Promuoviamo idee, servizi e prodotti legati alle tematiche ambientali e di responsabilità sociale. We promote responsible brand and business with respect for ethical and sustainability standards.
venerdì 29 ottobre 2010
SUSTAINABILITY – Bellezza per l’ambiente
SUSTAINABILITY – Eco-merchandising per Paratissima
PausaPranzo è un pratico porta-posate, corredato di forchetta, coltello, cucchiaio e cucchiaino, realizzato recuperando le affissioni in PVC reperite sul territorio torinese. Spazzatour è una borsa porta-rifiuti, concepita per portare la differenziata da casa al cassonetto (con lo stile e lo charme tipiche di chi ha fatto del riuso una vera arte), creata riusando le manichette anti-incendio dismesse. Acquistando ProgettoContinuo, si contribuisce all'attività di Legambiente.
Il tema dell’edizione 2010 di Paratissima, rassegna con performance ed eventi per le strade del quartiere San Salvario di Torino, è la cucina.
www.shop.progettocontinuo.com
lunedì 25 ottobre 2010
LIBRI – E’ uscito in Italia Blue Economy
La scorsa settimana è stato ospite a un convegno nell’Auditorium della sede di Milano del Sole 24Ore organizzato in collaborazione con il Consorzio CONAI e ha presentato il suo ultimo libro Blue Economy che raccoglie un centinaio di esempi alcuni realizzati, funzionanti e redditizi, altri in fase di studio, di innovazione ispirata alla natura. Il sistema economico, spiega Gunter Pauli, deve infatti ispirarsi alla natura, alle leggi della fisica, è lì che troviamo le risposte. Nel mondo vivente ogni cosa si trasforma e viene riutilizzata senza generare rifiuti e senza inquinare. In natura non esistono scarti o disoccupati.
Gunter Pauli spiega che la Blue Economy, un passo successivo rispetto alla Green Economy (blu è il colore della terra vista dallo spazio) e prende in considerazioni quattro pilastri fondamentali: crescita, felicità, costruzione di un capitale sociale, imprenditorialità. Bisogna competere in un mondo di sostenibilità e soddisfare i bisogni con quello che abbiamo. La parola chiave è innovazione che aumenta la competitività, crea posti di lavoro e migliora l’imprenditorialità.
Innanzitutto è necessario eliminare le produzioni e il consumo insostenibili e osservare la natura con le sue leggi: in natura nulla esiste con una sola motivazione.
giovedì 14 ottobre 2010
SUSTAINABILITY – Piace il packaging eco
Interessante anche la risposta degli italiani emersa dalla stessa ricerca riguardo a questo argomento. Gli imballaggi cellulosici piacciono per vari motivi: per la riciclabilità (61%), il rispetto per l’ambiente (47%) e il basso costo (55%), ma anche perché sono percepiti come più igienici, sicuri e di qualità.
domenica 10 ottobre 2010
EVENTI - BICYCLE FILM FESTIVAL e UBM ancora insieme
Il BICYCLE FILM FESTIVAL compie 10 anni. Dal 15 al 17 ottobre 2010 a Milano per il quinto anno. ANCORA INSIEME A URBAN BIKE MESSENGERS.
In tour in 38 città di 4 continenti, il BFF celebra il ciclismo attraverso film, arte e musica.
Quest’anno il tour ha preso il via a giugno dal Lower East Side di New York, per arrivare a Tokyo, Parigi, Londra, San Francisco, Copenhagen, San Paolo, Los Angeles, Sydney, Montreal, Vienna, Chicago. In ogni città il BFF attira migliaia di ciclisti/artisti/filmmaker. Intorno alla bici fiorisce una ricca produzione culturale che il BFF stimola e raccoglie. Rappresentati al BFF tutti i tipi di bici e ciclisti, dalle supercorsa alle bmx, dalle bici da pista alle fixed gear, fino alle vecchie saltafoss e alle grazielle.
Il festival prende il via venerdì 15 Ottobre alla Triennale di Milano (Via Alemagna, 6 – MM1/2 Cadorna), con “BIRTH of BIG AIR”, un documentario-tributo sulla storia di Mat Hoffman, leggenda della bmx .
Alla fine delle proiezioni, la ‘Milano CRITERIUM’, una gara ciclistica notturna sul circuito chiuso di un isolato, organizzata da un team misto di milanesi e newyorkesi. A questa gara è dedicata la proiezione di “GIVE IT. GAVE IT” girato durante la prima Criterium del marzo 2010, in una desolata area post-industriale di Brooklyn.
Il fiore all’occhiello dell’edizione 2010 sarà, a livello cinematografico, il restauro di una pellicola storica, legata al ciclismo e al territorio Milanese: “La Baraonda”, ambientata al Velodromo di Milano durante la Sei Giorni; una perla d'annata (1980), scovata dal Bicycle Film Festival insieme alla Cineteca di Milano con un cast di vecchie glorie (Giuliano Gemma) e giovani promesse (Edy Angelillo), di nomi del cabaret (Andrea Roncato) e stelle della tv a venire (Francesco Salvi).
Sono molti i film che andranno a costituire il cartellone del Festival: si tratterà il tema del viaggio, dei percorsi urbani o d’ispirazione globetrotter, della bici come stile di vita, del vento che fa respirare i pensieri o delle nuove tendenze legate al ciclocross ed ai tornei di Bike Polo.
Ogni tappa del BFF porta con sé una scia di feste, mostre, concerti, eventi di strada. Nei tre giorni di festival, infatti, prenderanno vita attività legate al ‘menù cinematografico del giorno’: demo di bmx, gare ciclistiche, trick show di bici da pista; esibizioni di ciclomeccanica; cyclosound system; incontri di bike polo, la gara “Alleycat” e bancarelle di espositori che riempiranno la via di fronte alla Triennale, appositamente chiusa per le attività del Festival.
Ogni sera dopo le proiezioni, non mancheranno after-party e concerti; Il venerdì 15, sarà l’ATOMIC BAR ad accoglienza i ciclisti reduci dalla Milano CRITERIUM ed i curiosi, con dj-set a tema ciclistico. Sabato 16 ottobre, fra tutti gli eventi collaterali, si svolgerà l'URBAN VELODROME PARTY il vero e proprio party di chiusura del festival, con concerti live ed installazioni ciclistiche.(Ingresso alla festa suggerito in bici, per estemporanee esibizioni di ciclismo urbano indoor). I dettagli del programma e dello show saranno pubblicati a breve sul sito del BFF: http://www.bicyclefilmfestival.com/milano/.
Il BFF è una co-produzione internazionale resa possibile da un fitto interscambio di idee e talenti tra le varie città coinvolte.
UBM, la società di pony espressa pedali, perfettamente in sintonia con questa realtà, ha da sempre collaborato per la riuscita della manifestazione occupandosi di logistica leggera e della distribuzione di locandine ed inviti, tutti rigorosamente consegnati in bicicletta.
Milano è diventata una delle tappe più importanti del tour mondiale grazie anche al contributo dell’art director, milanese di adozione, MARCO MUCIG, che per l’edizione 2009 e 2010 ha curato sia il trailer che l’immagine coordinata.
mail: lapisa@bicyclefilmfestival.it
Mob: +39 347 0834612
giovedì 7 ottobre 2010
SUSTAINABILITY - Movit, la casa mobile ecologica
Questo marchio nasce dalla lunga esperienza di Pircher Oberland nel settore della prefabbricazione di pregio e si rivolge soprattutto al settore dei villaggi turistici di alta qualità. Le prime sei case mobili sono state realizzate per Union Lido – Park&Resort (www.unionlido.com) . Tutti i 6 moduli hanno ottenuto la prestigiosa certificazione CasaClima che attesta la compatibilità ambientale e la certificazione energetica.
La direzione artistica del progetto Movit è stata affidata ad Hangar Design Group, network internazionale di design e comunicazione premiato recentemente all’Expo di Shanghai.
Movit abbina una perfetta armonia con l’ambiente al comfort e alla qualità residenziale.
I quattro modelli di case mobili presentano differenze nell’estetica e nel design interno e sono progettate per adattarsi alle diverse situazioni turistico-ambientali.
La certificazione CasaClima è stata ottenuta grazie ai criteri di assoluta compatibilità ambientale. Pircher importa il legno esclusivamente dai Paesi europei che applicano rigide regole di gestione forestale e la produzione avviene secondo criteri ecologici che non interferiscono con la naturalezza dei materiali.
Movit ha già riscontrato l’interesse anche dei privati che apprezzano l’idea di una piccola abitazione assolutamente all’avanguardia, dotata di tutti i comfort, di qualità e di design.
www.pircher.eu
mercoledì 6 ottobre 2010
SUSTAINABILITY - Un mercato possibile
(Adnkronos)
SUSTAINABILITY - Il gigante cartario e l'impatto sul clima
Nel disperato tentativo di far passare per "verdi" le proprie operazioni distruttive nelle foreste indonesiane, il gigante cartario Asia Pulp & Paper (APP) contraddice sé stessa, e finisce con l'ammettere di avere un impatto devastante sul clima globale.
Nel 2007 la APP aveva presentato un rapporto sulla carbon footprint, in cui pretendeva che le attività dell'impresa fossero a emissioni zero, sostenendo che le proprie piantagioni di acacia in Indonesia catturassero carbonio dall'atmosfera. In questo modo l'impresa vantava un'impronta di carbonio più bassa di tutte le altre imprese cartarie.
Nel maggio 2008, in risposta alle iniziative di Terra!, la APP inviava ai clienti una "dichiarazione aperta" in cui confermava gli stessi dati. In settembre la APP ha commissionato una verifica "indipendente" alla ITS Global (Global Strategies International Trade), una verifica sulle accuse di deforestazione, che negava nuovamente la deforestazione e l'impatto climatico della APP.
A sorpresa, oggi la APP ha annunciato la firma di un accordo con la Carbon Conservation, un broker del carbonio con sede a Singapore. La APP si impegna a non convertire in piantagione la concessione della PT. Putra Riau Perkasa (PRP), nella penisola di Kampar a Sumatra. In cambio riceverà un pagamento per il servizio di sequestro del carbonio, che il broker potrà rivendere a imprese estere (si parla di milioni di dollari, nell'ambito dello schema REDD-Plus). Secondo la stessa APP, proteggendo 15.000 ettari di foresta torbiera, potrebbe evitare le emissioni di milioni di tonnellate di anidride carbonica nel corso dei 33 anni dell'accordo.
In questo modo però la APP ammette l'impatto climatico delle proprie piantagioni. Negli ultimi anni, la APP ha convertito un milione di ettari di foresta pluviale in piantagioni di acacia, e molte di queste si trovavano su ruoli ricchi di torba. Oramai il 75 per cento delle nuove piantagioni della APP nelle provincie di Riau e Jambi, si trova in torbiere. Mentre la APP vanta di proteggere i 15.000 ettari di foreste torbiere, continua la conversione delle torbiere circostanti nella penisola di Kampar, e a negarne l'impatto climatico.
"Delle due l'una - ha commentato Sergio Baffoni, di Terra! - le piantagioni della APP sono davvero a impatto zero, e allora i fondi intascati con la Carbon Conservation sono un furto. Oppure la conversione delle foreste torbiere rilascia da parte della APP rilascia fino a 300 tonnellate di CO2 per ettaro. E allora la APP è uno dei principali responsabili del cambiamento climatico globale.
Nel frattempo, il Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO), che certo non brilla per eccessivo ecologismo, ha minacciato il gruppo Sinar Mas di espulsione, a causa delle "gravi non conformità con il Codice di condotta dell'RSPO"
Anche Burger King pubblicamente annullato i propri contratti di fornitura di olio di palma da Sinar Mas, a causa delle "fondate preoccupazioni su alcune delle pratiche di sostenibilità nella produzione di olio di palma da parte della Sinar Mas, e sul loro impatto sulla foresta pluviale [...] Come risultato, abbiamo deciso che non sarà più acquisto di olio di palma dalla Sinar Mas o le sue controllate ". Anche altre imprese hanno annullato i propri contratti con il gruppo Sinar Mas, a cominciare da Kraft, Nestlé e Unilever.
Lo scorso luglio, 40 associazioni ambientaliste europee avevano scritto al mondo della carta chiedendo di non acquistare dal colosso sino-indonesiano Asia Pulp Paper (APP), lettera poi rilanciata in Italia da Terra!, WWF e Greenpeace. La APP (principale gruppo cartario indonesiano) e il sistema di imprese che la riforniscono di fibre, sono indicate come la principale causa singola di distruzione della foresta pluviale di Sumatra, che ha ormai portato all'orlo dell'estinzione l'orango, la tigre e l'elefante di Sumatra. Secondo le 40 associazioni, le attività della APP minacciano inoltre i mezzi di sussistenza e i diritti delle comunità forestali e dei popoli indigeni dell'area.
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