Sabato 28 novembre alle ore 8,30 all'I.T.I. “Enrico Medi” - San Giorgio a Cremano (NA) Via Buongiovanni n. 84, si svolge il Convegno TRA KYOTO E COPENAGHEN: AMBIENTE ED ENERGIE ALTERNATIVE AD UN BIVIO. Generazioni a confronto a 10 giorni dalla Conferenza Internazionale sul Clima, organizzato dal Lions Club San Giorgio a Cremano Host, dal Dirigente Scolastico dell’ I.T.I. “Enrico Medi” di San Giorgio a Cremano e dalla società Liberaenergie S.a.s. Partecipano, tra gli altri, Giovanni Canfora, Presidente Lions Club San Giorgio a Cremano Host, Sergio Vittoriosi, Direttore Generale “Liberaenergie S.a.s.”, Michele Buonomo, Presidente “Legambiente Campania”, Domenico Giorgiano, Sindaco di San Giorgio a Cremano, Fabio Rosati, Direttore “Centro Studi Mobilità”.
www.liberaenergie.com
Promuoviamo idee, servizi e prodotti legati alle tematiche ambientali e di responsabilità sociale. We promote responsible brand and business with respect for ethical and sustainability standards.
giovedì 26 novembre 2009
venerdì 20 novembre 2009
SOLIDARIETA' - Amnesty International contro la povertà
“Desideri all’asta” è l’appuntamento natalizio che offre la possibilità a tutti di acquistare un oggetto o di vivere una situazione conviviale con un personaggio famoso per sostenere Amnesty International, l’organizzazione internazionale che da quasi 50 anni agisce in difesa dei diritti umani. Per la nona edizione, che si terrà sul sito www.ebay.it a partire da mercoledì 18 novembre fino a mercoledì 16 dicembre, tanti personaggi del mondo dello spettacolo della cultura e dello sport hanno deciso di sostenere la campagna mondiale “Io pretendo dignità”.
A partire da mercoledì 18 novembre per una settimana è online, su eBay, il primo lotto di “Desideri all’asta”: ci si può aggiudicare la possibilità di assistere alla trasmissione “Deejay Chiama Italia” - in onda dal lunedì al venerdì su Radio e TV Deejay - con Linus e Nicola Savino, un'opera del Premio Nobel Dario Fo, un pranzo con Pietro Sermonti (uno dei protagonisti della serie televisiva “Un Medico in famiglia”, un dipinto di Sergio Staino realizzato per il libro "L'impero delle cicale"; dai Subsonica l’album “Terrestre live e varie altre disfunzioni – Edizione Speciale” e una maglietta autografati. Lo sport è rappresentato in asta dalla richiestissima partita tra la Nazionale Basket Artisti e la squadra di Amnesty International che si formerà mettendo in asta i 15 ruoli di gioco, e dalle saponette di Jorge Lorenzo.
Dignità e diritti umani sono la richiesta che i soci e gli attivisti di Amnesty International rivolgono ai governi perché sia posta fine alle violazioni dei diritti umani che creano e acuiscono il peggiore scandalo dei tempi moderni: la povertà. La povertà chiama in causa precise responsabilità e decisioni dei governi, degli organismi internazionali e delle grandi aziende. Ad esempio, ogni anno, più di mezzo milione di donne muore per complicanze legate alla gravidanza e al parto, una al minuto; la maggior parte di queste morti potrebbe essere evitata attraverso cure mediche di alta qualità, accessibili e tempestive. Un miliardo di persone non ha la sicurezza di avere un tetto sotto il quale vivere e trascorre ogni momento della giornata col rischio di subire uno sgombero. In molti paesi del mondo, le attività delle grandi aziende, in particolare quelle estrattive, sono causa di gravi violazioni dei diritti umani e di un perdurante stato di povertà e mancato accesso alla giustizia e ai diritti fondamentali.
Per partecipare all’asta, basta collegarsi e iscriversi al sito www.ebay.it anche attraverso il sito www.amnesty.it e rilanciare sul prezzo di partenza che per tutti i lotti é di 1 Euro.
A partire da mercoledì 18 novembre per una settimana è online, su eBay, il primo lotto di “Desideri all’asta”: ci si può aggiudicare la possibilità di assistere alla trasmissione “Deejay Chiama Italia” - in onda dal lunedì al venerdì su Radio e TV Deejay - con Linus e Nicola Savino, un'opera del Premio Nobel Dario Fo, un pranzo con Pietro Sermonti (uno dei protagonisti della serie televisiva “Un Medico in famiglia”, un dipinto di Sergio Staino realizzato per il libro "L'impero delle cicale"; dai Subsonica l’album “Terrestre live e varie altre disfunzioni – Edizione Speciale” e una maglietta autografati. Lo sport è rappresentato in asta dalla richiestissima partita tra la Nazionale Basket Artisti e la squadra di Amnesty International che si formerà mettendo in asta i 15 ruoli di gioco, e dalle saponette di Jorge Lorenzo.
Dignità e diritti umani sono la richiesta che i soci e gli attivisti di Amnesty International rivolgono ai governi perché sia posta fine alle violazioni dei diritti umani che creano e acuiscono il peggiore scandalo dei tempi moderni: la povertà. La povertà chiama in causa precise responsabilità e decisioni dei governi, degli organismi internazionali e delle grandi aziende. Ad esempio, ogni anno, più di mezzo milione di donne muore per complicanze legate alla gravidanza e al parto, una al minuto; la maggior parte di queste morti potrebbe essere evitata attraverso cure mediche di alta qualità, accessibili e tempestive. Un miliardo di persone non ha la sicurezza di avere un tetto sotto il quale vivere e trascorre ogni momento della giornata col rischio di subire uno sgombero. In molti paesi del mondo, le attività delle grandi aziende, in particolare quelle estrattive, sono causa di gravi violazioni dei diritti umani e di un perdurante stato di povertà e mancato accesso alla giustizia e ai diritti fondamentali.
Per partecipare all’asta, basta collegarsi e iscriversi al sito www.ebay.it anche attraverso il sito www.amnesty.it e rilanciare sul prezzo di partenza che per tutti i lotti é di 1 Euro.
SUSTAINABILITY - Foreste indonesiane a rischio
Cresce la protesta dei villaggi indonesiani in difesa delle foreste del paese. I 300 abitanti del villaggio Teluk Meranti hanno impedito alla polizia indonesiana di sgombrare il campo organizzato da Greenpeace per fermare la distruzione delle foreste pluviali. Teluk Meranti si trova nella penisola di Kampar, nella parte occidentale dell'isola indonesiana di Sumatra, un'area ancora ricca di foreste palustri, che fanno gola ai grandi produttori di carta.
Nei giorni scorsi, la polizia indonesiana ha arrestato e fatto rispedito ai paesi di origine gli undici attivisti che avevano partecipato alla protesta contro le operazioni illegali del colosso indonesiano della carta Asia Pacific Resource International Holdings (APRIL). Sono stati fermati dalle forze di polizia un'attivista italiana, Chiara Campione e il il giornalista di "La Repubblica" e "L'Espresso", Raimondo Bultrini.
"Le autorità indonesiane hanno adottato la linea dura contro Greenpeace e contro gli abitanti della foresta, invece di agire contro i criminali che come la APRIL stanno distruggendo una foresta così preziosa per l'Indonesia e per il clima globale" ha commentato Bustar Maitar, di Greenpeace. Ma la polizia agisce agli ordini del governatore della Provincia di Riau, a sua volta indagato dalla commissione contro la corruzione, per aver rilasciato illegalmente i permessi di taglio alle grandi compagnie della carta e dell'olio di palma.
"Ci conforta la partecipazione popolare in difesa della foresta, che conferma come la gente qui in Indonesia tiene davvero alla protezione delle foreste" ha aggiunto Bustar Maitar, facendo notare come il Presidente indonesiano Yudhoyono si era impegnato a fermare le emissioni di carbonio che provengono dalla deforestazione, ma alle parole sono seguiti ben pochi fatti. Ben più efficiente sembra l'impegno nel far cessare le proteste.
Intanto anche gli abitanti di Kijang Kejo, sempre nella penisola di Kampar, protestano contro le piantagioni. Da giorni sono entrati in sciopero della fame contro la piantagione di palma da olio della PT Arindo Tri Sejahtera, che lo scorso giugno ha occupato le terre del villaggio e ucciso tre abitanti del villaggio.
La penisola di Kampar non ha pace. L'espansione delle piantagini avanza tra concessioni illegali e violenze ai danni degli abitanti. Tre morti e 16 feriti è il bilancio dell'aggressione avvenuta lo scorso maggio ai danni degli abitanti del villaggio di Tangun, nella penisola di Kampar, un'area ricca di foreste torbiere, sul versante occidentale di Sumatra. Lo denuncia l'associazione ambientalista indonesiana Kabut: gli abitanti rifiutavano di lasciare i loro villaggi e le foreste che li circondano, per fare spazio ai bulldozer della PT Sumatera Silpa Lestari, una consociata del colosso cartario APRIL.
Poco meno di un anno fa gli elicotteri della polizia di Riau hanno dato alle fiamme 500 case nel villaggio di Suluk Bongkal, una autentica pioggia di fuoco, per fare posto a una piantagione illegale legata al gruppo Asia Pulp & Paper (APP). 70 abitanti del villaggio sono stati arrestati, e due bambini sono restati vittime delle violenze.
Le foreste palustri dell'Indonesia, e in particolare quelle della Penisola di Kampar, sono un immenso pozzo di carbonio, grazie a uno spesso strato di torba, accumulata negli ultimi 20 mila anni, custodiscono fino a 300 tonnellate di carbonio per ettaro. Quando vengono abbattute e drenate per farne piantagioni, la torba si asciuga, entra in contatto con l'ossigeno, e si decompone,liberando il carbonio nel giro di pochi anni torna in atmosfera (o nel giro di pochi giorni, in caso di incendio). Le emissioni provocate dalla distruzione delle foreste torbiere, fanno dell'Indonesia il terzo paese per emissioni di carbonio, dopo Stati Uniti e Cina.
I due colossi cartari APP e APRIL controllano oltre il 73 per cento della produzione indonesiana di cellulosa. L'Italia Italia, e' il primo importatore europeo di carta e cellulosa indonesiana. --
(Fonte: Salva le Foreste Osservatorio sulle Foreste Primarie)
www.salvaleforeste.it
Nei giorni scorsi, la polizia indonesiana ha arrestato e fatto rispedito ai paesi di origine gli undici attivisti che avevano partecipato alla protesta contro le operazioni illegali del colosso indonesiano della carta Asia Pacific Resource International Holdings (APRIL). Sono stati fermati dalle forze di polizia un'attivista italiana, Chiara Campione e il il giornalista di "La Repubblica" e "L'Espresso", Raimondo Bultrini.
"Le autorità indonesiane hanno adottato la linea dura contro Greenpeace e contro gli abitanti della foresta, invece di agire contro i criminali che come la APRIL stanno distruggendo una foresta così preziosa per l'Indonesia e per il clima globale" ha commentato Bustar Maitar, di Greenpeace. Ma la polizia agisce agli ordini del governatore della Provincia di Riau, a sua volta indagato dalla commissione contro la corruzione, per aver rilasciato illegalmente i permessi di taglio alle grandi compagnie della carta e dell'olio di palma.
"Ci conforta la partecipazione popolare in difesa della foresta, che conferma come la gente qui in Indonesia tiene davvero alla protezione delle foreste" ha aggiunto Bustar Maitar, facendo notare come il Presidente indonesiano Yudhoyono si era impegnato a fermare le emissioni di carbonio che provengono dalla deforestazione, ma alle parole sono seguiti ben pochi fatti. Ben più efficiente sembra l'impegno nel far cessare le proteste.
Intanto anche gli abitanti di Kijang Kejo, sempre nella penisola di Kampar, protestano contro le piantagioni. Da giorni sono entrati in sciopero della fame contro la piantagione di palma da olio della PT Arindo Tri Sejahtera, che lo scorso giugno ha occupato le terre del villaggio e ucciso tre abitanti del villaggio.
La penisola di Kampar non ha pace. L'espansione delle piantagini avanza tra concessioni illegali e violenze ai danni degli abitanti. Tre morti e 16 feriti è il bilancio dell'aggressione avvenuta lo scorso maggio ai danni degli abitanti del villaggio di Tangun, nella penisola di Kampar, un'area ricca di foreste torbiere, sul versante occidentale di Sumatra. Lo denuncia l'associazione ambientalista indonesiana Kabut: gli abitanti rifiutavano di lasciare i loro villaggi e le foreste che li circondano, per fare spazio ai bulldozer della PT Sumatera Silpa Lestari, una consociata del colosso cartario APRIL.
Poco meno di un anno fa gli elicotteri della polizia di Riau hanno dato alle fiamme 500 case nel villaggio di Suluk Bongkal, una autentica pioggia di fuoco, per fare posto a una piantagione illegale legata al gruppo Asia Pulp & Paper (APP). 70 abitanti del villaggio sono stati arrestati, e due bambini sono restati vittime delle violenze.
Le foreste palustri dell'Indonesia, e in particolare quelle della Penisola di Kampar, sono un immenso pozzo di carbonio, grazie a uno spesso strato di torba, accumulata negli ultimi 20 mila anni, custodiscono fino a 300 tonnellate di carbonio per ettaro. Quando vengono abbattute e drenate per farne piantagioni, la torba si asciuga, entra in contatto con l'ossigeno, e si decompone,liberando il carbonio nel giro di pochi anni torna in atmosfera (o nel giro di pochi giorni, in caso di incendio). Le emissioni provocate dalla distruzione delle foreste torbiere, fanno dell'Indonesia il terzo paese per emissioni di carbonio, dopo Stati Uniti e Cina.
I due colossi cartari APP e APRIL controllano oltre il 73 per cento della produzione indonesiana di cellulosa. L'Italia Italia, e' il primo importatore europeo di carta e cellulosa indonesiana. --
(Fonte: Salva le Foreste Osservatorio sulle Foreste Primarie)
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giovedì 19 novembre 2009
SUSTAINABILITY - Clima e green economy
"La ricetta del Nobel Richard S. Odingo per vincere la febbre della Terra e ripartire verso uno sviluppo sostenibile sano e duraturo con un new deal ecologico” . Questo il titolo dell'incontro che si svolge a Pordenone giovedì 19 novembre 2009 alle ore 18.30 presso la Sala Consiglio del Palazzo Municipale (Corso Vittorio Emanuele II, 64), nel quale interviene Richard S. Odingo, decano dei climatologi africani, già Vice Presidente del Comitato Intergovernativo per i mutamenti climatici delle Nazioni Unite (IPCC), Premio Nobel per la pace e l’ambiente nel 2007. Con l’occasione verrà presentato, con l’ausilio di immagini, il nuovo Progetto pluriennale di riforestazione in Africa, ormai in fase di decollo, denominato “Operazione Got Owaga” nella Nyando Valley, Nyanza (Kenya), finanziato da Bioforest, coordinato e diretto dallo stesso Odingo.
Giovedì 19 novembre 2009 ore 18.30 Sala Consiglio - Palazzo Municipale C.so Vittorio Emanuele 64
Intervengono: Richard S. Odingo, Geografo e Climatologo, già Vice Presidente del Comitato Intergovernativo per i mutamenti climatici delle Nazioni Unite (IPCC), Premio Nobel per la pace e l’ambiente nel 2007;Franco Posocco, Presidente dell’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti”, Leandro Cappellotto, Presidente di Bioforest e Amministratore Delegato Valcucine, Gianfranco Schiava, Amministratore Delegato del Gruppo Electrolux-Zanussi, Maurizio Cini, Presidente dell’Unione Industriali di Pordenone, Sergio Bolzonello, Sindaco del Comune di Pordenone
Giovedì 19 novembre 2009 ore 18.30 Sala Consiglio - Palazzo Municipale C.so Vittorio Emanuele 64
Intervengono: Richard S. Odingo, Geografo e Climatologo, già Vice Presidente del Comitato Intergovernativo per i mutamenti climatici delle Nazioni Unite (IPCC), Premio Nobel per la pace e l’ambiente nel 2007;Franco Posocco, Presidente dell’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti”, Leandro Cappellotto, Presidente di Bioforest e Amministratore Delegato Valcucine, Gianfranco Schiava, Amministratore Delegato del Gruppo Electrolux-Zanussi, Maurizio Cini, Presidente dell’Unione Industriali di Pordenone, Sergio Bolzonello, Sindaco del Comune di Pordenone
SUSTAINABILITY – Made in Italy interamente sostenibile
Alcantara® ha ottenuto la certificazione “Carbon Neutral” che riguarda tutto il processo produttivo del materiale Alcantara® che si svolge a emissioni zero di anidride carbonica.
Questa operazione ha un ulteriore valore in quanto è un’operazione volontaria, infatti non esiste un preciso obbligo di legge allo stato attuale, ma è il frutto di scelte aziendali.
Tutti i passaggi più importanti del progetto di sostenibilità aziendale di Alcantara S.p.A. sono certificate da TUV, ente certificatore tedesco riconosciuto a livello internazionale.
Questa operazione ha un ulteriore valore in quanto è un’operazione volontaria, infatti non esiste un preciso obbligo di legge allo stato attuale, ma è il frutto di scelte aziendali.
Tutti i passaggi più importanti del progetto di sostenibilità aziendale di Alcantara S.p.A. sono certificate da TUV, ente certificatore tedesco riconosciuto a livello internazionale.
giovedì 12 novembre 2009
ANIMALI - Educare al rispetto
Venerdì 13 novembre alle ore 20.30 all'Hotel Unione di Bellinzona si tiene una conferenza aperta al pubblico dal titolo (DIS)EDUCAZIONE ALLA VIOLENZA - La violenza sugli animali: effetti psicologici nei bambini e negli adolescenti. Un argomento di grande interesse che mette in relazione il problema delll'aggressività e della violenza nei più giovani con la crudeltà contro gli esseri più deboli e indifesi, ovvero gli animali. Esistono molti studi di psicologia che hanno approfondito questo argomento, purtroppo di grande attualità nel mondo contemporaneo, che dimostrano come la violenza e lo scarso rispetto nei confronti delle altre specie abbia effetti molto negativi soprattutto sui più giovani. Un esempio fra tutti, la triste esperienza del circo con gli animali, "spettacolo" indecoroso e altamente diseducativo, al quale molti bambini sono sottopposti dagli adulti, spesso per superficialità e scarsa conoscenza della realtà.
L'incontro è organzzato da ATRA (Associazione svizzera per l’abolizione della vivisezione) e CDA (Centro di Documentazione Animalista).
Intervengono: Francesca Sorcinelli, educatrice in comunità di recupero di minori e autrice del libro “(Dis)educazione alla violenza”, Stefano Cagno, psichiatra e dirigente medico ospedaliero
Armando Besomi, presidente SPAB (Società Protezione Animali di Bellinzona), Max Molteni, presidente ATRA/CDA.
Moderatore: Oscar Grazioli, giornalista e veterinario
Per informazioni:
Tel. 091 970 19 45
infoatra@bluemail.ch
www.centroanimalista.ch
L'incontro è organzzato da ATRA (Associazione svizzera per l’abolizione della vivisezione) e CDA (Centro di Documentazione Animalista).
Intervengono: Francesca Sorcinelli, educatrice in comunità di recupero di minori e autrice del libro “(Dis)educazione alla violenza”, Stefano Cagno, psichiatra e dirigente medico ospedaliero
Armando Besomi, presidente SPAB (Società Protezione Animali di Bellinzona), Max Molteni, presidente ATRA/CDA.
Moderatore: Oscar Grazioli, giornalista e veterinario
Per informazioni:
Tel. 091 970 19 45
infoatra@bluemail.ch
www.centroanimalista.ch
mercoledì 11 novembre 2009
SUSTAINABILITY - Assalto alle foreste della Nuova Guinea
L'assalto è cominciato. La porzione occidentale della Nuova Guinea, sotto il controllo indonesiano, è il target predestinato: foreste incontaminate e territori indigeni. A pianificare l'assalto è un piccolo ma deciso gruppo di imprese, lanciate all'assalto del mercato dei prossimi decenni: il biodiesel.Una serie di investigazioni sul campo condotte dall'Environmental Investigation Agency, assieme all'associazione indonesiana Telapak, hanno portato alla luce il massiccio il metodico processo di sequestro delle terre indigene per sostituire la foresta con piantagioni di palma da olio.
Le comunità vengono ingannate con promesse di sviluppo o più semplicemente rimosse con la forza dalle proprie terre ancestrali, mentre une delle più grandi e intatte foreste pluviali viene cancellata dalla faccia della terra. Il rapporto Papua, the last frontier denuuncia casi limite, come bambini di otto anni forzati a firmare la cessione delle terre per conto dei propri genitori. Quando i terreni vengono pagati, i prezzi sono irrisori, e oscillano tra i 54 dollari l'ettaro e un dollaro e mezzo per ettaro. La foresta viene poi rimossa senza aspettare i permessi previsti dalla legge, e il governo chiude un occhio, anzi due.
"Le imprese imbrogliano i papuani e li costringono a cedere loro le terre, con promesse vuote, mentre il governo copre loro le spalle in nome delllo sviluppo" commenta amareggiato Hapsoro, di Telapak. Il boom delle piantagioni è alimentato dalle politiche governative volte alla crescita della produzione di biodiesel, prevalentemente dell'olio di palma: secondo i piani governativi, le piantagioni dovranno estendersi dagli attuali 6 milioni di ettari a 20 milioni di ettari, e gran parte di questa espansione si verificherà nella Nuova Guinea, dato che le foreste di Sumatra Kalimantan (Borneo) sono ormai sature di piantagioni. Nel 2007 l'Indonesia è diventua il primo produttore mondiale di olio di palma.
Il rapporto: http://www.salvaleforeste.it/Download-document/614-Papua-the-last-frontier.html
Environmental Investigation Agency http://www.eia-international.org/
Telapak http://www.telapak.org/
www.salvaleforeste.it
(Fonte: Salva le Foreste-Osservatorio sulle Foreste Primarie)
Le comunità vengono ingannate con promesse di sviluppo o più semplicemente rimosse con la forza dalle proprie terre ancestrali, mentre une delle più grandi e intatte foreste pluviali viene cancellata dalla faccia della terra. Il rapporto Papua, the last frontier denuuncia casi limite, come bambini di otto anni forzati a firmare la cessione delle terre per conto dei propri genitori. Quando i terreni vengono pagati, i prezzi sono irrisori, e oscillano tra i 54 dollari l'ettaro e un dollaro e mezzo per ettaro. La foresta viene poi rimossa senza aspettare i permessi previsti dalla legge, e il governo chiude un occhio, anzi due.
"Le imprese imbrogliano i papuani e li costringono a cedere loro le terre, con promesse vuote, mentre il governo copre loro le spalle in nome delllo sviluppo" commenta amareggiato Hapsoro, di Telapak. Il boom delle piantagioni è alimentato dalle politiche governative volte alla crescita della produzione di biodiesel, prevalentemente dell'olio di palma: secondo i piani governativi, le piantagioni dovranno estendersi dagli attuali 6 milioni di ettari a 20 milioni di ettari, e gran parte di questa espansione si verificherà nella Nuova Guinea, dato che le foreste di Sumatra Kalimantan (Borneo) sono ormai sature di piantagioni. Nel 2007 l'Indonesia è diventua il primo produttore mondiale di olio di palma.
Il rapporto: http://www.salvaleforeste.it/Download-document/614-Papua-the-last-frontier.html
Environmental Investigation Agency http://www.eia-international.org/
Telapak http://www.telapak.org/
www.salvaleforeste.it
(Fonte: Salva le Foreste-Osservatorio sulle Foreste Primarie)
martedì 10 novembre 2009
FIERE – Ecoabitare a Milano
Dal 5 al 13 dicembre nell’ambito di Artigiano in Fiera, a Milano, si svolge la seconda edizione di Ecoabitare, il Salone dedicato all’abitare ecologico aperto al pubblico. Energie rinnovabili , isolamento termico, finiture, impianti, case prefabbricate, sono le macro-aree presenti in questa manifestazione dove ci sarà spazio anche per i prodotti agro-alimentari biologici, arredamento esterni, balconi, terrazzi, giardini, accessori per il verde, sport e benessere.
Alla scorsa edizione hanno partecipato 167 espositori da tutta Europa.
Fieramilano - Rho, Padiglioni 5 e 7
Ingresso gratuito.
www.ecoabitare.net
Alla scorsa edizione hanno partecipato 167 espositori da tutta Europa.
Fieramilano - Rho, Padiglioni 5 e 7
Ingresso gratuito.
www.ecoabitare.net
SUSTAINABILITY – Nasce la bici a idrogeno
E’ stato presentato alla rassegna H2Roma Energy & Mobility Show dall’Istituto di tecnologie avanzate per l’energia del CNR di Messina il prototipo della bicicletta a idrogeno che funziona con una cella combustibile che produce energia elettrica. L’energia alimenta un motore elettrico che facilita la pedalata riducendo la fatica del ciclista, ovvero una bicicletta “a pedalata assistita” come è stata definita da Giorgio Dispenza e Vincenzo Antonucci, padri di questo innovativo mezzo di trasporto. Per fare un pieno di idrogeno che consente di pedalare per 150 chilometri ci vogliono 18 euro. Un sensore nei pedali regola la potenza per ottimizzare la pedalata. La legge italiana vieta biciclette a motore senza pedalare, la bici a idrogeno è la risposta. Il progetto prevede anche la realizzazione di distributori di idrogeno ricavato dall’acqua con l’energia solare. Inoltre è leggerissima essendo interamente in fibra di carbonio.
(Fonte: Corriere.it - 4 novembre 2009)
(Fonte: Corriere.it - 4 novembre 2009)
lunedì 9 novembre 2009
ANIMALI – Un terzo a rischio estinzione
Circa un quinto dei mammiferi conosciuti, un terzo degli anfibi e dei rettili e più di due terzi delle piante sono minacciate e in via di estinzione, secondo la Red List delle specie in pericolo, stilata dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Delle 5.490 specie di mammiferi che sono state identificate dagli scienziati, 29 sono estinte o almeno sparite allo stato selvaggio; 188 sono fortemente a rischio, 449 sono in pericolo e 505 sono state classificate come vulnerabili. Risultano minacciate il 70 % delle piante conosciute, il 35 % degli invertebrati, il 37 % del pesci d'acqua dolce, il 30 % degli anfibi, il 28 % dei rettili e il 12 % degli uccelli per un totale di 17.291 specie a rischio delle 47.677 note in tutto il mondo.
"Quest'anno la 'Red list' e' deprimente", ha commentato Craig Hilton-Taylor, responsabile della UUCN Red List Unit. "Questi risultati sono solo la punta dell'iceberg: siamo riusciti catalogare solo 47.000 specie al momento, e' dunque probabile che siano milioni le specie in pericolo". "Sappiamo pero' per esperienza che le azioni a tutela della natura funzionano, e dunque non dovremmo aspettare per salvare le altre specie". In particolare appare per la prima volta nella categoria in pericolo il 'voalavo orientale /(Voalabo antsahabensis), un roditore confinato nelle foreste tropicali sulle montagne del Madagascar, che si trova minacciato dall'agricoltura slash-and-burn, la cosiddetta tecnica di taglio-e-incendio. Alla lista quest'anno sono stati aggiunti 293 rettili (tra cui 165 specie soltanto dalle Filippine), il che porta a 1,677 le specie di questo tipo minacciate. E in questa categoria, 469 sono in pericolo di estinzione, 22 sono sparite o almeno sparite allo stato selvatico. "I rettili stanno soffrendo in tutto il mondo e la situazione potrebbe essere molto peggio di quello che attualmente sembra", ha detto il presidente della Commissione di Sopravvivenza delle specie, Simon Stuart.
(Fonte: Greenplanet.net)
"Quest'anno la 'Red list' e' deprimente", ha commentato Craig Hilton-Taylor, responsabile della UUCN Red List Unit. "Questi risultati sono solo la punta dell'iceberg: siamo riusciti catalogare solo 47.000 specie al momento, e' dunque probabile che siano milioni le specie in pericolo". "Sappiamo pero' per esperienza che le azioni a tutela della natura funzionano, e dunque non dovremmo aspettare per salvare le altre specie". In particolare appare per la prima volta nella categoria in pericolo il 'voalavo orientale /(Voalabo antsahabensis), un roditore confinato nelle foreste tropicali sulle montagne del Madagascar, che si trova minacciato dall'agricoltura slash-and-burn, la cosiddetta tecnica di taglio-e-incendio. Alla lista quest'anno sono stati aggiunti 293 rettili (tra cui 165 specie soltanto dalle Filippine), il che porta a 1,677 le specie di questo tipo minacciate. E in questa categoria, 469 sono in pericolo di estinzione, 22 sono sparite o almeno sparite allo stato selvatico. "I rettili stanno soffrendo in tutto il mondo e la situazione potrebbe essere molto peggio di quello che attualmente sembra", ha detto il presidente della Commissione di Sopravvivenza delle specie, Simon Stuart.
(Fonte: Greenplanet.net)
LIBRI - Guida ai green jobs
E' uscito in Italia "Guida ai green jobs", di Tessa Gelisio e Marco Gisotti per le Edizioni Ambiente, con le schede dei 100 lavori verdi che si possono intraprendere nel Bel Paese. Dall'ecochef, attento ai risparmi economici ed energetici, allo stilista sostenibile, promotore di una creatività responsabile, dall'esperto in prodotti di riciclo all'avvocato ambientale, sorta di conuslente "verde" per aziende attente all'ecologia. Si tratta non soltanto di professioni nuove, ma anche di lavori rivisitati secondo l'ottica della green economy. Ogni profilo professionale può infatti avere un'anima verde se attento all'impatto ambientale.
Un esempio: l'eco-parrucchiere, per formare il quale sono partiti i corsi di Oreal-Federparchi. Ed è una cosa seria, se si pensa che ogni anno i 150mila parrucchieri italiani emettono 800mila tonnellate di CO2; sarà dunque fondamentale formare professionisti attenti alla climatizzaione dei saloni, al tipo di apparecchi elettrici da usare, alla raccolta differenziata ecc.
Siamo davanti a un nuovo mondo del lavoro destinato a crescere e ci si augura che possa creare occupazione salvaguardando l'ambiente.
Un esempio: l'eco-parrucchiere, per formare il quale sono partiti i corsi di Oreal-Federparchi. Ed è una cosa seria, se si pensa che ogni anno i 150mila parrucchieri italiani emettono 800mila tonnellate di CO2; sarà dunque fondamentale formare professionisti attenti alla climatizzaione dei saloni, al tipo di apparecchi elettrici da usare, alla raccolta differenziata ecc.
Siamo davanti a un nuovo mondo del lavoro destinato a crescere e ci si augura che possa creare occupazione salvaguardando l'ambiente.
venerdì 6 novembre 2009
SUSTAINABILITY – A Firenze per parlare di idrogeno
Giovedì 12 novembre si svolge a Firenze il secondo Energethica Congress, importante appuntamento in cui saranno presi in considerazione i principali risultati delle ricerche sviluppate nell¹arco di un quinquennio dai ricercatori fiorentini aderenti al PROGETTO FIRENZE HYDROLAB. Il progetto, finanziato come progetto motu proprio dall¹Ente Cassa di Risparmio di Firenze, riguarda la produzione, la conservazione e l'impiego dell¹idrogeno nel campo energetico. Su questi temi la comunità scientifica internazionale è molto attiva, sia per l¹impellente bisogno di nuove energie rinnovabili e sostenibili, sia per le potenzialità e le aspettative che l¹economia dell¹idrogeno riveste.Si deve altrettanto riconoscere che molte aziende stanno focalizzando la loro attenzione e parte dei loro investimenti per rendere concrete le idee maturate nei laboratori di ricerca e mettere in pratica le prime applicazioni reali per l¹utilizzazione dell¹idrogeno come vettore energetico. Lo scopo di questo convegno è quello di riportare, sia al mondo industriale che al grande pubblico, le ricerche più significative in questo settore, utilizzando come mezzo di trasmissione dell¹informazione scientifica verso i potenziali partner industriali, la rete rappresentata dal CIRCUITO DI ENERGETHICA e avvalendosi anche della collaborazione dell¹Associazione di Categoria Confindustria Firenze.
L'evento, organizzato con l¹Area di Ricerca di Firenze del CNR, avrà luogo Giovedì 13 novembre in VIA MADONNA DEL PIANO 10, a SESTO FIORENTINO (FI) dalle ore 9.00 alle ore 14.00 (circa). La partecipazione al convegno è gratuita.
http://www.energethica.it/EnergethicaCongress_Next.htm
L'evento, organizzato con l¹Area di Ricerca di Firenze del CNR, avrà luogo Giovedì 13 novembre in VIA MADONNA DEL PIANO 10, a SESTO FIORENTINO (FI) dalle ore 9.00 alle ore 14.00 (circa). La partecipazione al convegno è gratuita.
http://www.energethica.it/EnergethicaCongress_Next.htm
ETHICAL FASHION – Gucci contro la deforestazione
Eliminare la carta proveniente dalle foreste pluviali e dalle piantagioni dell'Indonesia e da produttori legati alla deforestazione. E' questo l'impegno che il Gruppo Gucci, che controlla prestigiosi marchi della moda e di beni di lusso, ha deciso di assumersi come primo passo verso una ambiziosa politica di acquisti dei prodotti a base di carta, in coerenza con l'interesse già mostrato verso la riduzione del cambiamento climatico, causato per un 20% dalla perdita delle foreste. La scelta del Gruppo Gucci impegna alcuni dei marchi piu' famosi della moda, tra cui Yves Saint Laurent, Alexander McQueen, Stella McCartney e Balenciaga, a una policy nella gestione dei prodotti a base di carta, che è forse la più forte di tutto il settore dei prodotti di lusso. In base a questa policy, che sarà attuata entro il dicembre 2010, il Gruppo Gucci si è impegnato a ridurre la quantità di carta impiegata negli imballi, a eliminare le fibre provenienti da foreste di alto valore ambientale, e a impiegare esclusivamente fibre riciclate o certificate Forest Stewardship Council (Fsc). In base a questa policy, tutta la carta impiegata dal Gruppo, dagli shopper di carta, alle fotocopie degli uffici, non proverrà da foreste minacciate come quelle dell'Indonesia. Terra! si congratula con il Gruppo Gucci per avere scelto di unirsi alla campagna portata avanti dall'associazione, assieme al Rainforest Action Network (Ran), volta alla protezione delle foreste pluviali indonesiane e di tutte le foreste minacciate. Terra! assieme a una coalizione di associazioni ambientaliste promossa da Ran, si è attivata per richiedere al mondo della moda di valutare con attenzione i prodotti a base di carta presenti nella propria filiera, e di eliminare ogni legame con produttori responsabili della massiccia distruzione delle foreste pluviali in Indonesia, come il gruppo Pulp and Paper. La decisione del Gruppo Gucci lo colloca alla testa di una crescente schiera di grandi imprese, che va da Tiffany&Co, al Gruppo H&M, Office Max a Unisource. Queste imprese si sono attivate per eliminare dalla propria filiera carta originaria dalle foreste pluviali, e a recidere le relazioni con i gruppi che continuano a distruggere le foreste pluviali in Indonesia o altrove. Il carbonio rilasciato in atmosfera dalla deforestazione della sola Indonesia, rappresenta l'8% delle emissioni globali, tanto che questo paese è oramai il terzo nella classifica delle emissioni di gas serra, dopo gli Stati Uniti e la Cina.
(fonte: FashionMag.com)
(fonte: FashionMag.com)
martedì 3 novembre 2009
ECO-DESIGN – Un mondo di” kitten”
Lo showroom CLASS, network dedicato a promuovere i prodotti sostenibili per la moda, la casa e il lifestyle con sede a Milano, Londra e New York, ha siglato una partnership con Kikka&Kitten, brand della designer Ericka Olaya Andrade di origine colombiana che crea collezioni di gattini in stoffa. L’ultima collezione, presentata a Milano Moda Donna a settembre, è in cachemire organico made in Italy e comprende anche la serie Sparkling Kittens con applicazioni in Swarovski.
Fra le altre novità Kikka ha realizzato lampade da tavolo in plexiglass a forma di gatto con tecnologia LED che consente un risparmio di energia del 3% rispetto a una normale lampadina.
In collezione anche le T-shirt uomo e donna con la sagoma di un kitten in vari colori e la linea di accessori, spille, mollette e bottoni, ispirata a sfoglie e frutta cristallizzata al lampone, arancio, liquirizia e menta. Tutte le creazioni Kikka&Kitten sono realizzate con materiali di recupero e da collezioni vintage.
www.kikkakitten.blogspot.com
www.c.l.a.s.s.org
Fra le altre novità Kikka ha realizzato lampade da tavolo in plexiglass a forma di gatto con tecnologia LED che consente un risparmio di energia del 3% rispetto a una normale lampadina.
In collezione anche le T-shirt uomo e donna con la sagoma di un kitten in vari colori e la linea di accessori, spille, mollette e bottoni, ispirata a sfoglie e frutta cristallizzata al lampone, arancio, liquirizia e menta. Tutte le creazioni Kikka&Kitten sono realizzate con materiali di recupero e da collezioni vintage.
www.kikkakitten.blogspot.com
www.c.l.a.s.s.org
lunedì 2 novembre 2009
SUSTAINABILITY - Ekò, lampadina realizzata con materiale riciclato
In occasione di Ecomondo, Wiva Group, azienda fiorentina specializzata nella produzione di sorgenti luminose e materiali elettrici, ha presentato in anteprima Ekò, una lampadina realizzata con materiali riciclati, ottenuti principalmente da lampade giunte al termine del loro ciclo di vita. Ekò è una lampada a risparmio energetico, fluorescente compatta ed elettronica, che utilizza la metà del mercurio attualmente usato per il funzionamento di questa tipologia di sorgenti luminose, senza peraltro diminuire il livello di alcuna prestazione tecnica. Tutte le lampadine distribuite a marchio Viva da Wiva Group contengono da settembre 2009 meno di 2,5 mg di mercurio (la soglia consentita per legge è di 5 mg). Anche il packaging è composto al 100% di materia riciclata. Inoltre la lampadina ha una vita di circa 10.000 ore, circa 7 volte maggiore rispetto alle lampadine normali.
Il FAI-Fondo Ambiente Italiano, utilizzerà la lampadina Ekò nelle sue proprietà in tutta Italia.
Il FAI-Fondo Ambiente Italiano, utilizzerà la lampadina Ekò nelle sue proprietà in tutta Italia.
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