mercoledì 21 novembre 2012

Guardare dietro il tendone, non è difficile!

Lasciano a dir poco allibiti le dimostrazioni di stima e interesse nei confronti del circo basato sullo sfruttamento degli animali come quella del Premio “Vittorio De Sica” che lo scorso 6 novembre al Quirinale è stato assegnato al”circo equestre” o la notizia dell’Udienza della “grande famiglia del circo” e dello spettacolo popolare con Papa Benedetto XVI in programma per il 30 novembre e il 1° dicembre (non sono forse creature di Dio anche gli animali? Lasciamo perdere...) . Come mai le istituzioni appoggiano e sovvenzionano questa attività? Un’attività, quella del circo, nata come abietto spettacolo itinerante per mettere in mostra dapprima  i cosiddetti “fenomeni da baraccone“ ovvero sfortunati “casi umani” e in seguito spettacolo con animali costretti a esercizi totalmente innaturali a suon di frustate, pungoli uncinati, deprivazioni di ogni sorta e scosse elettriche. Uno “spettacolo” che è l’emblema della menzogna. Tutto quello che si vede in scena è falso e ottenuto a caro prezzo: enormi sofferenze da parte di animali strappati al loro habitat naturale, costretti in  gabbie e container a viaggi estenuanti, climi totalmente diversi da quelli cui sono abituati (pensiamo a un elefante africano nel piazzale di un circo a Milano in gennaio). Animali a cui è stata strappata la vita, spesso drogati per piegarsi al volere dei loro aguzzini. Uno “spettacolo” altamente diseducativo per i bambini che imparano quanto l’uomo con la forza e la crudeltà possa soggiogare i più deboli. Molte città d’Europa hanno vietato l’attendamento dei circhi con gli animali e domenica scorsa c’è stata una manifestazione a Milano, partita da piazza della Scala di fronte al Comune, che ha percorso via Matteotti e corso Venezia per arrivare ai Giardini di Via Palestro. A gran voce abbiamo chiesto al Sindaco Pisapia di dare un segno di civiltà alla nostra città. Una manifestazione colorata, organizzata da LAV e altre associazioni milanesi, che ha visto la presenza di artisti di strada e giocolieri, musicisti, un coro gospel. In tanti sulle note di “Alegria” il brano di uno spettacolo del Cirque du Soleil (spettacolo circense in cui solo gli umani sono ammessi) abbiamo cercato di dare voce ai tanti animali rinchiusi dietro le sbarre di odiose gabbie mobili e al cucciolo di giraffa morto a Imola un mese fa per arresto cardiaco dopo essere fuggito dal circo Rinaldo Orfei.

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