martedì 7 luglio 2009

SOLIDARIETA' - Uno scuolabus per i bambini tagiki

Un viaggio di oltre 16mila chilometri senza “aiuti esterni” per donare uno scuolabus ai bambini tagiki.
Si chiama Riders for Hope (Cavalieri per la Speranza) il progetto di tre amici che porterà in dono ai bambini tagiki uno scuolabus modello Ducato a nove posti del 1997. Tempur, azienda leader nel settore del riposo, sarà a fianco dell’iniziativa in qualità di sponsor tecnico avendo offerto all’équipe che partirà in sella a quattro motociclette Bmw alla volta del Tagikistan sei kit da viaggio per dormire.
«Riders for hope nasce dal desiderio innato che abbiamo di viaggiare e di scoprire il mondo -racconta Gianni Maiocchi, 35 anni, responsabile della logistica del progetto-. Dopo innumerevoli altre esperienze di questo genere, abbiamo deciso di organizzarne una tutta nuova. Partiremo da Londra senza nessun aiuto esterno. Questa è l’unica regola che ci siamo dati. Filmeremo il viaggio, incontreremo realtà differenti, racconteremo questa avventura e segnaleremo, tutti i giorni, le nostre esperienze su un blog creato appositamente. Al nostro ritorno, le riprese diventeranno un reportage di viaggio che proporremo sul canale Mediaset di Italia 1. Tutti i fondi che raccoglieremo saranno donati in beneficenza. Questo è lo spirito». Oltre a Maiocchi, saranno impegnati nella “cavalcata” Nicola Civarelli, regista e responsabile delle riprese e del montaggio, Edoardo Stoppa, inviato di «Striscia la Notizia», che si occuperà della parte giornalistica, oltre alla troupe che viaggerà sullo scuolabus destinato ai bambini tagiki.
Il riposo dei “cavalieri della speranza” sarà assicurato da Tempur che, assieme ad altri sponsor tecnici, ha dato la possibilità ai tre amici di organizzare il lungo viaggio che terminerà l’8 agosto: «Essere a fianco di questa importante iniziativa -commenta Alberto Bergamin, amministratore delegato di Tempur Italia- non è solo un onore, ma anche, come recita il titolo del viaggio, una speranza. Portare un po’ di felicità alle persone meno fortunate deve diventare un modello di riferimento per tutti».
Ulteriori informazioni su www.ridesrs4hope.org

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