggiungersi a quelle di numerosi altri Paesi che hanno stabilito, in tutto o in parte, che il modello gestionale di detenzione degli animali nei circhi non è compatibile con il loro benessere, in particolar modo per le specie selvatiche – commenta Nadia Masutti, responsabile LAV settore Circhi e Zoo – Scelte di questo tipo si susseguendo a ritmo sempre crescente, fornendo una chiara indicazione di quanto la volontà dell'opinione pubblica sia determinante per scelte messe in atto dai vari governi”. “Lo sfruttamento degli animali nei circhi rappresenta una forma di maltrattamento da far cessare – prosegue Nadia Masutti – al di là che gli animali siano nati o meno in cattività. Le leggi di alcuni Paesi ribadiscono, inoltre, la necessità di preservare le specie, evidenziando quanto sia poco credibile la possibilità che tutti gli animali selvatici presenti nei circhi siano nati in cattività”. La domanda di questi animali, infatti, se rapportata alla quantità di circhi presenti in tutto il Mondo, è tale che per soddisfarne la richiesta le nascite dovrebbero essere notevolmente più numerose delle pochissime reali, pubblicizzate ed acclamate come eventi. La considerazione più ovvia è che possa esserci un prelievo in natura, costante quanto proibito, che rifornirebbe le strutture circensi attraverso canali illegali, coinvolgendo Paesi che rilascerebbero false certificazioni Cites, in modo tale che l'animale giunga a destinazione con la documentazione prevista apparentemente in regola. “Ecco, quindi, quanto è importante la totale proibizione di detenere animali selvatici nei circhi, e quale modello di civiltà rappresentino scelte come quella britannica o come, fra le tante, quella austriaca, che dal 2005 ha messo al bando gli animali non domestici, scatenando le ire dell’European Circus Association che si è rivolta alla Commissione Europea ritenendo l'Austria colpevole di aver violato il Trattato Europeo (all’art. 49 che garantisce ai cittadini europei la libertà di spostamento al fine di fornire medesimi servizi nella Comunità Europea) e definendo il bando discriminatorio e sproporzionato”, conclude Nadia Masutti.
www.lav.it

Nessun commento:

Posta un commento